Pubblicato il 09/06/16e aggiornato il

Animali, organismi pluricellulari complessi ed eterotrofi

Dopo l'ultimo capitolo sulle piante, continuiamo il nostro percorso nel mondo della biologia (la scienza che studia la vita), passando dal regno vegetale a quello animale.

Quando osserviamo diverse specie di animali la nostra prima impressione è questa: in natura ne esistono di molte forme e dimensioni, con diversi comportamenti e abitudini.
Una varietà che supera di gran lunga il mondo dei vegetali.

Abbiamo detto che sono tutti diversi, ma hanno due importanti caratteristiche in comune:
  • gli animali sono organismi pluricellulari complessi (sono formati da tantissime cellule)
  • gli animali sono eterotrofi (un termine greco, vuol dire: che si nutrono di altri organismi)

Animali: pluricellulari complessi

Tra gli esseri viventi con un organismo pluricellulare troviamo, ad esempio il gatto (e tutti i mammiferi), la mosca (e tutti gli insetti), il canarino (e tutti gli uccelli), lo squalo (e tutti i pesci), rane e serpenti (e tutti gli anfibi e i rettili). In pratica, tutti gli animali che vivono sulla Terra.

Per pluricellulare si intende proprio "tante, ma tante, tantissime" cellule.
Pensate che l'uomo ha un numero di cellule pari a 100.000.000.000.000, che si potrebbe leggere come centomila miliardi (nella nostra Galassia, che si chiama "Via Lattea", ci sono molte meno stelle, circa 400 miliardi, che cellule dentro il nostro corpo... pazzesco, vero?).

Differenza tra organismi unicellulari e pluricellulari
La più importante riguarda la sopravvivenza dell'organismo: quelli unicellulari hanno una sola cellula, morta quella sono spacciati! Mentre quelli pluricellulari, anche se muore una cellula o più di una, ne hanno tante altre che possono prendere il loro posto.

Secondo vantaggio, gli organismi pluricellulari possono contare su un sistema davvero efficiente: ogni cellula ha un proprio compito da svolgere, come in una città le persone fanno diversi mestieri, in modo tale che tutto funzioni (il vigile del fuoco spegne il fuoco, il medico cura i malati, il muratore costruisce, il cuoco cucina, e così via...).

Come fanno le cellule ad organizzarsi per svolgere bene la loro attività?

Si raggruppano in tessuti. Avevamo già visto che anche nelle piante le cellule simili si raggruppano in tessuti per svolgere il proprio compito (nelle foglie, nel tronco, nelle radici...). Ma questi sono molto simili tra loro.

Negli animali, come l'uomo, questi tessuti fatti di cellule li troviamo, ad esempio, nell'apparato digerente, nell'intestino, nel cervello, nella pelle, nel sistema nervoso, nei muscoli... ogni parte del nostro corpo, in pratica, è fatta da diversi tessuti che formano gli organi, fondamentali per noi.

Ogni organo ha una funzione diversa dagli altri organi ed è quindi costituito da tessuti e cellule diverse. La cellula del polmone ha compiti diversi rispetto alla cellula della lingua, ad esempio.

Nel sistema nervoso la cellula è allungata, così riesce a trasmettere impulsi alla cellula vicina e così via, lungo il nervo (pensiamo al cervello che manda un impulso, tramite il sistema nervoso, al dito per far si che questo si muova).

Mentre nel sistema muscolare le cellule sono allungate e unite tra loro come dei fasci. In questo modo possono allungarsi e accorciarsi (è così che riusciamo a muoverci, a camminare, a fare sport).

Quindi gli animali hanno delle cellule che insieme formano i tessuti, i quali fanno parte degli organi. Infine, più organi costituiscono un apparato (ad esempio bocca, stomaco e intestino sono tre organi dell'apprato digerente) o un sistema. Tra le varie funzioni delle cellule troviamo anche la circolazione del sangue, la respirazione dell'aria, il coordinamento...

Questa struttura rende gli animali degli organismi pluricellulari di tipo complesso, a differenza delle piante, organismi pluricellulari ma non complessi.

All'interno del mondo animale, poi, vi sono diversi livelli di "complessità": la medusa è pluricellulare ma non è un granché complessa (c'è solo tessuto al di sopra delle cellule), mentre, già i molluschi, gli insetti e via via fino all'uomo, appartengono ad una categoria pluricellulare davvero complessa.

Quanti tipi di tessuto ci sono negli esseri viventi?
  • 25 nell'Idra, animale parente dei coralli
  • 66 nei lombrichi
  • 100-150 negli insetti
  • 250 nei mammiferi (come l'uomo)
Animali: eterotrofi

Parliamo di alimentazione. Come abbiamo prima accennato, "eterotrofo" significa "che si ciba di altri organismi".

Animali - Un giovane gatto
Questa è una delle più importanti differenze tra animali i vegetali. Le piante (organismi "autotrofi") si fabbricano da soli gli alimenti, grazie alla fotosintesi clorofilliana. I ragni, i cani, i gatti, le aquile, le pecore (per citare alcuni animali) si nutrono invece di quello che trovano in natura: altri organismi vivi o morti, piante o animali.

Il ragno si ciba di altri insetti. La pecora mangia l'erba. Lo squalo mangia altri pesci. L'uomo mangia un po' di tutto.

Anche i funghi (che appartengono ad un regno diverso da quello animale e da quello vegetale, se vuoi leggi "Animali e vegetali, classificazione in Regni") sono eterotrofi ma non digeriscono il cibo, lo assimilano in forma liquida dall'esterno.

L'alimentazione negli animali è il frutto di una lunga evoluzione. La natura è riuscita a farci avere un sistema complesso ed efficace per nutrirci. Dalla bocca facciamo entrare il cibo, il quale scivola lungo la cavità fino allo stomaco e poi nell'intestino, in modo da poterlo digerire e poi assimilare, eliminando infine le sostanze di cui non abbiamo bisogno.

Il fatto che gli animali siano eterotrofi ha sviluppato in loro numerose capacità e organi di senso per cacciare, procurarsi da mangiare, muoversi verso zone più ricche di alimenti. Ad esempio i felini, animali che agiscono di notte, nel tempo ha migliorato notevolmente la vista. I cani hanno sviluppato un olfatto davvero potente.

L'istinto di sopravvivenza ha permesso a tutti gli organismi di andare avanti e resistere nel corso dei secoli, dei millenni e anche per parecchi milioni di anni. E per sopravvivere è fondamentale mangiare. Il modo di procurarsi il cibo ha così modificato, nel tempo, alcune caratteristiche degli animali, fino a diventare quelli che conosciamo oggi.

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