tag:blogger.com,1999:blog-63113964097168023552024-03-29T04:28:31.085+01:00Imparare FacileUn aiuto per imparare le basi di matematica, italiano e altre materie studiate a scuolaEmanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.comBlogger217125tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-62045597809464572562024-03-26T20:53:00.002+01:002024-03-26T21:07:47.264+01:00Cosa significa E = mc², la famosa formula di Einstein?Si tratta, forse, della più semplice, e allo stesso tempo complessa, formula mai scritta nella storia della scienza e della matematica. Ormai ha raggiunto e superato il secolo di vita (risale infatti al 1905) ma, ai giorni nostri, con l'evoluzione delle teorie sull'origine dell'universo, e le nuove domande che nascono ad ogni risposta, risultato ottenuto, rimane attualissima e inattaccabile.<br />
<br />
<a name='more'></a>
<b><span style="color: #cc0000;">E = mc²</span></b>, nata dalla mente del fisico tedesco <b>Albert Einstein</b>, riassume l'essenza del nostro mondo, di tutto ciò che ci circonda. Tutto quel che vediamo, tocchiamo, respiriamo, e anche noi stessi, tutto quanto esiste grazie a questa equazione. <br /><br />È la <b>Teoria della Relatività Ristretta</b>. Ma <b>cosa significa?</b><br />
<br />
Bene, iniziamo a capirne i "componenti", uno per uno.<br />
<ul>
<li>E : è la misura dell'energia</li>
<li>m : è la misura della massa</li>
<li>c : è la velocità della luce</li>
</ul>
Come potete notare, nella formula, la velocità della luce è elevata al quadrato.
<br /><br />
In pratica, Einstein ci dice che
<blockquote>
<i><span style="color: #cc0000;">L'energia è uguale alla massa moltiplicata per il quadrato della velocità della luce.</span></i></blockquote>
Bella teoria, avvincente, accattivante. Però, in termini pratici, alla fin fine, cosa vuol dire? <br /><br />Proviamo con una spiegazione semplice, anche se non è facile in quanto, pur essendo un'equazione "piccola", compatta, è rivoluzionaria e determina eventi, da un lato distruttivi, dall'altro creativi.<br />
<br />
Partiamo da un corpo (termine utilizzato in fisica per descrivere il nostro "oggetto" protagonista).<br />
<ul>
<li>"E" = è l'energia che questo corpo possiede o che è in grado di liberare, creare, emettere;</li>
<li>"m" = è la sua massa (proprietà fisica del corpo, in stato di riposo, in "quiete", esprimibile in chilogrammi);</li>
<li>"c" = come abbiamo già scritto è la velocità della luce, l'unico dato certo dell'equazione e che equivale a 299.792,458 chilometri al secondo (km/s).</li>
</ul><br /><div style="text-align: center;"><img loading='lazy' align="center" alt="Energia uguale a massa per il quadrato della velocità della luce" border="0" data-original-height="133" data-original-width="392" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwTUlJ7__fjyFk-_nDX9FnR0yH_4RKZY2RXg6YiDqZvnHXzJ1kYpoGFU4VPymPNcTHPjPOwP74FHSeW7CMlj5F3Q6rkX86jY85slX-2ke8LCXK8hPZSV9eM2vyxOwutfFUUw6XBlSSVbrFF96UvhVnPVIOZocEL9yYCVRR3IP3rPnndaL3wbloUmnkO74/s16000/Fisica_Emc2_formula_eistein_realativita_ristretta.webp" title="Formula di Einstein E=mc2" width="392" /></div><br />
Da un primo ragionamento che si può fare sulla <b>formula di Einstein</b>, <b>E = mc²</b>, cosa notiamo di particolare, che stupisce molto? <br /><br />Qualcosa a cui non siamo abituati alla vita di tutti i giorni, perché potrebbe apparire solo come un effetto speciale realizzato in un film o in un gioco di prestigio.
<br /><br />
Capito? No? Ok, vediamo subito di cosa si tratta.
<br /><br />
Einstein ci sta dicendo che l'<b>energia</b>, in qualche modo, è uguale alla <b>massa</b> se questa raggiunge una certa <b>velocità</b>. Cioè, l'energia si può trasformare in massa, così come la massa si può trasformare in energia!
<br /><br />
Caspita! Sediamoci un attimo che è meglio.
<br /><br />
In pratica, il fisico tedesco vorrebbe dire che un corpo, ad esempio un pianeta, se dovesse raggiungere il quadrato della velocità della luce, potrebbe scomparire del tutto, disintegrarsi, e dare origine ad una grande energia?
<br /><br />
Proprio così. La <u>massa non scompare</u>, <u>si trasforma in qualcos'altro</u>, <u>in energia</u> (ricordate il famoso "<i>nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma</i>"? Beh, niente di più vero).
<br /><br />
Tuttavia, essendo un'<b>equazione</b>, è vero anche che l'energia, divisa per il quadrato della velocità della luce, si trasformi in materia. Anche qui sembra fantascienza, perché la formula ci dice che dal nulla, con solo energia e velocità della luce, si può creare la materia.
<br /><br />
Sbalorditivo. Eppure, è fisica, ed è la base da cui molti altri fisici hanno tratto teorie sull'origine dell'universo, come la famosa teoria del <b>Big Bang</b>. <br /><br />Questa infatti dice che tutto l'universo sia nato da una grande esplosione di un unico corpo concentrato, compatto, ad altissima densità (dove la forza di gravità doveva essere immensa, tipo quella che caratterizza i buchi neri) che ha raggiunto temperature talmente elevate (energia) da esplodere, espandendosi nello spazio ad una velocità molto elevata. <br /><br />In questo contesto, l'energia avrebbe dato origine alla materia, alle galassie, a tutto ciò che oggi esiste nel nostro universo. Tutto quanto, da un unico piccolo corpo.<br />
<br />
Se poi, come alcuni sostenevano* fino a poco tempo fa, l'universo in espansione, un giorno, smettesse di espandersi e tendesse a rimpicciolirsi, compattarsi, fino a diventare un unico corpo formato da tutti i pianeti, le stelle, le galassie del cosmo, arriverà il momento in cui tutta la materia, schiacciata verso un unico punto (implosione), darà luogo ad un'energia tale (pressione, temperatura..) da provocare una nuova esplosione, con il risultato che tutta la materia scaraventata all'esterno ad un velocità elevatissima si trasformerà in energia. <br /><br />Attenzione, parliamo dei primi attimi, corrispondenti ad un tempo pari a milionesimi di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di secondo. In pratica, un secondo dopo il Big Bang, tutto è già accaduto.<br />
<br />
*<i>("sostenevano" perché alcune teorie recenti parlano di un universo in continua espansione)</i>
<br /><br />
Prima del <b>1905</b>, e della <b>teoria di Einstein</b>, tutti pensavano che materia ed energia fossero due elementi della fisica completamente diversi e senza alcun legame. Il fisico tedesco, con la <b>formula E = mc²</b>, ha "scombussolato" tutte le teorie precedenti e ha dato il via a tutte le teorie oggi prodotte da tanti scienziati, fisici.
<br /><br />
Il fattore determinante è la velocità. <br />Il quadrato della velocità della luce, dunque, permette di creare energia dalla materia e materia dell'energia.<br />
<br />
<b>Albert Einstein</b> è nato a Ulm, in Germania, nel 1879 <a href="https://www.lastoriaoggi.it/il-14-marzo-oggi-nella-storia/">(14 marzo)</a> ed è morto a Princeton, negli Stati Uniti, nel 1955. Il fisico e filosofo tedesco è stato poi naturalizzato svizzero e statunitense. Quando pubblicò le sue più importanti teorie, come quella appena descritta, aveva appena 26 anni!<br />
<br />
Questa pagina non vuole rappresentare un testo di fisica di alto livello, bensì una spiegazione semplice, con terminologia basilare, alla portata dei più, per far capire un po' il significato della formula di Einstein ad un pubblico non abituato a questo tipo di argomenti.<br />
<br />Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-87172387528115421412024-03-19T13:39:00.010+01:002024-03-25T13:50:22.138+01:00Poesia Il Cinque Maggio di Manzoni. Spiegazione e traduzione<div>Scopriamo insieme i "segreti" di una delle poesie italiane più famose.</div><div><br /></div><span style="color: #cc0000;">Sommario</span><ul style="text-align: left;"><li><a href="#spiegazione">Spiegazione de "Il Cinque Maggio"</a></li><li><a href="#metro">Metro e rime</a></li><li><a href="#testo">Testo e traduzione, parafrasi</a></li><li><a href="#vita">Vita di Alessandro Manzoni</a></li></ul><br>
<span><a name='more'></a></span><h2 id="spiegazione"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Spiegazione della poesia "Il Cinque Maggio"</span></h2>
<br />Alessandro Manzoni viene a sapere della morte di Napoleone (esiliato sull'isola di Sant'Elena) verso metà luglio del 1821, leggendo la Gazzetta di Milano. La notizia non lascia indifferente lo scrittore, che subito, spinto da nuove emozioni, si mette a scrivere sulle gesta del famoso imperatore francese.<br /><br />Si tratta di una reazione davvero singolare, poiché Manzoni, finché il militare corso fu in vita, non ebbe mai espresso giudizi sul personaggio storico, nonostante fosse protagonista assoluto del periodo, e non se ne era mai curato. Dopo la morte, invece, tutto cambia. Il poeta sente il bisogno di ripercorrere la vita di Napoleone, descrivendone le più importanti vicende in versi, dai tempi dei trionfi a quelli del declino. Un modo per immortalare l'uomo politico che ha rivoluzionato l'Europa del primo '800.<br /><br />Una lunga poesia, <b>Il Cinque Maggio</b>, scritta d'impeto in sole tre giornate. Questo dovrebbe ben rendere l'idea di quanta emozione abbia caratterizzato il Manzoni durante la realizzazione dell'opera letteraria.<br /><br />Il 19 luglio, sempre del 1821, aveva già finito. Dalle parole si capisce che l'intento di Manzoni non fosse tanto quello di esaltare la figura di Napoleone, quanto quello di consegnare un grande personaggio, e le sue gesta, alla storia. Per il poeta il condottiero non era altro che una pedina, mossa da Dio per portare avanti il progetto divino pensato per il nostro mondo.<br /><br />Manzoni inizia con una descrizione delle tappe fondamentali del francese, poi si sofferma sull'aspetto umano del protagonista, e infine termina i versi con un riferimento religioso, cristiano.<br /><br /><h2 id="metro"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Metro e rime de "Il Cinque Maggio"</span></h2><br />Il Cinque Maggio è composto da 18 strofe, suddivise in sei versi settenari ognuna. Il verso settenario prevede l'accento più importante sulla sesta sillaba. In questa poesia, 1°, 3° e 5° verso sono "sdruccioli", mentre, 2° e 4° sono "piani", e il 6° "tronco". Inoltre, il 6° verso fa rima con l'ultimo della strofa successiva ("sta", "verrà", "ha").Quando l'ultima parola è "piana", il verso ha sette sillabe, mentre queste diventano sei o otto nel caso in cui l'ultima parola sia "tronca" o "sdrucciola".<br /><br /><h2 id="testo"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Testo e traduzione/parafrasi Poesia "IL CINQUE MAGGIO" di ALESSANDRO MANZONI</span></h2><br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Testo iniziale de "Il Cinque Maggio", Manzoni" border="0" class="lazyload" data-original-height="368" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPal6H5nAJpw7chZq0_LGpgUdtvvYQEoR-wiiDIfj61k_EySqAPe0h07lfKG-1MSiBZxjqpR4zVrF7kQ65tqPtjatgrTYwEZTpeLjR2WIgO8gC-NBNdO1rIGGlJBPiWUDeqk1DWQVWU9uaBRgb19Zj7z8bVDYkqezainOcsWKLsbsK2snqeATQWJbZTyI/w400-h295/Poesia_Il_Cinque_Maggio_Alessandro_Manzoni.webp" height="295" title="Poesia "Il Cinque Maggio" di Alessandro Manzoni" width="400" /></div><br /><i>Ei fu. Siccome* immobile,<br /></i><i>dato il mortal sospiro,*<br /></i><i>stette la spoglia immemore*<br /></i><i>orba di tanto spiro,*<br /></i><i>così percossa, attonita*<br /></i><i>la terra al nunzio* sta,</i><ul><li>*Siccome: come</li><li>*dato il mortal sospiro: dopo essere morto, aver esalato l'ultimo respiro</li><li>*immemore: senza sensibilità</li><li>*orba di tanto spiro: priva di un'anima così grande</li><li>*attonita: frastornata, sconcertata, stupefatta</li><li>*al nunzio: all'annuncio (della sua morte)</li></ul><i>muta pensando all'ultima</i><br /><i>ora dell'uom fatale*;</i><i>né sa quando una simile</i><br /><i>orma di pie' mortale</i><br /><i>la sua cruenta* polvere</i><br /><i>a calpestar verrà.*</i><ul><li>*l'uom fatale: colui che aveva nelle mani il destino del mondo (oppure inviato dal destino)</li><li>*cruenta: sanguinosa, violenta</li><li>*nelle parole da "né sa....verrà" il poeta manifesta un dubbio, ossia non sa quando la terra tornerà nuovamente ad essere calpestata da un uomo così importante, decisivo.</li></ul><i>Lui folgorante in solio*</i><br /><i>vide il mio genio* e tacque;</i><br /><i>quando, con vece assidua*,</i><br /><i>cadde, risorse e giacque,</i><br /><i>di mille voci al sònito</i><br /><i>mista la sua non ha:*</i><ul><li>*folgorante in solio: trionfante sul trono</li><li>*il mio genio: il mio essere poeta, il mio spirito poetico</li><li>*con vece assidua: con una impetuosa sequenza di eventi</li><li>*di mille voci al sònito... non ha: non ha mischiato la sua voce a quella di tutti gli altri (come un anticonformista, una voce fuori dalla massa).</li></ul><i>vergin di servo encomio*</i><br /><i>e di codardo oltraggio*,</i><br /><i>sorge or commosso al sùbito*</i><br /><i>sparir di tanto raggio*;</i><br /><i>e scioglie all'urna un cantico*</i><br /><i>che forse non morrà.</i><ul><li>*vergin di servo encomio: non macchiato da elogi servili</li><li>*codardo oltraggio: vile, vigliacca offesa</li><li>*al sùbito: improvvisamente</li><li>*tanto raggio: tanta luce (data l'importanza di Napoleone)</li><li>*scioglie all'urna un cantico: innalza al sepolcro un canto.</li></ul><i>Dall'Alpi alle Piramidi,*</i><br /><i>dal Manzanarre al Reno,*</i><br /><i>di quel securo il fulmine</i><br /><i>tenea dietro al baleno;*</i><br /><i>scoppiò da Scilla al Tanai,*</i><br /><i>dall'uno all'altro mar.*</i><ul><li>*Dall'Alpi alle Piramidi: Dall'Italia all'Egitto</li><li>*dal Manzanarre al Reno: dalla Spagna alla Germania</li><li>*di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno: Napoleone agiva sicuro e veloce, quasi come il proprio pensiero. Pensiero e immediata azione, come il baleno che precede di pochissimo il fulmine)</li><li>*da Scilla al Tanai: dalla Sicilia alla Russia (Tanai: fium Don)</li><li>*dall'uno all'altro mar: dal Mediterraneo all'Atlantico</li></ul><i>Fu vera gloria? Ai posteri</i><br /><i>l'ardua sentenza: nui*</i><br /><i>chiniam la fronte al Massimo</i><br /><i>Fattor*, che volle in lui</i><br /><i>del creator suo spirito</i><br /><i>più vasta orma stampar.*</i><ul><li>*nui: noi</li><li>*Massimo Fattor: Dio</li><li>*più vasta orma stampar: lasciare una grande impronta</li></ul><i>La procellosa e trepida*</i><br /><i>gioia d'un gran disegno,</i><br /><i>l'ansia d'un cor che indocile*</i><br /><i>serve, pensando al regno;</i><br /><i>e il giunge, e tiene un premio</i><br /><i>ch'era follia sperar;</i><ul><li>*procellosa e trepida: rumorosa (come una tempesta) e ansiosa</li><li>*indocile: ribelle, incurante di qual si voglia guida esterna</li><li>*serve, pensando al regno: obbedisce solo per raggiungere il proprio scopo</li><li>*e il giunge: e lo raggiunge</li></ul><i>tutto ei provò: la gloria</i><br /><i>maggior dopo il periglio*,</i><br /><i>la fuga e la vittoria,</i><br /><i>la reggia e il tristo esiglio;</i><br /><i>due volte nella polvere,</i><br /><i>due volte sull'altar.*</i><ul><li>*periglio:pericolo</li><li>*due volte nella polvere, due volte sull'altar: esilio all'isola d'Elba e a Sant'Elena; eletto Primo Console (1799) e i Cento Giorni (1815)</li></ul><i>Ei si nomò*: due secoli*,</i><br /><i>l'un contro l'altro armato,</i><br /><i>sommessi a lui si volsero,</i><br /><i>come aspettando il fato*;</i><br /><i>ei fe' silenzio, ed arbitro</i><br /><i>s'assise* in mezzo a lor.</i><ul><li>*nomò: nominò, presentò (sulla scena del mondo, della storia)</li><li>*due secoli: 1700 e 1800 (tra razionalismo e idealismo, tra illuminismo e romanticismo)</li><li>*fato: destino (i due secoli, sottomessi, come se stessero aspettando Napoleone e cosa lui volesse farne di loro)</li><li>*s'assise: si sedette (metaforicamente, tra i due secoli)</li></ul><i>E sparve, e i dì nell'ozio</i><br /><i>chiuse in sì breve sponda*,</i><br /><i>segno* d'immensa invidia</i><br /><i>e di pietà profonda,</i><br /><i>d'inestinguibil odio</i><br /><i>e d'indomato amor.</i><ul><li>*breve sponda: terra piccola (l'isola di Sant'Elena)</li><li>*segno: simbolo</li></ul><i>Come sul capo al naufrago</i><br /><i>l'onda s'avvolve* e pesa,</i><br /><i>l'onda su cui del misero,</i><br /><i>alta pur dianzi e tesa,</i><br /><i>scorrea la vista a scernere*</i><br /><i>prode remote* invan;</i><ul><li>*s'avvolve: si abbatte</li><li>*scernere: cercare di vedere, scorgere</li><li>*remote: lontane (rive)</li></ul><i>tal* su quell'alma* il cumulo</i><br /><i>delle memorie* scese.</i><br /><i>Oh quante volte ai posteri</i><br /><i>narrar se stesso imprese,*</i><br /><i>e sull'eterne pagine*</i><br /><i>cadde la stanca man!</i><ul><li>*tal: così</li><li>*alma: anima</li><li>*memorie: ricordi (Napoleone è oppresso dai ricordi, così come il naufrago dalle onde: è una similitudine)</li><li>*narrar se stesso imprese: cominciò a raccontare le sue gesta, la sua vita (per le generazioni future, i posteri)</li><li>*eterne pagine: infinite pagine, che non finiscono mai (oppure, destinate all'eternità)</li></ul><i>Oh quante volte, al tacito</i><br /><i>morir d'un giorno inerte,*</i><br /><i>chinati i rai fulminei,*</i><br /><i>le braccia al sen conserte,</i><br /><i>stette, e dei dì che furono</i><br /><i>l'assalse il sovvenir!*</i><ul><li>*tacito morir d'un giorno inerte: al tramonto di un giorno in cui non si è svolta alcuna attività</li><li>*rai fulminei: occhi fulminanti</li><li>l'assalse il sovvenir: lo assalì il ricordo del passato</li></ul><i>E ripensò le mobili</i><br /><i>tende*, e i percossi valli*,</i><br /><i>e il lampo de' manipoli,*</i><br /><i>e l'onda dei cavalli,</i><br /><i>e il concitato imperio*</i><br /><i>e il celere ubbidir.*</i><ul><li>*mobili tende: gli accampamenti militari</li><li>*percossi valli: le fila nemiche, le trincee, colpite dall'artiglieria</li><li>*lampo dei manipoli: i veloci soldati (pronti ad intervenire)</li><li>*concitato imperio: concitati comandi</li><li>*celere ubbidir: la solerte, pronta obbedienza</li></ul><i>Ahi! forse a tanto strazio</i><br /><i>cadde lo spirto anelo,*</i><br /><i>e disperò; ma valida</i><br /><i>venne una man dal cielo,*</i><br /><i>e in più spirabil aere*</i><br /><i>pietosa il trasportò;</i><ul><li>*spirto anelo: spirito affannato, che fa fatica a respirare</li><li>*ma valida venne una man dal cielo: (qui avviene il "passaggio del testimone", il protagonista non è più Napoleone ma Dio)</li><li>*spirabil aere: aria più respirabile</li><li>*pietosa il trasportò: con pietà, misericordia (Dio) lo trasportò.</li></ul><i>e l'avviò, pei floridi*</i><br /><i>sentier della speranza,</i><br /><i>ai campi eterni*, al premio</i><br /><i>che i desideri avanza*,</i><br /><i>dov'è silenzio e tenebre</i><br /><i>la gloria che passò.</i><ul><li>*pei floridi: per i fioriti</li><li>*campi eterni: Paradiso</li><li>*avanza: supera.</li></ul><i>Bella Immortal! benefica</i><br /><i>Fede ai trionfi avvezza!*</i><br /><i>Scrivi ancor questo, allegrati;</i><br /><i>ché più superba altezza</i><br /><i>al disonor del Gòlgota*</i><br /><i>giammai non si chinò.</i><ul><li>*avvezza: abituata</li><li>*al disonor del Gòlgota: alla croce sul Gòlgota (dove Gesù Cristo fu crocifisso).</li></ul><i>Tu* dalle stanche ceneri*</i><br /><i>sperdi ogni ria parola:</i><br /><i>il Dio che atterra e suscita,</i><br /><i>che affanna e che consola,</i><br /><i>sulla deserta coltrice</i><br /><i>accanto a lui posò.</i><ul><li>*Tu: (Fede)</li><li>*dalle stanche ceneri: da quest'uomo stanco, provato, mortale</li><li>*sperdi ogni ria parola: allontana ogni parola malvagia</li><li>*sulla deserta coltrice: sul letto da tutti abbandonato</li><li>*accanto a lui posò: (allontana ogni malvagità perché Dio è stato vicino a Napoleone, sul letto di morte, permettendogli di redirmersi, salvarsi).</li></ul>
<h2 id="vita"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">La vita di Alessandro Manzoni (riassunto)</span></h2>
<br />
Alessandro Manzoni è nato a Milano il 7 marzo 1785 ed è morto, sempre nel capoluogo lombardo, il 22 maggio 1873, all'età di 88 anni. Sua mamma, Giulia, era la figlia del celebre Cesare Beccaria (autore dell'opera "Dei delitti e delle pene").<br /><br />
All'età di sei anni fu affidato al collegio dei Padri Somaschi, che lasciò intorno ai sedici anni, una volta terminati gli studi. Iniziò subito a scrivere: suo il poema "<i>Il trionfo della libertà</i>", nel 1801. Un'opera dal carattere ribelle, ispirato agli ideali rivoluzionari francesi.<br /><br />A vent'anni (nel 1805) raggiunse la madre in Francia, a Parigi, dove rimase per cinque anni. Qui verrà affascinato dalle correnti degli "illuminati". Il matrimonio con la religiosa Enrichetta Blondel, però, lo metterà in crisi, in termini di fede cattolica. Sotto la sua influenza, tornerà a seguire i riti religiosi.<br /><br />Nel 1810 il rientro in Italia e per circa quindici anni condurrà una vita tranquilla, ma ricca di realizzazioni letterarie: <ul><li>gli "<i>Inni Sacri</i>",</li><li>le tragedie "<i>Il Conte di Carmagnola</i>" (1820) e "<i>Adelchi</i>" (1822),</li><li>le odi "<i>Marzo 1821</i>" (con l'entusiasmo per i moti insurrezionali, nati in molti paesi europei contro i sovrani assolutisti) e "<i>Il Cinque Maggio</i>" (1821, con l'illusione di un Napoleone salvatore dell'Italia),</li><li>nonché una delle sue opere più famose, "<i>I promessi sposi</i>" (1821-23 con il titolo "<i>Fermo e Lucia</i>").</li></ul>Dal 1827 in poi il Manzoni si "spegne" a livello creativo. Si dedicherà esclusivamente al romanzo (<i>I promessi sposi</i>) che verrà ripreso più volte dallo scrittore, con successive modifiche e revisioni linguistiche. L'edizione definitiva vedrà la luce tra il 1840 e il 1842.<br /><br />Il suo stato d'animo, dagli anni '30, è stato messo a dura prova da una serie lutti importanti. Nel 1833 muore la moglie Enrichetta, poi la madre Giulia, le sue tre figlie (Cristina, Sofia, Matilde). Morirà anche la seconda moglie, Teresa, sposata nel 1837.<br /><br />Nel 1861, con l'Unità d'Italia, venne nominato senatore da Vittorio Emanuele II. Il suo giuramento, nonostante gli acciacchi, avvenne a Torino. Si spegnerà poi nel 1873.Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-46894794806040489452024-03-14T11:03:00.002+01:002024-03-14T12:09:23.308+01:00Geografia, i confini delle Regioni italiane con cartina<p>In un precedente capitolo abbiamo imparato a conoscere quante e quali siano le <b>Regioni d'Italia</b>, con le relative provincie. Osservando nuovamente la cartina possiamo trovare altre utili informazioni, come ad esempio i loro <b>confini geografici</b>.</p><p>Una delle classiche domande poste in classe, durante l'anno scolastico: con quali Regioni confina (ad esempio) l'Emilia Romagna?</p>
<span><a name='more'></a></span>
<p>Sapete la risposta? Sì? No? Vediamo di rispondere a chi ha ancora qualche dubbio.</p><p><span style="color: #cc0000;">Sommario</span></p><p></p>
<ul>
<li><a href="#nord">Regioni Italia settentrionale</a></li>
<li><a href="#centro">Regioni Italia centrale</a></li>
<li><a href="#sud">Regioni Italia meridionale</a></li>
</ul>
<br /><h2 id="nord"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Regioni del Nord Italia. Confini</span></h2><br />
Iniziamo dall'alto, da una piccola Regione. Più in basso troverai la cartina completa.<br />
<p><b>I confini della Valle d'Aosta</b> (1 in Italia, 2 stranieri)</p><p>Essa confina, in Italia, solo con il Piemonte: a sud e a est. <br />Inoltre confina a nord con la Svizzera e a ovest con la Francia.</p><p><b>I confini del Piemonte</b> (4 in Italia, 2 stranieri)</p><p></p><div style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img align="right" alt="Cartina Italia settentrionale" border="0" data-original-height="190" data-original-width="276" height="190" width="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMlX3YuDHpFklPCDb8a2G6hVQB8miA6u-fjUFGV1fMrJFHZNrYxr7FxEF36z8SUUwWdhynd0dMfX0xRQHkaK-M5G8Id6iVxjXIkEXT-IpcS9MQyrYopWHsV-E35gwJ5Aly_mzZOyU1OxP5dvLca_FkwIyiNtLvmmq7OmT1ELLtvwJDv_p-Z0EPdAd2/s16000/Cartina_politica_italia_elenco_regioni_nord.png" title="Regioni del nord Italia, confini" /></div>A nord-ovest con la Valle d'Aosta, a est con la Lombardia, a sud con la Liguria e, per un piccolissimo tratto, a sud-est con l'Emilia Romagna. <br />Poi, a ovest con la Francia e a nord con la Svizzera.<p><b>I confini della Lombardia</b> (4 italiani, 1 straniero)</p>
<p>A ovest con il Piemonte, a sud con l'Emilia Romagna, a est con il Veneto, a nord-est con il Trentino alto Adige. <br />A nord con la Svizzera.<b>I confini del Trentino Alto Adige</b> (2 italiani, 2 stranieri)</p>
<p>A sud-ovest con la Lombardia, a sud-est con il Veneto.<br />A ovest con la Svizzera e a nord-est con l'Austria.</p><p><b>I confini del Veneto</b> (4 italiani, 1 straniero)</p>
<p>Confina a ovest con la Lombardia, a nord-ovest con il Trentino Alto Adige, a est con il Friuli Venezia Giulia, a sud con l'Emilia Romagna. <br />A nord, per un piccolo tratto, con l'Austria. <br />A sud-est con il Mare Adriatico.</p>
<p><b>I confini del Friuli Venezia Giulia</b> (1 italiano, 2 stranieri)</p><p>A ovest con il Veneto. <br />A nord con l'Austria, a est con la Slovenia. <br />A sud con il Mar Adriatico.</p>
<p><b>I confini della Liguria</b> (3 italiani, 1 straniero)</p>
<p>A nord con il Piemonte, a nord-est con l'Emilia Romagna, a est con la Toscana. <br />A ovest con la Francia.<br />A sud con il Mar Ligure.</p><p><b>I confini dell'Emilia Romagna</b> (6 italiani, 1 straniero)</p>
<p>A ovest, per un breve tratto, con il Piemonte e con la Liguria. A nord con la Lombardia e il Veneto. A sud con la Toscana e le Marche.<br />A sud anche con la Repubblica di San Marino.<br />A est con il Mar Adriatico.</p>
<h2 id="centro"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Regioni del Centro Italia. Confini</span></h2><br />
<b>I confini della Toscana</b> (5)<br />
<div style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img align="right" alt="Cartina Italia centrale" border="0" data-original-height="161" data-original-width="261" height="161" width="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgksrGkWKb67m5lFaZX85P5c5t5TF40aw-5agjL9gNJD7cOKgQOFHMZM5ZBs65Hiz5-E8fTgoLsXlne3Jw57kB269UXkb6npOReqSHmdn5oOb8AOrk017VKK5IPKiTbpBVvmSM7XcIAehUtFA0TaFr1Tpz0p9f7-GoTQNhPMmjPUiBQ7KfttzcYhZpF/s16000/Cartina_politica_italia_elenco_regioni_centro.png" title="Confini regioni del centro Italia" /></div>
<p>A nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia Romagna, a est con le Marche, a sud-est con l'Umbria, a sud con il Lazio.<br />A ovest con il Mar Ligure e il Mar Tirreno.</p>
<p><b>I confini delle Marche</b> (5)</p>
<p>A ovest con la Toscana e l'Umbria, a nord con l'Emilia Romagna, a sud con il Lazio e l'Abruzzo.<br />A est con il Mar Adriatico.</p>
<p><b>I confini dell'Umbria</b> (3)</p>
<p>A nord-ovest con la Toscana, a nord-est con le Marche, a sud con il Lazio.</p>
<p><b>I confini del Lazio</b> (6)</p>
<p>A nord con Toscana, Umbria e Marche, a est con l'Abruzzo, a sud-est con il Molise, a sud con la Campania.<br />A ovest con il Mar Tirreno.</p><p><b>I confini dell'Abruzzo</b> (3)</p><p>A nord con le Marche, a ovest con il Lazio, a sud con il Molise.<br />A est con il Mar Adriatico.</p><h2 id="sud"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Regioni del Sud Italia. Confini</span></h2><br />
<div style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img align="right" alt="Cartina Regioni Italia Meridionale" border="0" data-original-height="164" data-original-width="237" height="164" width="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5fIoN3eTNDnGBPnWPdMnXGtqjKgJ9yO5mCsJ27QJ81GMuQJGQi1HY73qcI0o2TPmZPJgR-PqlG6OeYCb8YJTpQ4UiB_m8Yr2r7eautDPPeThx7OsQ4jK-xSZCc2jmF7h5j9b1QsdM7app5u5hgXHuhu5krB-n0i5bZblywu9481gU_ipIkaIbnZct/s16000/Cartina_politica_italia_elenco_regioni_sud.png" title="Regioni Italia del sud, confini" /></div>
<b>I confini del Molise</b> (4)<p>A nord con l'Abruzzo, a ovest con il Lazio, a est con la Puglia, a sud con la Campania.<br />A nord-est con il Mar Adriatico.</p>
<p><b>I confini della Campania</b> (4)</p><p>A nord-ovest con il Lazio, a nord con il Molise, a nord-est con la Puglia, a est con la Basilicata.<br />A ovest con il Mar Tirreno.</p><p><b>I confini della Puglia</b> (3)</p><p>A nord-ovest con il Molise, a ovest con la Campania e la Basilicata.<br />A nord e a est con il Mar Adriatico, a sud con il Mar Ionio.</p><p><b>I confini della Basilicata</b> (3)</p><p>A ovest con la Campania, a nord e a est con la Puglia, a sud con la Calabria.<br />A sud-ovest, per un piccolo tratto, con il Mar Tirreno, a sud-est con il Mar Ionio.</p><p><b>I confini della Calabria</b> (1)</p><p>A nord con la Basilicata.<br />A ovest con il Mar Tirreno, a est con il Mar Ionio. Lo stretto di Messina la divida dalla Sicilia.</p><p><b>I confini della Sicilia</b></p><p>Essendo un'isola, nessun confine con altre Regioni.<br />A nord con il Mar Tirreno, a ovest con il Canale di Sicilia, a sud-ovest con il Mar di Sicilia, a sud-est con il Canale di Malta, a est con il Mar Ionio, a nord-est con lo Stretto di Messina.</p><p><b>I confini della Sardegna</b></p><p>Anch'essa un'isola, solo confini marini.<br />A est con il Mar Tirreno, a ovest con il Mar di Sardegna. A nord troviamo le Bocche di Bonifacio.</p>
<div style="text-align: center;"><img alt="Cartina politica Italia" border="0" data-original-height="509" data-original-width="420" height="509" width="420" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdczTb55gd9IU4Msh5E9m8r5uxWJvY34W90bC89LikNTY0raZNXWTbbp_SncuIaiuYYWNidkyRrSHUuYmq7W_LzDLjbiobPCbbbAc1poMaMK1_Kp_C5U8c0Dfy8WjKOLES5nef9Vg_Rs7r9omdUjr1vHoajR9MHRIB9UyRHPc4vUg8Ji9Nww5wdVfW/s16000/Cartina_politica_italia_elenco_regioni.png" title="Regioni italiane, confini" /></div><i><div style="text-align: center;"><i>Cartina dell'Italia. Regioni e confini</i></div></i>
<p><span style="color: #cc0000;">Argomenti simili</span></p>
<ul style="text-align: left;"><li><a href="https://www.impararefacile.com/2014/10/regioni-ditalia-e-capoluoghi-di.html">Regioni d'Italia e capoluoghi di provincia: elenco e cartina</a></li></ul><div>Curiosità: come avete potuto notare sono due le Regioni con il maggior numero di confini: il Lazio e l'Emilia Romagna.</div><p></p>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-76425984371715908302024-03-13T13:49:00.014+01:002024-03-13T18:42:13.010+01:00Dante Alighieri, biografia. Letteratura italiana del '300Lungo il nostro percorso, tra i vari stili del duecento e le origini della letteratura italiana, arriviamo oggi ad un periodo importante: il trecento.<br />
<br />
I personaggi che hanno caratterizzato questo secolo li conoscono tutti e in tutto il mondo. Pensiamo ad esempio a Dante Alighieri, il padre della lingua italiana.<br />
<br />
<a name='more'></a>
<h2><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Biografia di Dante Alighieri</span></h2>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: right;"><img align="right" alt="Dante Alighieri, dipinto in bianco e nero" border="0" height="200" loading="lazy" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3RE9L8UzPNishSninA0EDsxl2H9PwIU29AXY5MLnUxKgrBF1rQrhQY32YX3_qTbqrfqdX7Sbk-SaLcuVIFiv4LtZ7GWey1_us1dvnwJ_o50Il5w2v3y2IgJefrgpJpjC8AwO2ROVV4kN_UNFqsi9KSN4k-eHq7jMxqCEUuU7g-szQYNEtNxECoySlbjI/w151-h200/Dante_Alighieri_libro.webp" title="Dante Alighieri" width="151" /></div>Alighieri è nato a Firenze nel 1265 (si pensa, ma non si hanno prove certe, tra il maggio e il giugno). Un momento storico, tra la battaglia di Montaperti (nel 1260, con la vittoria dei Ghibellini di Manfredi sui Guelfi di Firenze) e la battaglia di Benevento (1266, tra Carlo d'Angiò e Manfredi, con la vittoria definitiva dei Guelfi in Toscana).<br />
<br />
Il padre di Dante era un guelfo; la madre, di nome Donna Bella degli Abati, perse la vita precocemente; il papà si risposò, con Donna Lapa, ed ebbe altri due figli, Francesco e Gaetana.<br />
<br /><span style="color: #cc0000;">
Sommario</span><ul style="text-align: left;"><li><a href="#beatrice">Dante e Beatrice</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#matrimonio">Matrimonio di Dante</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#politica">Dante e la politica</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#bianchineri">Bianchi e Neri a Firenze</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#disputa">Disputa Bianche e Neri, Dante a Firenze</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#condanna">Condanna, esilio</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#incarichi">Incarichi presso nobili</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#arrigo">Imperatore di Lussemburgo, Arrigo VII</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#esilio">Ancora esilio</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#morte">Morte di Dante</a></li></ul><ul style="text-align: left;"><li><a href="#contemporanei">Alighieri, personaggi storici contemporanei</a></li></ul><div><br /></div>
<h3 id="beatrice"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Dante e Beatrice</span></h3><br />La incontrò da bambino, a soli nove anni. Era la figlia di un nobile di Firenze, Folco Portinari, e abitava vicino alla famiglia Alighieri. Una figura femminile fondamentale per il poeta, che rivide da maggiorenne e se ne innamorò. Lei, però, sposò un altro, di famiglia ricca, Simone de' bardi.<br /><br />La morte della giovane Beatrice, a 25 anni, portò Dante a smarrire "<i>la retta via</i>", iniziando a condurre una vita tra sperperi e ozio, uno stato che definirà lui stesso, nel primo Canto dell'Inferno, "<i>selva oscura</i>".<br />
<br />
Ad un certo punto, tra i ricordi dell'amata (apparsa anche in sogno) e l'amicizia con Guido Cavalcanti (che scriverà poi in una sua opera "<i>I' vegno 'l giorno a te infinite volte</i>"), Dante si desta, si scuote un attimino e cambia stile di vita. Inizia a studiare filosofia, soprattutto presso i Francescani e i Domenicani, studia Virgilio, conosce Brunetto Latini (scrittore e politico fiorentino).<br />
<br />
<h3 id="matrimonio"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Matrimonio di Dante</span></h3><br />Trova anche moglie, <b>Gemma Donati</b>, di famiglia nobile. Dal loro matrimonio nascono quattro (o tre) <b>figli</b>: due maschi, Jacopo e Pietro, poi due femmine, Antonia e Beatrice (alcuni studiosi pensano che sia una sola la figlia, Antonia, che poi prenderà il nome di Beatrice nel momento in cui diventerà monaca a Ravenna).<br />
<br />
<h3 id="politica"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Dante e la politica</span></h3><br />L'Alighieri faceva parte dei Guelfi, e combatté i ghibellini di Arezzo e di Pisa, nel 1289. Quest'ultima città toscana era guidata da <b>Ruggeri degli Ubaldini</b>, colui che fece morire di fame, rinchiudendolo in una torre con i suoi familiari, il famoso <b>Conte Ugolino</b>, prima ghibellino e poi passato alla compagine guelfa.<br />
<br />
Con gli Ordinamenti di Giustizia voluti da <b>Giano della Bella</b> nel 1293, vengono esclusi dalla politica i nobili di tradizione feudale e latifondista (i Grandi). Un passo in avanti verso la democrazia. Il potere passa alla borghesia, ai produttori, ai capitalisti. Bisognava essere iscritti ad una "Arte" per poter esercitare politicamente, avere una carica.<div><b>Dante Alighieri</b> dovette così sceglierne una e decise di iscriversi all'<b>arte degli spezial</b>i, che includeva la maggior parte dei pittori e degli artisti.<br />
<br />
Il Priorato delle Arti era composto inizialmente da tre priori e in seguito da sei. In uno di questi vi prese parte Dante Alighieri, dal 15 giugno al 15 agosto del 1300. Proprio durante la <b>disputa </b>(il 23 giugno) tra le due fazioni di Firenze, <b>Bianchi</b> (popolo borghese) e <b>Neri</b> (i Grandi, nobili), evento che segnò la vita dello scrittore.<br /><br />
<h3 id="bianchineri"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">I Bianchi e i Neri a Firenze</span></h3><br />
I Bianchi erano guidati dal banchiere <b>Vietri de' Cerchi</b>, il quale ambiva ad ottenere lo stesso potere che avevano in passato i Grandi.<br /><br />I Neri, guidati dal barone <b>Corso Donati</b> (qui sotto in foto), oltre a rappresentare i Grandi (nobili), includevano anche la parte povera del popolo, che odiava i borghesi ("popolo grasso").<br /><br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Dipinto: l'arrivo di Corso Donati a Firenze" border="0" data-original-height="260" data-original-width="390" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyM5DbS8gjmNRizT-B05Bb2mjFXPelR3CP8J0NrZ64pi4btZHqNlEpZbXsVbVNzaw2b4FTW-Mb3-gYANl9bNwSCbfeTK2Vr0ROA8KRW32hNLE0jcRZUqKW51D5ujsZa8CaRh1Asv0OXFk00aYXBVTR_0IQY0XLKpyr-eIOKwQOaOnIqepS5ilAdEmcOi4/w400-h267/Firenze_arrivo_di_Corso_Donati_novembre_1301.webp" title="L'arrivo di Corso Donati, Firenze 1301" width="390" /></div><div style="text-align: center;"><br /></div>
In pratica i poveri appoggiavano i ricchi di prima (nobili, proprietari terrieri) contro i nuovi ricchi (borghesia).<br /><br />I Bianchi miravano ad una politica libera e indipendente, contro l'egemonia del Papa. I Neri, pur di ritornare al potere, invece, appoggiavano il pontefice.<br /><br />
<h3 id="disputa"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Disputa tra Bianchi e Neri, Dante e il Papa</span></h3><br />Come dicevamo, Dante si ritrova nel priorato al momento sbagliato, quando a Firenze, in piazza di S. Trinità, si verifica una grande rissa tra Bianchi e Neri, finita nel sangue. Il <b>Papa</b>, <b>Bonifacio VIII</b> (dal 1294 al 1303), approfittò della situazione per raggiungere il suo scopo, ossia governare sulla città toscana. Mandò infatti un cardinale, <b>Matteo D'Acquasparta</b>, per portare pace tra le fazioni. In realtà, l'obiettivo era un altro, e cioè sostenere i Neri, più vicini al pontefice.<br /><br />
Il 23 giugno scoppia una seconda rissa, ancora più sanguinosa. I <b>priori</b>, tra i quali Dante, decisero di esiliare i capi dei Bianchi (incluso <b>Guido Cavalcanti</b>, amico del sommo poeta, come abbiamo visto prima) e dei Neri, fuori città.<br /><br />L'anno dopo, a causa della malaria che colpì Sarzana, dove erano stati confinati i Bianchi, i priori decisero di far ritornare questi ultimi a Firenze, provocando lo sdegno dei Neri, che si rivolsero al Papa.<br /><br />Ad inizio giugno del 1301 la <b>congiura di S. Trinità</b>: i Neri invitano i Bianchi nella Chiesa di S. Trinità, ufficialmente per fare pace, in realtà per ostacolare l'accordo e dare poi a loro la colpa della fallita mediazione. In questo modo il popolo si sarebbe rivoltato contro i Bianchi.<br /><br />Fu invece la congiura a fallire, perché i Bianchi scoprirono il doppio gioco dei Neri e questi finirono per essere condannati.<br /><br />Dante cercava di essere imparziale, ma alla fine doveva schierarsi in qualche modo e scelse i Bianchi, perché l'idea di lasciare Firenze sotto l'egemonia del Papa non gli piaceva molto.<br /><br />
A novembre del 1301 <b>Dante</b> (che non era più priore) fu mandato, insieme ad altri due, come ambasciatore a Roma, da <b>Bonifacio VIII</b> (foto qui in basso). E cosa fece il Papa? Trattenne Alighieri e rimandò indietro gli altri, perché lo considerava un temibile avversario.<br /><br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Alighieri dal Papa, dipinto" border="0" data-original-height="351" data-original-width="400" height="351" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbFGPfsKlwjHdYjxT8ToEmquAkQCROkbTkZ3brqqizAZXFL8XLGOGN_jwCvqqwZPLG8hF2MSN8cX4yxHlHZLrxPXrWJKfoKZrI4eBTKHkfPRiZTUVoVuYi52_ztVptM0r6ri64cOT8t00SQRVHUoRafJnpe4hATvLpe__vzyPDpMxHMp2oRE9IQd-L98Y/s16000/Dante_Alighieri_dal_Papa_Bonifacio_VII_libro.webp" title="Dante Alighieri dal Papa, Bonifacio VIII" width="400" /></div>
<br />
Nel frattempo, a Firenze, accadeva di tutto. <b>Carlo di Valois</b>, fratello di Filippo il Bello, su ordine del pontefice, entrò nella città toscana e cacciò via i Bianchi, facendo anche distruggere le loro abitazioni. Anche gli assenti (come ad esempio Dante) furono condannati. Così, i Neri poterono salire al potere e vendicarsi come volevano dei Bianchi.<br /><br />
<h3 id="condanna"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Condanna, esilio di Dante</span></h3><br />
Nel mese di gennaio del 1302 Dante Alighieri fu condannato con una multa di cinquemila fiorni e con l'esilio. Non presentandosi entro tre giorni, la pena viene modificata: confisca di tutti i beni, esilio definitivo e bruciato vivo nel caso fosse stato catturato dal Comune di Firenze.<br /><br />Inutili i successivi tentativi di vendetta. Il poeta voleva tornare nella città toscana ma non trovò persone in gamba tra i Bianchi esiliati e nessun alleato che volesse mettersi contro il volere del Papa.<br /><br />
<h3 id="incarichi"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Alighieri e incarichi presso nobili</span></h3><br />
Deluso dai compagni decide di lasciare la Toscana per recarsi in diversi luoghi, ospitato da nobili in cambio dei suoi servizi, come ad esempio incarichi diplomatici.<br /><ul><li>A Verona, da Bartolomeo della Scala e poi Alboino della Scala (1304-1306).</li><li>Nella Lunigiana (tra Liguria e Toscana) dai marchesi Malaspina, per conto dei quali ha incontrato il Vescovo di Luni.</li><li>Nel Casentino (valli di Arezzo) dai conti Guidi di Battifolle (1307-1308), dove pare si sia innamorato di una certa Pietra.</li><li>Qualcuno, come il Boccaccio, afferma che in questi anni, Dante, si sia recato anche a Parigi (ma non ci sono prove).</li></ul>
<h3 id="arrigo"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Dante spera nell'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo</span></h3><br />L'Imperatore del Sacro Romano Impero scende in Italia per recuperare l'autorità sul territorio, persa mezzo secolo prima, con la morte di Federico II.<br /><br />Dante spera che Arrigo VII entri in Toscana e ponga fine al potere dei Neri a Firenze. Siamo nel 1310 e le speranze dello scrittore esiliato si sciolgono come neve al sole. I fiorentini non si piegano, il nuovo Papa Clemente V non vede di buon occhio il potere imperiale in Italia e, per finire, l'imperatore muore quando sta per attaccare Firenze (nel 1313).<br /><br />
Insomma.. sembra non ne vada bene una al nostro Alighieri!<br /><br />
<h3 id="esilio"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Dante continua l'Esilio</span></h3><br />
Dal 1313 al 1321 si sposta di città in città.<br /><ul><li>Lucca, da Uguccione della Faggiola, signore di Lucca e Pisa. Si innamora di una donna, Gentuccia. Nonostante l'amnistia di Messer Ranieri di Zaccaria d'Orvieto (vicario di re Roberto d'Angiò in Firenze), che riammetteva in città gli esiliati, in cambio di denaro e qualche umiliazione, Dante rifiutò sdegnato (la sua risposta nella lettera "<i>A un amico fiorentino</i>").</li><li>A Verona, forse con Uguccione (cacciato da Lucca e da Pisa), da Can Grande della Scala (già conosciuto nel 1304, all'inizio del suo esilio).</li><li>Ravenna, da Guido Novello da Polenta, dove trascorse i suoi ultimi anni, con moglie, figli e nipoti. Nel 1320 Dante rifiuterà anche un invito per l'incoronazione poetica a Bologna, da parte di Giovanni del Virgilio.</li></ul>
<h3 id="morte"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Morte di Dante</span></h3><br />
Dante Alighieri muore a 56 anni, il 13 settembre del 1321, dopo essere stato a Venezia per un incarico diplomatico. Probabilmente si ammalò di malaria. Venne sepolto nella Chiesa di San Francesco, a Ravenna. Inutili le successive richieste di Firenze per avere le spoglia del sommo poeta.<br /><br /><span style="color: #cc0000;">Altri argomenti</span><br /><ul><li>Capitolo precedente: <a href="https://www.impararefacile.com/2019/03/letteratura-del-200-poesia-allegorica.html">Letteratura del '200: Poesia allegorica, Poesia giocosa e Prosa</a>.</li></ul>
<h3 id="contemporanei"><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Personaggi contemporanei a Dante</span></h3>
<ul><li>Marco Polo (1254-1324), grande viaggiatore, mercante in Asia.</li><li>San Tommaso d'Aquino (1225-1274), grande filosofo e teologo, importò il pensiero di Aristotele nella cultura cristiana</li><li>Clemente V, cambiò la sede del Papa da Roma ad Avignone (1305).</li><li>Alberto Magno (1193-1280), filosofo, teologo, naturalista.</li><li>Arrigo VII (1270/80-1313) - <i>Ne abbiamo parlato nel testo qui sopra</i>.</li><li>Matteo I Visconti (1250-1322), conquistò la signoria di Milano.</li><li>Edoardo I (1239-1307), organizzò il parlamento d'Inghilterra.</li><li>Alfonso X il Saggio (1221-1284), re di Castiglia, fondatore della letteratura spagnola.</li><li>Giotto di Bondone (1266-1337), diede il via all'arte nuova.</li><li>Dino Compagni (1257-1324), cronista del tempo.</li><li>Alberto I d'Asburgo (1250-1308), re di Germania e duca d'Austria e di Siria, ucciso dal nipote e presente negli scritti di Dante.</li><li><a href="https://www.impararefacile.com/2015/11/letteratura-italiana-lirica-religiosa.html">Jacopone da Todi</a> (1230-1306), scrisse le laudi drammatiche</li></ul><div><br /></div></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-85071149451064944932024-02-22T12:36:00.011+01:002024-03-15T17:10:42.424+01:00Cosa vuol dire "draconiano", qual è il suo significato?La <b>lingua italiana</b> è straordinaria, riesce sempre a sorprenderci, anche quando pensiamo di conoscerla abbastanza bene. Alcuni termini, sentiti magari al telegiornale o letti su qualche quotidiano, appaiono come nuovi nella nostra mente, quando magari sono solo caduti in disuso per lunghi anni.<br />
<br />
Oggi voglio scrivere qualcosa sulla parola "<b>draconiano</b>", poiché mi è capitato più volte di sentirla pronunciare da parte degli organi di stampa, negli ultimi giorni (nota: in questo periodo siamo in piena emergenza per il nuovo Coronavirus, il Covid19, arrivato dalla Cina e particolarmente contagioso) e ora ne capirete il motivo, non appena avrò spiegato il suo significato.<br />
<br />
<a name='more'></a><h3><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Qual è il significato di "draconiano"?</span></h3>
<br />
In realtà è un <b>termine di origine greca</b> e deriva da "Drákōn" (Δράκων).<br />
<br />
Si tratta di un aggettivo che significa "<i>Di ordine o provvedimento rigorosissimo e intransigente</i>", "<i>Severissimo</i>", come il decreto legge imposto in questi giorni dal governo italiano che impone misure restringenti, straordinarie, severe (infatti possiamo definire draconiane le decisioni prese dal Presidente del Consiglio, le quali obbligano gli italiani a non muoversi dal proprio Comune, a restare a casa il più possibile).<br />
<br />
Dovrebbe dunque essere più chiaro, ora, tale termine, fino a poco fa sconosciuto.<br />
<br />
Andiamo oltre. Torniamo un attimo alla parola greca "Drákōn", italianizzata in <b>Dracone</b> (o <b>Draconte</b>), un personaggio storico.<br />
<br />
<h3><span style="color: #cc0000; font-weight: normal;">Chi era Dracone?</span></h3>
<br />
Era un legislatore greco, ateniese per la precisione, diventato famoso per essere particolarmente severo, severissimo. Ha vissuto nel VII secolo avanti Cristo. Tradizionalmente viene a lui attribuita una costituzione basata sul censo, sul reddito, formata da bulè (derivato dal consiglio dei nobili), ecclesia (assemblea del popolo), areopago (secondo alcuni studiosi, un consiglio con poteri giudiziari).<br />
<br />
Nel 624 a <b>Draconte</b> fu permesso di codificare il diritto, nonostante l'avversione degli ateniesi nel dare un certo potere ad una persona sola (obbedivano ancora all'aristocrazia). Non poté modificare la costituzione politica e neanche quella sociale.<br />
<br />
Scrisse nuove leggi molto severe e rigorose per i reati di sangue, come ad esempio l'omicidio, il ferimento, la violenza. Per porre fine alle vendette dei parenti della vittima, introdusse la pena di morte, che però non valeva in alcuni casi: il legislatore riconobbe infatti l'antico diritto privato di uccidere per vendicare un adulterio o una violenza ingiusta.<br />
Fece anche una distinzione tra omicidio volontario e omicidio involontario, un'importante novità per quei tempi. In questo caso il condannato non veniva ucciso ma esiliato (se ne parla qui: <a href="https://storiagenerale.blogspot.com/2020/12/nascita-dello-stato-di-atene-prima.html">Nascita dello Stato di Atene, prima di Solone</a>).<br />
<br />
Più tardi sarà Solone (nato nel 638 a.C. e morto nel 558 a.C.), eletto arconte nel 594 a.C., ad avviare la riforma costituzionale e abrogare alcune leggi di Draconte, definite troppo severe, tranne quelle per omicidio.<div><br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Atene, Grecia: l'Acropoli" data-original-height="225" data-original-width="426" height="211" loading="lazy" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoIwZEPaC__Fhlq8ZV6jy8VHRGquM6xlIOJgsZSULw-4xkSG2JNN2E9OlVgyyJPb738JlHG2DC3AFIzZqIkfvPQpNOzisJ4Tw4mv-W6sNYKtyQS0dNW3kZ_XOfzlryId2_PIX0XwV03qYy2VLFvoHi5VDGSOHes7fhqtykTfYNku54xw/w400-h211/storia_acropoli_atene_oriz426x225.webp" title="Acropoli, Atene" width="400" /></div><br />
Solone, a differenza di Draconte, aveva facoltà illimitate.<br />
Il severo legislatore Dracone, infatti, si era occupato solo del diritto, tramutando la consuetudine in legge, statuto, prendendo in considerazione solo il diritto penale.<br />
<br />Dai un'occhiata anche alla nostra rubrica "<a href="https://www.impararefacile.com/search/label/Cosa%20vuol%20dire">Cosa vuol dire?</a>".<br /><br /></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-71362950216396442412024-02-20T15:31:00.000+01:002024-02-20T15:31:25.002+01:00 Poesia Alla Sera di Ugo Foscolo. Spiegazione e traduzione<p><b>Spiegazione della poesia</b>. <br />I primi anni dell'ottocento rappresentano un periodo cruciale per il poeta. Il suicidio del fratello Giovanni (nel 1801) per il disonore derivato dai debiti del gioco, il dolore scaturito da tale gesto e i continui tormenti, lo portano ad una densa attività letteraria.</p><p>Nel sonetto "<i><b>Alla Sera</b></i>", scritto nel 1803, troviamo un tema caro a Ugo Foscolo, presente in altri suoi scritti come "<i>Ortis</i>" e "<i>In morte del fratello Giovanni</i>": la meditazione sulla morte, che mette fine a sofferenze, affanni. Per descrivere questo stato d'animo il poeta paragona la morte alla sera.</p><span><a name='more'></a></span><p>Tormentato durante il giorno da passioni e dolori, vede nel giungere della sera una via d'uscita dal suo irrequieto stato d'animo. La calma, la quiete dell'imbrunire portano in lui la pace, quasi come quella che si raggiunge solo con la morte.</p><p>La poesia, infatti, è stata composta pensando alle analogie tra sera e morte, drammatica caratteristica tipica del Romanticismo. Il poeta considera questa parte della giornata come il momento della serenità, del riposo.</p><p>Il trascorrere della giornata, con la luce, potrebbe rappresentare la vita, quindi in questo caso un'esistenza travagliata, tormentata. Il giungere della sera, invece, l'avvicinarsi alla morte, ad un momento di pace e serenità.</p><p>Un sonetto davvero originale. Da un lato la capacità di descrivere irrequietezza con grande sobrietà, compostezza; dall'altro, la struttura dell'opera, divisa in due blocchi: prima due quartine non proprio separate (alla fine della prima si capisce che non vi è una pausa, ma si continua come se fosse un unico verso), e poi le due terzine.</p><p><b>Caratteristica del Foscolo, gli "enjambement"</b>: cioè, la creazione di un collegamento metrico sintattico tra il significato di un verso e quello successivo, una dilatazione del ritmo (pensiamo alla parte che va dal terzo al sesto verso, con il ritmo che non si interrompe). Non vi è quindi quel distacco che ci si aspetterebbe. Nelle quartine troviamo un legame aggettivo-sostantivo, nelle terzine un legame verbo-complemento.</p><p><b>Metro e rime, Alla Sera</b>.<br />Come abbiamo scritto prima, il sonetto è composto da due quartine e due terzine, per un totale di quattordici versi. Per quanto riguarda il metro si tratta di un sonetto di endecasillabi (versi di undici sillabe con accento sulla decima), mentre la rima è di tipo ABAB ABAB CDC DCD.</p><h2><span style="color: #cc0000;">Testo e traduzione/parafrasi Poesia "ALLA SERA" di UGO FOSCOLO</span></h2><br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Testo del Sonetto Alla Sera" border="0" data-original-height="343" data-original-width="500" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRcHkjR9EJFex5Zavs2y-UZ2Qt8F46zbesfhqZrYBoU2Akp0BHDrqhLZ4jieFYPJWV2tkV9BsQg8aTq0uZ0d9oPUr2msgETr84gDfOWBN9zzPZIyDJETHuf_B0mVo1UXtKYV53l1pNZwNmLg_HZ0T3ri4MU7bZd79xPXUHxqCDFAX0SJakYt7ANabNLb0/w400-h275/Poesia_Sonetto_Alla_Sera_di_Ugo_Foscolo.webp" title="Poesia "Alla Sera" di Ugo Foscolo"" width="400" /></div><p><i>Forse perché della fatal quiete*<br />tu sei l'imago* a me sì cara vieni<br />o sera! E* quando ti corteggian* liete<br />le nubi estive e i zeffiri sereni*,</i></p><p></p><ul><li>*fatal quiete: morte, l'estremo riposo</li><li>*imago: immagine</li><li>*E: sia</li><li>*corteggian: stanno intorno</li><li>*zeffiri sereni: venti tiepidi di primavera che portano bel tempo</li></ul><p><i>e* quando dal nevoso aere* inquiete<br />tenebre e lunghe all'universo meni*<br />sempre scendi invocata*, e le secrete*<br />vie del mio cor soavemente tieni*.</i></p><p></p><ul><li>*e: sia</li><li>*nevoso aere: cielo carico di neve</li><li>*meni: porti sulla terra</li><li>*invocata: invocata da me</li><li>*le secrete: le più intime, nascoste</li><li>*tieni: occupi</li></ul><p></p><p><i>Vagar mi fai* co' miei pensier su l'orme*<br />che vanno al nulla eterno*; e intanto fugge<br />questo reo* tempo, e van con lui le torme</i></p><p></p><ul><li>*vagar mi fai.. : la contemplazione della sera guida la mente verso pensieri che portano all'annullamento</li><li>*l'orme: le tracce</li><li>*al nulla eterno: verso la morte, il momenti in cui tutto diventa nulla</li><li>*reo: tormentoso e doloroso</li></ul><p></p><p><i>delle cure onde meco egli si strugge*;<br />e mentre io guardo la tua pace, dorme<br />quello spirto guerrier* ch'entro mi rugge.</i></p><p></p><ul><li>*delle cure onde meco egli si strugge: l'insieme degli affanni, delle preoccupazioni che coinvolgono il Foscolo.</li><li>*spirto guerrier: spirito ribelle, battagliero che porta agitazione.</li></ul><p></p><h2><span style="color: #cc0000;">La vita di Ugo Foscolo (riassunto)</span></h2><p><b>Ugo Foscolo</b> è nato il 6 febbraio 1778 a Zacinto (Zante), un'isola greca che all'epoca era di dominio della Repubblica di Venezia, ed è morto il 10 settembre 1827 a Turnham Green, sobborgo di Londra, all'età di 49 anni.</p><p>Il poeta inizia da ragazzo a sentire quella seduzione dell'amore che lo accompagnerà per il resto della sua vita e nelle sue opere. Anche lui, come il Manzoni, viene toccato emotivamente dalle gesta di Napoleone. Inizialmente lo elogia, per le idee politiche che porta in Italia. Tuttavia, dopo la cessione di Venezia agli austriaci da parte del condottiero francese, si infrange l'immagine del "salvatore" e cresce il sentimento antinapoleonico.</p><p>Dai primi anni dell'ottocento assistiamo alla maturazione del poeta, con importanti opere. Pensiamo alle "Ultime lettere di Jacopo Ortis", i Sonetti e i Sepolcri.</p><p>Nel 1808 ottiene la cattedra d'eloquenza presso l'Università di Pavia. Esaltava la libertà dell'uomo, la verità e la felicità. Purtroppo verrà soppressa il medesimo anno; la sua opera tragica del 1811, "<i>Aiace</i>", viene stroncata dopo una sola rappresentazione alla Scala di Milano. Il Foscolo inizia così a veder crescere il numero dei suoi nemici, decidendo infine di lasciare la Lombardia.</p><p>Dopo un periodo di permanenza sui colli fiorentini si trasferisce in Svizzera, e da qui, nel 1816, in Inghilterra. In Gran Bretagna passerà successo e fama alla miseria. Morirà tra povertà e malattia. Nel 1871 i suoi resti vennero trasferiti a Firenze.</p>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-7198000780332463662024-02-09T14:49:00.001+01:002024-03-12T11:16:21.518+01:00Quali sono le ere geologiche? Suddivisione età della Terra<b>Quanti anni ha la nostra amata Terra?</b> E l'Universo? <b>Come sono suddivise le ere geologiche</b> e quando sono apparsi i primi animali?<br />
<br />
Tante domande legate ad un unico percorso che parte da lontano, molto da lontano, dall'origine dell'Universo avvenuta, secondo le attuali conoscenze, con il Big Bang 13 miliardi di anni fa.<br />
<br />
<a name='more'></a>Dopo il Big Bang si sono formate le prime galassie e circa 10-11 miliardi di anni fa la nostra Via Lattea.<br />
<br />
Il pianeta sul quale viviamo, la <b>Terra</b>, si è formato 4,5 miliardi di anni fa (qui parte la prima era geologica: il <b><span style="color: #cc0000;">Precambriano</span></b>) e, in seguito ad un inizio "infernale" con materiale incandescente presente su tutta la superficie, circa 4 miliardi di anni fa, sono apparse le prime forme di vita, ovviamente in acqua, poiché non vi erano ancora terre emerse. Queste comparvero, infatti, 3 miliardi di anni fa; un miliardo di anni più tardi arrivarono i primi organismi pluricellulari.<br />
<br />
543 milioni di anni fa termina il Precambriano e inizia l'<b><span style="color: #cc0000;">Eone Fanerozoico</span></b>, che viviamo tutt'oggi e che, a sua volta, si suddivide in diverse ere, periodi ed epoche. L'Eone Fanerozoico (che significa "vita visibile") è caratterizzato dalla presenza di molta vita sulla Terra, la cui testimonianza è giunta fino a noi grazie ai fossili.<br />
<br />
Più di 400 milioni di anni fa sono apparse le<b> prime piante terrestri</b>, mentre circa 350 milioni di anni fa, circa, i<b> primi vertebrati</b>.<br />
I <b>dinosauri </b>misero piede sulla Terra a partire da 230 milioni di anni fa, gli<b> uccelli</b> circa 150 milioni di anni, i <b>primati</b> 65 milioni di anni, gli antenati dell'uomo 5 milioni di anni e l'<b>Homo Sapiens </b>(cioè noi) 200 mila anni fa.<br />
<br />
L'Eone Fanerozoico si divide in tre ere:<br />
<ul>
<li>Paleozoico (vita antica)</li>
<li>Mesozoico (prevalenza di rettili)</li>
<li>Cenozoico (prevalenza di mammiferi).</li>
</ul>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img alt="Eone Fanerozoico. Paleozoico, Mesozoico, Cenozoico" border="0" height="98" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF0xifRwwoMCB3Rsu-P6aBS7-K_8D4hwd5VPnI_7CQnrnxXZguAwCRTorUYH-2nPC72pViv58xClbMITUKsOL4hycbJElumYoKf-Vj34me_qUGBf_7FN74pyFu0qeLZTIRqdhJoQj0CIA/w400-h98/ere_geologiche_1.png" title="Ere geologiche, schema" width="400" /></div>
<br />
<br />
Iniziamo dal <b><span style="color: #cc0000;">Paleozoico</span></b>, che va da 543 a 252 milioni milioni di anni fa e che si divide in sei periodi:<br />
<ul>
<li>Cambriano</li>
<li>Ordoviciano</li>
<li>Siluriano</li>
<li>Devoniano</li>
<li>Carbonifero (<i>suddiviso a sua volta in Mississipiano e Pennsylvaniano</i>)</li>
<li>Permiano.</li>
</ul>
Solo il Carbonifero si compone in epoche (due): Mississipiano e Pennsylvaniano.<br />
Nel Paleozoico troviamo le prime piante terrestri (tra l'Ordoviciano e il Siluriano) e i primi vertebrati terrestri (tra la fine del Devoniano e l'inizio del Carbonifero). <br />
Al momento, il più antico vertebrato apparso sulla Terra, con caratteristiche di transizione tra pesce e anfibio, è l'Ichthyostega (Ittiostega), un tetrapode.<br />
<br />
Il <b><span style="color: #cc0000;">Mesozoico</span></b> inizia 252 milioni di anni fa e termina 65 milioni di anni fa. <br />
Si divide in tre periodi:<br />
<ul>
<li>Triassico</li>
<li>Giurassico</li>
<li>Cretaceo (<i>suddiviso in Inferiore e Superiore</i>).</li>
</ul>
Solo il Cretaceo è composto da epoche (due): Inferiore e Superiore.<br />
In questa era fanno la loro comparsa i primi dinosauri (nel Triassico) e uccelli (nel Giurassico).<br />
<br />
Infine, il <b><span style="color: #cc0000;">Cenozoico</span></b> (l'era dei mammiferi) va da 65 milioni di anni fa ad oggi e si divide in due periodi:<br />
<ul>
<li>Paleogene (<i>suddiviso in Paleocene, Eocene, Oligocene, Miocene, Pliocene</i>)</li>
<li>Quaternario (<i>suddiviso in Pleistocene e Olocene</i>)</li>
</ul>
Il Paleogene è suddiviso, a sua volta, in cinque epoche; mentre il Quaternario in due.<br />
In questa era fanno la loro comparsa i primati (periodo Paleogene ed epoca Paleocene) e i primi antenati dell'uomo (periodo Paleogene ed epoca Miocene).<br />
L'Homo Sapiens, invece, inizia il suo "viaggio" nel Quaternario, verso la fine dell'epoca Pleistocene.<br />
<br />
Per un approfondimento più ampio, rispetto alla Terra, potresti trovare interessante "<a href="https://www.impararefacile.com/2015/10/quali-sono-i-pianeti-del-nostro-sistema.html">Pianeti del Sistema Solare</a>", con numerose informazioni su dimensioni, temperature, durata di rotazione e altro.<br />
Consiglio anche una lettura della <a href="https://www.impararefacile.com/2018/12/storia-e-origini-della-terra.html">Storia della Terra</a>, un breve riassunto per saperne di più.<br />
<br />Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-51727735939285823022024-02-09T14:39:00.001+01:002024-02-09T14:39:52.636+01:00Storia e origini della Terra, riassunto per la scuolaSoltanto negli ultimi duecento anni l'uomo ha iniziato a studiare le rocce e i fossili per ricostruire la <b>storia della Terra</b>, nata 4,56 miliardi di anni fa all'interno del <b>Sistema Solare</b> (fino a 250 anni fa si pensava che avesse solo qualche migliaio di anni). All'inizio non era altro che un ammasso roccioso caratterizzato da un'altissima temperatura.<div><br /><span><a name='more'></a></span><div>A 4 miliardi di anni fa, invece, risalgono le <b>prime forme di vita</b>, inizialmente presenti solo negli oceani. L'evoluzione ha poi permesso la nascita degli esseri viventi che oggi popolano il nostro pianeta. <span></span><div><br /></div><div>Tutti gli animali che conosciamo hanno un unico antenato: un microorganismo unicellulare che viveva in acqua.</div><div><br /></div><div>Anche la Terra ha avuto i suoi lunghi periodi di cambiamento. Modificata e modellata sotto l'azione di continue eruzioni vulcaniche, cadute di meteoriti, erosioni dei venti e dei mari, insieme al movimento della crosta terrestre (le placche tettoniche).<br />
<br />
Tutti fenomeni che continuano a manifestarsi ai tempi nostri, anche se con meno intensità e frequenza (pensiamo alla caduta dei meteoriti, ormai evento rarissimo), e che hanno portato ad importanti modifiche del clima.<br />
<br />
Facciamo un attimo un passo indietro.<br />
<blockquote class="tr_bq">
La Terra esiste perché esiste l'Universo. Domanda, <b>quando è nato l'Universo?</b></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Tutto è iniziato con il famoso <b>Big Bang</b>, 13,82 miliardi di anni fa, con l'origine della materia, del tempo e dello spazio (leggi anche <a href="https://www.impararefacile.com/2015/06/cosa-significa-e-mc-la-famosa-formula.html">Formula di Einstein, E = mc². Spiegazione</a>); prima, tutto l'Universo era racchiuso in un piccolissimo atomo dall'altissima temperatura e dalla elevatissima densità.</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Quindi, oltre 9 miliardi prima che si formasse il nostro pianeta. Per circa un miliardo di anni si sono formate le prime galassie. Tra 10 e 11,5 miliardi di anni fa ha iniziato a formarsi la nostra galassia, la Via Lattea, all'interno della quale si è creato il Sistema Solare. La creazione dei pianeti (leggi <a href="https://www.impararefacile.com/2015/10/quali-sono-i-pianeti-del-nostro-sistema.html">Pianeti del Sistema Solare</a>) è sta resa possibile dal continuo scontro e dall'unione di rocce, gas e pulviscolo che ruotavano intorno al Sole, da questo attratte grazie alla forza di gravità.</blockquote>
Nel corso del tempo, con i primi studi, i geologi sono riusciti a calcolare l'età dei fossili e delle rocce (datazione al carbonio e datazione radiometrica), informazioni fondamentali per capire e conoscere il nostro passato.<br />
<br />
Per semplificare il quadro storico si è pensato di suddividere la <b>storia della Terra in periodi</b>. la prima divisione è tra<br />
<ul>
<li>il Precambriano (dall'inizio, 4,56 miliardi di anni fa, fino a 543 milioni di anni fa)</li>
<li>e l'Eone Fanerozoico (che significa "vita visibile", da 543 milioni di anni fa ad oggi)</li>
</ul>
<div class="separator"><div class="separator" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;">
<img alt="Pianeta Terra" border="0" data-original-height="150" data-original-width="150" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcIIOey5Iir_VdqBCXjv1I1_VnIybWfQJDZ9m-BrIJ20-3dhwPV6xeHy8SmGQK7yGWEm7Rc5Z-CAkR-uRBbvk3-eWqjYaQ2Bci3-FTgqDLCIm5TTavwKejD9Ey-2W2MDkM_PrEws55CUg/w200-h200/Universo_Terra_MorguefileFree_mini.jpg" title="La Terra vista dallo Spazio" width="150" /></div></div>
A sua volta, l'Eone Fanerozoico viene suddiviso in <b>ere</b>: Paleozoico, Mesozoico e Cenozoico.
Puoi approfondire l'argomento leggendo "<a href="https://www.impararefacile.com/2014/10/quali-sono-le-ere-geologiche-breve.html">Quali sono le ere geologiche</a>".
<br />
<br />
L'elemento Fondamentale che ha permesso l'evoluzione della vita sulla Terra è sicuramente l'<a href="https://www.impararefacile.com/2013/10/lossigeno-ha-tre-miliardi-di-anni.html">ossigeno, apparso circa 3 miliardi di anni fa</a>, insieme alla formazione dell'ozono, che protegge il pianeta dai raggi ultravioletti del Sole, dannosi per gli esseri viventi.<br /><br />
Bene, abbiamo messo insieme un bel po' di informazioni interessanti. Meglio fare una pausa per ripensare a quanto letto finora. Il percorso continuerà con il prossimo capitolo.<br /></div></div></div><div><br /></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-77561248045989973142024-02-09T14:09:00.007+01:002024-03-12T11:16:36.414+01:00Quali e quanti sono i pianeti del sistema solare? Il più grande?Bella domanda. Si parla spesso di <b>pianeti</b>, soprattutto di Marte e Giove. Ma <b>quanti</b> ce ne sono nel nostro<b> sistema solare</b> e <b>quali sono</b> i loro nomi?<br />
<br />
Cerchiamo di spiegare in modo semplice l'argomento, partendo da più lontano, così da far capire anche ai bambini di cosa stiamo trattando.<br />
<br />
Noi ci troviamo nell'<b>Universo</b>, lo spazio più grande oggi conosciuto. La teoria del<b> Big Bang </b>ci dice che esso si è formato circa 13,8 miliardi di anni fa. Al suo interno esistono circa 100 miliardi di <b>galassie</b> e ogni galassia, a sua volta, contiene miliardi di <b>stelle</b>.<br />
<br />
<a name='more'></a>Una di queste galassie può essere considerata come la nostra "grande casa": si chiama <b>Via Lattea</b>. Quando la sera guardiamo il cielo e osserviamo tutte quelle stelle, beh, fanno parte, come la nostra Terra, della Via Lattea.<br />
<br />
All'interno della Via Lattea, come nelle altre galassie, abbiamo diverse stelle e pianeti, con buona probabilità dell'esistenza di numerosi sistemi solari simili al nostro. Infatti, quelle che noi vediamo nel cielo e che chiamiamo stelle, potrebbero essere come il nostro Sole, che noi chiamiamo "Sole" ma alla fine è una stella.<br />
<br />
Eccoci dunque entrati nel <b>nostro Sistema Solare</b> (nato circa 4,56 miliardi di anni fa), formato dal <b>Sole</b>, che si trova proprio al centro di tutto il sistema, e da altri <b>pianeti</b> che girano (gravitano) intorno ad esso. Tra questi pianeti c'è il nostro, la <b>Terra </b>(potrebbe interessarti anche "<a href="https://www.impararefacile.com/2014/10/quali-sono-le-ere-geologiche-breve.html">Breve storia della Terra, ere geologiche</a>").<br />
<br />
<h2>
<span style="color: #cc0000;">Elenco pianeti del Sistema Solare. Quali sono?</span></h2><div><br /></div>
Andando in ordine, partendo dal più vicino al Sole e andando verso i confini bui del Sistema Solare, abbiamo:<br />
<ul>
<li><b>Mercurio</b></li>
<li><b>Venere</b></li>
<li><b>Terra</b></li>
<li><b>Marte</b></li>
<li><b>Giove</b></li>
<li><b>Saturno</b></li>
<li><b>Urano</b></li>
<li><b>Nettuno</b></li>
</ul>
<br />
<br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Grafica del Sistema Solare con pianeti" border="0" data-original-height="295" data-original-width="500" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgFTh3lvaqTNBIAn3-yV0jbZg87Zt-R2KNMVB3giQcFlGR0JITZX5pMby4b9Bxy3wTV5XIhKQixP5rrktrEPXkdvhawRPGa1RZhKP0hgFlik9HnEq74C0ZuK_VQ77NI7EXAuQ3lqCM-_qKccTqbRK5p4_mJkgSSVOuCTu6OnjEmtH7uXChHN6mVMUaBPo/w400-h236/astronomia_sistema_solare_elenco_pianeti.webp" title="Sistema Solare - Elenco pianeti, dimensioni in proporzione" width="400" /></div><br /><br />
Come vedete <b>sono otto i pianeti del Sistema Solare</b>.
<br />
<br />
Però, qualcosa non torna.
<br />
Non erano nove una volta? Che fine ha fatto l'ultimo, laggiù, in fondo a tutto?
<br />
<br />
Esatto, sto parlando di Plutone. Come mai non è in elenco?
<br />
<br />
<b>La storia di Plutone</b> è davvero particolare. Una volta scoperto, nel 1930, venne subito nominato come il nono pianeta. Purtroppo per lui, nel 2006, quindi pochi anni fa, un astronomo ha scoperto che Plutone non aveva le caratteristiche tipiche del pianeta e così è stato ribattezzato come "pianeta nano", uscendo in tal modo dall'Olimpo del Sistema Solare. Ancora oggi, molti simpatizzanti di Plutone vorrebbero farlo rientrare tra i pianeti, ma sarà difficile.
<br />
<br />
Chiusa la parentesi dell'ex nono pianeta, torniamo ai nostri protagonisti.
Avete notato, nel disegno qui sopra, come variano le dimensioni a seconda del pianeta? E la loro grandezza in proporzione a quella del sole?
<br />
<br />
Osservando la "mappa" del nostro Sistema Solare si capisce subito quale sia il pianeta più grande.
<br />
L'avete capito?
<br />
<br />
Giusto! Proprio Giove.
Poi abbiamo Saturno, Urano e Nettuno tra i giganti. Mentre per quanto riguarda i pianeti più piccoli, abbiamo, sempre in ordine di dimensioni, dal più grande al più piccolo, la nostra Terra, poi Venere, Marte e Mercurio. Come potete vedere nella "classifica" che segue.<div><br />
<h2>
<span style="color: #cc0000;">Elenco pianeti in base alla grandezza, alle dimensioni</span></h2><div><br /></div>
Dal più grande al più piccolo: tra parentesi il diametro in chilometri.
<br />
<ol>
<li>Giove (142.984 km)</li>
<li>Saturno (120.536 km)</li>
<li>Urano (51.118 km)</li>
<li>Nettuno (49.528 km)</li>
<li>Terra (12.756 km)</li>
<li>Venere (12.104 km)</li>
<li>Marte (6.780 km)</li>
<li>Mercurio (4875 km)</li>
</ol>
Il Sole ha un diametro di 1.400.000 km. Bisogna mettere in fila dieci pianeti come Giove per raggiungere il diametro del Sole.
<br />
<br />
Non c'è Plutone, perché, come accennato prima, non è più un pianeta ma un "pianeta nano"; infatti il suo diametro è di 2304 km, meno della metà di Mercurio, cioè il pianeta più piccolo del Sistema Solare.
Tra l'altro Mercurio è anche il più vicino al Sole.
<br />
<br />
Inoltre, come possiamo notare, la Terra ha un diametro quasi come quello di Venere (pochi km di differenza) ed è il 5° pianeta più grande, dopo i quattro giganti.
<br />
<br />
Giocando con la matematica, vediamo subito che il diametro di Saturno è dieci volte più grande di quello della Terra e, la Terra, ha un diametro doppio rispetto a quello di Marte, e quasi tre volte quello di Mercurio.
<br />
<br />
Secondo voi, fa freddo negli altri pianeti? Cerchiamo di scoprirlo.
<br />
<br />
<h2>
<span style="color: #cc0000;">Temperature dei pianeti, nel Sistema Solare</span></h2><div><br /></div>
Quali sono le temperature medie registrate nei pianeti? Eccole, in ordine dal più caldo:
<br />
<ol>
<li>Venere (da -180 a 475 °C)</li>
<li>Mercurio da -173 °C (gradi centigradi) a 427 °C</li>
<li>Terra (da -70 a 55 °C)</li>
<li>Marte (da -120 a 25°C)</li>
<li>Giove (-110 °C)</li>
<li>Saturno (-140 °C)</li>
<li>Urano e Nettuno (-200 °C)</li>
</ol>
Plutone, che non è un pianeta, registra -230 °C.
<br />
<br />
Cosa si può dire su queste temperature? Due osservazioni:
<br />
<ul>
<li>Mercurio è più vicino al Sole ma Venere è più caldo... come mai?<br />Grazie all'effetto serra provocato dai gas, come l'anidride carbonica, presenti su Venere. I raggi solari vengono quindi "catturati" e imprigionati nell'atmosfera. Mercurio, invece, essendo più piccolo e avendo quindi poca forza di gravità, non riesce a trattenere i gas e non ha perciò una vera e propria atmosfera: ecco perché non riesce a imprigionare, come Venere, i raggi solari. Ed è per questo che Mercurio è meno caldo di Venere. anzi, alcune zone sono più fredde che in altri pianeti situati molto più lontano, come Saturno.</li>
<li>In alcune zone di Marte la temperatura raggiunge i 25 °C, ottima per l'uomo. Per questo, spesso, si parla di Marte come un possibile luogo dove vivere, in un futuro. Per ora non è possibile, data la mancanza di ossigeno (leggi "<a href="https://www.impararefacile.com/2013/10/lossigeno-ha-tre-miliardi-di-anni.html">Quanti anni ha l'ossigeno?</a>") e pressione sufficiente.</li>
</ul>
Ora, possiamo passare ad un'altra caratteristica dei pianeti, che varia da uno all'altro. Anzi, due caratteristiche: la rotazione su se stessi e il giro completo intorno al sole.<br />
<br />
<h2>
<span style="color: #cc0000;">Durata della rotazione dei pianeti nel Sistema Solare</span></h2><div><br /></div>
Ogni pianeta si muove attraverso due velocità: su se stesso e intorno al Sole.<br />
<br />
Come sappiamo, la nostra Terra, impiega circa 24 ore a ruotare su se stessa e circa 365 giorni (un anno) a fare un giro intorno al Sole, completando così la sua orbita.<br />
<br />
E gli altri pianeti come si muovono? Quanto tempo impiegano? Ecco i dati.<br />
<br />
Partiamo dalla rotazione su se stessi, dal più lento al più veloce. Quanto dura una giornata su:<br />
<ul>
<li>Venere : 5.832 ore (243 giorni)</li>
<li>Mercurio : 1406,4 ore (58,6 giorni)</li>
<li>Marte : 24,62 ore</li>
<li>Terra : 23,93 ore</li>
<li>Urano : 17,24 ore</li>
<li>Nettuno : 16,11 ore</li>
<li>Saturno : 10,65 ore</li>
<li>Giove : 9,93 ore</li>
</ul>
Il nostro povero escluso, Plutone, gira in 153,12 ore (6,38 giorni).
<br />
<br />
Non è pazzesco?
<br />
<br />
A quanto pare, i pianeti più grandi ruotano più velocemente degli altri. Giove è il più veloce, una giornata sul più grande pianeta del Sistema Solare dura meno di dieci ore.
<br />
<br />
Al contrario, su Venere, una giornata è quasi infinita: dura come otto mesi terrestri. Pensate, dalla mattina alla sera ci vogliono 243 giorni di tempo...
<br />
<br />
Marte, invece, come già visto per la temperatura, è molto simile alla Terra, con le sue 24,62 ore al giorno.
<br />
<br />
<b>Differenza tra rotazione della Terra e le 24 ore</b><br />
La Terra gira su se stessa in 23,93 ore (23 ore, 56 minuti, 4 secondi).
Come mai noi calcoliamo, con i nostri orologi, 24 ore?
Perché la posizione della Terra cambia in base al punto di riferimento che consideriamo:
<br />
<ul>
<li>la Terra impiega 23 ore, 56 minuti, 4 secondi a ruotare su se stessa</li>
<li>la Terra impiega 24 ore per fare un giro su se stessa e tornare allo stesso punto rispetto al Sole</li>
</ul>
Non è semplice da spiegare.
<br />
<br />
Il problema è che se la Terra non girasse intorno al Sole, ma solo su se stessa, allora le due durate di rotazione sarebbero uguali, cioè 23 ore, 56 minuti e 4 secondi.
<br />
<br />
Dato, però, che la Terra gira anche intorno al Sole, quindi cambia la sua posizione nel Sistema Solare, impiega quei 3 minuti e 56 secondi in più (quindi 24 ore) per avere di nuovo il sole nella stessa posizione del giorno precedente. Guarda qui sotto:<br /><br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Giorno Solare e Giorno Sidereo" border="0" data-original-height="212" data-original-width="384" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoV_4fSfAhxWeSPJjbCCmku6XgBGnIvPtM9XLy8hm-BkZMYUBT95B3q7QiMg_b0RaB2BtNh87kfYsLC1RdCmf-Zo4wBjGQg6zQ7yqkbtXGPGnCdwGPhFMw1rgjaxTUcleWQ4EikysYuCzmK8mdsQ9IPnt6Aq6Cc5etKuIFmdT3tcSo5RJRASbwJlUhWAE/w320-h177/Astronomia_rotazione_Terra_Solare_Sidereo.webp" title="Differenza tra Giorno Solare e Giorno Sidereo" width="320" /></div><br /><br />Nel disegno qui sopra, forse, si capisce meglio. Quando la Terra raggiunge la seconda posizione, impiega 23 ore, 56 minuti e 4 secondi per ruotare su se stessa (è il <b>Giorno Sidereo</b>), ma deve ruotare ancora per quasi 4 minuti (per un totale di 24 ore) per avere di nuovo il Sole "di fronte" (cioè, un <b>Giorno Solare</b>).
<br />
<br />
<h2>
<span style="color: #cc0000;">Pianeti, durata dell'orbita intorno al Sole (Periodo di Rivoluzione)</span></h2>
<div><br /></div><div>
Ora, passiamo alla durata dell'orbita intorno al Sole. Quanto impiegano i pianeti a fare un giro completo (si dice Periodo di Rivoluzione).<br />
<br />
Partiamo da chi impiega meno tempo:<br />
<ol>
<li>Mercurio (un anno di 88 giorni)</li>
<li>Venere (un anno di 224,7 giorni)</li>
<li>Terra (un anno di 365,26 giorni)</li>
<li>Marte (un anno di 687 giorni)</li>
<li>Giove (11,86 anni)</li>
<li>Saturno (29,37 anni)</li>
<li>Urano (84,1 anni)</li>
<li>Nettuno (164,9 anni)</li>
</ol>
E l'incompreso Plutone 248,6 anni.
<br />
<br />
Ecco, qui le durate rispettano un ordine ben preciso, cioè quello della distanza dal Sole. Più il pianeta è lontano e più strada dovrà fare per un giro completo, e quindi maggiore sarà il tempo impiegato.
<br />
<br />
La particolarità di Venere è che impiega meno tempo a fare un giro intorno al Sole (224,7 giorni) che su se stesso (243 giorni)!
<br />
<br />
Su Marte un anno dura quasi il doppio rispetto alla Terra. E su Nettuno un anno dura 164,9 anni.
<br />
<br />
Bene, per ora è tutto. Spero che abbiate gradito la spiegazione e sia nata in voi un po' di curiosità rispetto all'Universo, al Sistema Solare.
<br />
<br />
<br /></div></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-24537400226252998202024-01-31T12:11:00.004+01:002024-01-31T13:48:03.516+01:00Poesia L'Infinito di Leopardi. Spiegazione e traduzione<div><div>Nel 1819, <b>Giacomo Leopardi</b>, all'età di 21 anni, cadde in uno stato di sconforto. Una malattia agli occhi non gli permetteva di leggere e questo fatto lo rattristò a tal punto da isolarsi e tentare la fuga dalla casa paterna. Venne scoperto e lo stato emotivo peggiorò, portandolo alla depressione.</div><div><br /></div><div>Risale a questo periodo la scrittura del componimento, probabilmente in conseguenza del suo umore malinconico.</div></div><div><br /></div><span><a name='more'></a></span><div><b><span style="color: #cc0000;">Spiegazione della poesia L'Infinito</span></b></div><div><br /></div><div>Leopardi si trova nella zona di Recanati, su una collinetta a cui è affezionato ("<i>sempre caro</i>"), ma una siepe non gli permette di vedere l'orizzonte. Tuttavia è proprio questo ostacolo a stimolare in lui l'immaginazione che va oltre la realtà, verso l'immensità, verso un infinito interiore, non visibile a occhio nudo, uno spazio senza fine. Un insieme di sensazioni che portano allo smarrimento dell'animo, ad un senso di turbamento.<br />
<br />
Il rumore improvviso del vento che scuote le foglie sugli alberi "risveglia" il poeta, portandolo nuovamente alla realtà.<br />
<br />
Ma ecco che quello stesso vento allontana di nuovo il Leopardi dalle cose reali, trascinandolo questa volta in pensieri rivolti all'infinito temporale, non più spaziale. E in questa eternità si abbandona dolcemente, annullando tutti i propri pensieri.<div><br /></div><div><b><span style="color: #cc0000;">Testo della poesia L'Infinito</span></b></div><div><br /></div><div><i>Sempre caro mi fu quest'ermo* colle,</i><br /><i>E questa siepe, che da tanta parte</i><br /><i>De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.*</i><br /><i>Ma sedendo e mirando*, interminati*</i><br /><i>Spazi di là da quella, e sovrumani*</i><br /><i>Silenzi, e profondissima quiete</i><br /><i>Io nel pensier mi fingo*, ove* per poco</i><br /><i>Il cor non si spaura*. E come* il vento</i><br /><i>Odo stormir tra queste piante, io quello</i><br /><i>Infinito silenzio a questa voce</i><br /><i>
Vo comparando*: e mi sovvien* l'eterno,</i><br /><i>E le morte stagioni*, e la presente</i><br /><i>E viva, e 'l suon di lei*. Così tra questa</i><br /><i>Immensità* s'annega il pensier mio:*</i><br /><i>E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.*</i></div><div><i><br /></i></div><div><b><span style="color: #cc0000;">Traduzione</span></b><br />
<br /><i>
*ermo: solitario</i><br /><i>
*E questa siepe... esclude: una siepe ostacola la visione di un grande tratto dell'orizzonte lontano</i><br /><i>
*mirando: rimanendo fermo a guardare</i><br /><i>
* interminati: illimitati, senza confine</i><br /><i>
*sovrumani: che vanno al di là della comprensione umana</i><br /><i>
*nel pensier mi fingo: mi raffiguro nella mente, mi immagino</i><br /><i>
*ove: in cui (facendo riferimento agli elementi immaginati, gli spazi, i silenzi..)</i><br /><i>
*si spaura: si turba, si perde, si smarrisce.</i><br /><i>
*E come: E non appena</i><br /><i>
*Vo comparando: paragono (il fruscio del vento agli spazi e ai silenzi infiniti)</i><br /><i>
*e mi sovvien: e mi vengono in mente</i><br /><i>
*morte stagioni: passato</i><br /><i>
*suon di lei: il presente che si fa sentire, si manifesta</i><br /><i>
*immensità: il tempo infinito e gli spazi infiniti</i><br /><i>
*s'annega il pensier mio: si perde, si annulla (di fronte a tale immensità)</i><br /><i>
*E 'l naufragar....mare: il naufragio (solitamente terribile) appare dolce in questo mare, in questo infinito, nel contesto immaginato dal poeta.</i><br />
<br /><i>
Metro: endecasillabi sciolti.</i><br />
<br /><i>
Poesia scritta tra il 1818 ed il 1821 (probabilmente nel 1819), durante un soggiorno a Recanati, Marche. </i><br />
<br />
<span style="color: #cc0000;"><b>La vita di Giacomo Leopardi</b> (riassunto)</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Ritratto di Leopardi, realizzato da Stanislao Ferrazzi" border="0" data-original-height="405" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif6GJ_g4-9JjYFxQxx7p95j7kd7WExBGQsolFrKTh6fImeemyUZWFbfpz3FyMsy_U8Xq5dcfegkV55NIVX58KOC6tVMkm4iwjpZOPQ1VgMN-vX53U_HjguzWIaQpJ5OtKwQl3VgYLMvISqDrQPPkmJt00SDuYvgHIjoly5hZCxPiqggsph0SY1aIO-QdE/w237-h320/Poeti_Giacomo_Leopardi.webp" title="Giacomo Leopardi" width="237" /></div></div><div><strong><br /></strong>Nato a Recanati il 29 giugno 1798 e morto a Napoli il 14 giugno 1837.</div><div><br />Cresce in un ambiente austero, con un'educazione rigida. Si rifugia nei libri della biblioteca paterna, dove trascorre la maggior parte del tempo durante l'infanzia e l'adolescenza.</div></div><div>La sua crisi esistenziale nasce dal contesto famigliare opprimente e dalla noiosa vita di paese. Una crisi profonda che raggiunge il suo apice proprio nel 1819, quando una malattia lo colpisce agli occhi, l'unico strumento che riusciva a farlo "evadere" dalla realtà, attraverso la lettura.</div><div><br /></div><div>Solo nel 1822 ebbe il permesso dal padre di allontanarsi da casa. Si sposterà in diverse città, da Roma a Milano, poi Bologna, Firenze e Pisa. Sono questi gli anni in cui si immerge nella scrittura delle poesie che tutti noi oggi ricordiamo.</div><div><br /></div><div>Nel 1836 decide di stabilirsi dalla parti di Napoli, con il suo amico Antonio Ranieri. Morirà l'anno seguente a soli 38 anni, due settimane prima del suo compleanno.</div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-58970015043281952722024-01-30T16:42:00.004+01:002024-01-30T16:42:44.506+01:00Calendario Giuliano e Gregoriano, origini e curiosità<p> Ci sono parole comuni che tutti noi utilizziamo nelle nostre conversazioni. Negli ultimi tempi è venuta in nostro aiuto anche la tecnologia, rendendo alcune nostre abitudini quotidiane più semplici. Uno di questi termini, uno strumento per certi versi, è: Calendario.</p><p>Un tempo di carta, una tipologia che ancora resiste, oggi lo si trova in varie forme digitalizzate, dal computer allo smartphone.</p><span><a name='more'></a></span><p>Arriviamo ora al punto, al motivo di questa pagina.</p><p>La maggior parte delle persone lo utilizzano per ricordarsi date importanti, anniversari, ma anche appuntamenti, siano galanti, di lavoro o per motivi di salute.</p><p>Quanti, però, si sono mai chiesti l'origine del nome? E quanti sanno perché sia formato da 365 giorni, da 12 mesi? Questa è una di quelle storie interessanti che vale la pena conoscere.</p><p><b><span style="color: #cc0000;">Etimologia della parola Calendario</span></b></p><p>Perché si chiama così?</p><p>Il nome "calendario" deriva da "calende", cioè il nome che utilizzava gli Antichi Romani per definire il primo giorno del mese.</p><p><b><span style="color: #cc0000;">Come si misurava il tempo nell'antichità</span></b></p><p>I popoli antichi basavano la misurazione del tempo soprattutto in funzione della giornata (dalla mattina alla sera) e delle fasi lunari. Un mese lunare era calcolato in base alla luminosità della Luna. Ad esempio, da una Luna piena a quella successiva.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img alt="Luna piena" border="0" data-original-height="293" data-original-width="500" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTHy4d6dNBDFScCSSmJXSp9hilvDuVQvj9K9WgkVN9mqMjdkYYYLMNv6gusOnjSaycTXkv6S1f6LohKjxMy0atJ8dWiGazMwKOVQlqbv7FZJTDVy7mz40SEDeiqt4luN5dLCw0BkqmUsjOcoDE37pSuXcy6U0JM777Hy2_XT-onuvUEvSJTMooLIrYoew/w400-h235/Luna_Piena.webp" title="Luna piena" width="400" /></div><br /><p>Utilizzare un calendario costituito da 12 mesi lunari, però, costringeva i popoli a fare qualche aggiustamento in corso. Essendo troppo corto, ogni tanto dovevano istituire un anno di 13 mesi lunari.</p><p><b><span style="color: #cc0000;">Origini del Calendario Giuliano</span></b></p><p>Il precedente metodo non risultava molto pratico. Così, Giulio Cesare (Dittatore romano nato a Roma nel 101/100 a.C. e morto sempre a Roma nel <a href="https://www.lastoriaoggi.it/il-15-marzo-da-giulio-cesare-alle-rivolte-in-siria/">44 a.C.</a>), dopo aver ascoltato il parere di un astronomo egiziano, decise di istituire un nuovo calendario.</p><p>Il nuovo calendario ("Giuliano") era formato da 365 giorni e prevedeva, ogni 4 anni, l'aggiunta di un giorno (anno bisestile).</p><p>Tutto bene, dunque? Avevamo la soluzione definitiva? No, non ancora!</p><p>Infatti, questo sistema non era preciso. In media perdeva 11 minuti ogni anno, rispetto al tempo impiegato dalla Terra per fare un giro completo intorno al Sole. <br /></p><p>Voi direte "che sono 11 minuti, poca roba..". In un anno certo, ma dopo 1500 anni la differenza era salita a circa 10 giorni. Questo problema aveva sfasato tutte le date importanti dell'anno solare. I <a href="https://www.taurinorum.net/qual-e-il-giorno-piu-lungo-dellanno-e-quello-piu-corto/">solstizi d'inverno e d'estate</a> si erano spostati, causando confusione, soprattutto in agricoltura.</p><p><b><span style="color: #cc0000;">Passaggio al Calendario Gregoriano</span></b></p><p>Le conseguenze causate dal calendario giuliano furono risolte da Papa Gregorio XIII in un modo davvero originale e unico nella storia.</p><p>Il pontefice, in pratica, eliminò 10 giorni dal calendario. Dieci giorni che non sono, quindi, mai esistiti. Storicamente, le date dal 5 al 14 ottobre del 1582 non sono mai esistite. Completamente cancellate.<br />I cittadini di tutto l'occidente si sono addormentati il 4 ottobre e si sono risvegliati direttamente il 15 ottobre. Pazzesco, vero?!</p><p>In questo modo il Papa recuperò quei giorni persi in 1500 anni. A lui si deve il nome dell'attuale calendario, detto appunto "Gregoriano".</p><p>Inizialmente fu adottato in Italia, in Spagna e in Portogallo. In seguito, anche nel resto d'Europa. Poi, anche in Cina e in Giappone. Oggi è utilizzato da Europa, Americhe, Asia, Australia, gran parte dell'Africa. Non è seguito nei paesi con diversa religione, ad esempio (ebrei, islamici..).</p><p><b><span style="color: #cc0000;">Le misure (sessagesimali) del tempo</span></b></p><p>Per il tempo non si utilizza il sistema metrico decimale (da 0 a 9).</p><p>Viene adottato un sistema sessagesimale. Per cui abbiamo:</p><p></p><ul style="text-align: left;"><li>Un giorno formato da 24 ore</li><li>Un'ora costituita da 60 minuti</li><li>Un minuto da 60 secondi.</li></ul><div>Un giorno, 18 ore, 23 minuti primi e 45 minuti secondi si scriverà:</div><div><ul style="text-align: left;"><li>1g 18h 23m 30s</li></ul><div>Bene, spero sia stata utile questa pagina. O, almeno, interessante, se non conoscevate alcune curiosità sul calendario.</div></div><div><br /></div><div>Potrebbe interessarti anche: <a href="https://www.impararefacile.com/2014/11/come-si-leggono-i-numeri-romani.html">Come si leggono i numeri romani</a>.</div><p></p>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-60534343018352656802024-01-30T13:31:00.001+01:002024-03-12T11:17:02.317+01:00Numeri decimali, spiegazione semplice ed eserciziConosciamo i numeri interi (0 1 2 3 .. 9). Ma <b>cosa sono i numeri decimali</b>? Cosa significa quella virgola tra un numero e l'altro?<div><br />
Proviamo a prendere una unità (il numero "1") e dividiamola in dieci (10) parti uguali (frazione). Utilizziamo il simbolo "/" per indicare una divisione, ma potremmo anche usare il simbolo ":".<br />
<br />
<span style="color: #cc0000;">1 / 10 = 0,1</span><br />
dove 0,1 è un decimo di 1.<br />
<br />
In pratica, sommando dieci volte 0,1 otteniamo nuovamente l'unità 1.<br />
<br />
<a name='more'></a><b>Esercizio</b>:<br /></div><div><ul style="text-align: left;"><li>abbiamo una torta e vogliamo dare una fetta ad ogni amico;</li><li>gli amici sono 10;</li><li>l'operazione 1/10 (uno diviso dieci) dà come risultato 0,1;</li><li>questo significa che ogni amico mangerà un decimo della torta.</li></ul></div><div>Stesso ragionamento vale per i <b>centesimi</b> e i <b>millesimi</b>, dove avremo:<br />
<br />
<span style="color: #cc0000;">1 / 100 = 0,01</span> (un centesimo di 1)<br />
<br />
<span style="color: #cc0000;">1 / 1000 = 0,001</span> (un millesimo di 1)</div><div>
<div style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Scuola, numerazione decimale" border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvjaSHehgBvDU_AjWUCqTsfsT8K7BhmI_kCf-2L4rVgx8Z74pLSM9HaSv30_Hyk90XTPcg-p6zatB7WUW-JWe408RmsTcjEvRSz9Eo5rllB6Gsopp5Qec-Dpba3vY05SKoNGSutgTYkmw/w200-h150/matematica_numeri_decimali_fumetto.gif" title="Numeri decimali" width="200" /></div><ul style="text-align: left;"><li>
I decimi (1/10) sono numeri decimali del <b>1° ordine</b></li><li>
I centesimi (1/100) sono del <b>2° ordine</b></li><li>
I millesimi (1/1000) sono del <b>3° ordine</b></li><li>
e così via..</li></ul>
Un <b>numero decimale</b> può essere composto da un numero intero e da unità decimali:<br /><ul style="text-align: left;"><li><span style="color: #cc0000;">15,44</span></li><li><i><span style="color: #cc0000;">numero intero, unità decimali</span></i></li></ul>
15 è la <b>parte intera</b> (<i>si trova a sinistra della virgola</i>) e può essere formato da unità, decine, centinaia, migliaia..<br />
<br />
44 è la <b>parte decimale</b> (<i>si trova a destra della virgola</i>) e può essere formato da decimi, centesimi, millesimi..<br />
<br />
Caso particolare. Se prendessimo invece 0,55 avremmo un numero composto solo da unità decimali.<br />
<br /><u>
Approfondiamo</u>.</div><div><br /></div><div>Osserviamo ora il numero: <span style="color: #cc0000; text-align: center;">20,567</span><br />
<br />
La parte intera è rappresentata dal 20<br />
<br />
La parte decimale è rappresentata dal 567<br />
<br />
Come potremmo suddividere questo 567, ossia le unità decimali? Semplice:<br />
<ul>
<li>il 5 rappresenta i decimi</li>
<li>il 6 rappresenta i centesimi</li>
<li>il 7 rappresenta i millesimi</li>
</ul><div><b><span style="color: #cc0000;">Frazioni decimali equivalenti</span></b></div><div><br /></div><div>Se avessimo un numero decimale come (0,2), per esempio, il primo pensiero che ci viene in mente è che corrisponda a "due decimi".</div><div>Facendo un passo in avanti, potremmo anche dire che corrisponde a "venti centesimi" oppure "duecento millesimi". </div><div><br /></div><div>Il risultato sarebbe sempre (0,2), perché:</div><div><ul style="text-align: left;"><li>2/10 = 0,2</li><li>20/100 = 0,2</li><li>200/1000 = 0,2</li></ul><div>In questo caso le frazioni (2/10 ; 20/100 e 200/1000) si dicono equivalenti, poiché portano allo stesso risultato.</div></div><div><br /></div><div><b><span style="color: #cc0000;">Esercizi da svolgere</span></b></div><div><br /></div><div>1) Prova a risolvere queste frazioni, scrivendo il numero decimale corrispondente:</div><div><ul style="text-align: left;"><li>3/10</li><li>4/100</li><li>32/10</li><li>45/100</li><li>7/1000</li><li>40/1000</li><li>300/1000</li></ul><div>2) Scomponi i seguenti numeri decimali. <br />Ad esempio: 42,345 diventa 4 decine, 2 unità, 3 decimi, 4 centesimi, 5 millesimi.</div><div><ul style="text-align: left;"><li>4,3</li><li>8,35</li><li>6,256</li><li>41,802</li><li>235,532</li><li>2560,11</li></ul><div>3) Ordina dal più piccolo al più grande i seguenti numeri:</div></div><div><ul style="text-align: left;"><li>0,2; 0,002; 0,02; 0,6; 0,86; 1; 2,8; 2,84; 1,7; 1,4; 1,39</li></ul></div><div>Se hai qualche difficoltà o dubbio, chiedi pure nei commenti qui sotto.</div></div><div><br /></div>
Magari, <a href="https://www.impararefacile.com/2013/11/approssimare-i-numeri.html#more" target="_blank">Approssimare i numeri</a> e <a href="https://www.impararefacile.com/2014/02/operazioni-con-numeri-decimali-somma.html" target="_blank">Operazioni con i decimali: addizione</a>, potrebbero essere altri due argomenti interessanti per la tua sete di conoscenza 😊.<br />
<br />
<br /></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-21597470308977089382024-01-22T14:27:00.002+01:002024-01-22T14:34:33.851+01:00Coniugazione dei verbi, modi finiti e indefiniti<p> Oggi facciamo un salto importante sul duro terreno della <b>grammatica</b>. La <b>coniugazione dei verbi</b>, soprattutto nella <b>scuola primaria</b> (o elementare), rappresenta la base della lingua italiana. Uno di quegli argomenti che in età adulta, spesso, si dovrebbe ripassare.</p><p>Errori se ne fanno molti, quando coniughiamo una forma verbale. Sbagliamo i modi e i tempi, oppure il tipo di soggetto.</p><span><a name='more'></a></span><p>Qui ci si deve fermare un attimo e imparare bene, ma proprio bene. Cerchiamo di capire come fare.</p><p>Il "verbo".. già, ma <b>cos'è il verbo?</b><br /></p><p>Si tratta di una parola che può indicare un'azione, un movimento, un fatto, una situazione.<br />In esso troviamo una "<b>radice</b>" (la parte fissa, il significato) e una "<b>desinenza</b>" (la parte che varia: ci dice quale sia il modo, il tempo, il tipo di persona -prima, seconda, terza, singolare o plurale-).</p><p>Le modifiche della desinenza rappresentazione la <b>coniugazione del verbo</b>.</p><p>Continuiamo con una bella classificazione. <br />In tutto conosciamo <b>sette modi verbali</b>: </p><p></p><ul style="text-align: left;"><li>quattro <u>Finiti</u> <br />dove viene definito il tempo e chi compie l'azione, con il numero (singolare o plurale) e la persona (prima, seconda, terza);</li><li>tre <u>Indefiniti</u> <br />definiscono il tempo ma non il numero e la persona: non si sa chi compie l'azione.</li></ul><p></p><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Modi verbali finiti e suddivisione in tempi (semplici e composti)</span></h2><p>Ecco i quattro "<b>modi finiti</b>".<br /></p><ul style="text-align: left;"><li><b>Indicativo</b> (8 tempi)<br />esprime un evento reale, un'azione sicura</li><li><b>Congiuntivo</b> (4 tempi)<br />esprime qualcosa di probabile o improbabile, non sicuro, un'opinione, un'azione dubbia</li><li><b>Condizionale</b> (2 tempi)<br />esprime ciò che può avvenire in certe situazioni, con alcune condizioni</li><li><b>Imperativo</b> (1 tempo)<br />esprima un obbligo, un comando, un ordine</li></ul><div>Passiamo ora alla distinzione dei tempi, coniugando il verbo "Imparare".</div><div><br /></div><div><b>Modo Indicativo, tempi semplici</b>:</div><div><ul style="text-align: left;"><li>Presente (<i>Io imparo</i>)</li><li>Imperfetto (<i>Io imparavo</i>)</li><li>Passato remoto (<i>Io imparai</i>)</li><li>Futuro semplice (<i>Io imparerò</i>)</li></ul><div><b>Modo Indicativo, tempi composti</b>:</div></div><div><ul style="text-align: left;"><li>Passato prossimo (<i>Io ho imparato</i>)</li><li>Trapassato prossimo (<i>Io avevo imparato</i>)</li><li>Trapassato remoto (<i>Io ebbi imparato</i>)</li><li>Futuro anteriore (<i>Io avrò imparato</i>)</li></ul></div><div><b>Modo Congiuntivo, tempi semplici</b>:</div><div><ul style="text-align: left;"><li>Presente (<i>Che io impari</i>)</li><li>Imperfetto (<i>Che io imparassi</i>)</li></ul><div><b>Modo Congiuntivo, tempi composti</b>:</div></div><div><ul style="text-align: left;"><li>Passato (<i>Che io abbia imparato</i>)</li><li>Trapassato (<i>Che io avessi imparato</i>)</li></ul><div><b>Modo Condizionale</b>:</div></div><div><ul style="text-align: left;"><li><b>Tempi semplici</b>: Presente (<i>Io imparerei</i>)</li><li><b>Tempi composti</b>: Passato (<i>Io avrei imparato</i>)</li></ul><div><b>Imperativo</b></div></div><div><ul style="text-align: left;"><li>Solo <b>tempi semplici</b>: Presente (<i>Impara!</i>)</li></ul></div><p></p><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Modi verbali indefiniti e suddivisione in tempi (presente e passato)</span></h2><div>I modi verbali indefiniti si dividono, ognuno, in "presente" e "passato".</div><div><ul style="text-align: left;"><li>Infinito (2 tempi)<br />- Presente (<i>Imparare</i>)<br />- Passato (<i>Avere imparato</i>)</li><li>Participio (2 tempi)<br />- Presente (<i>Imparato</i>)<br />- Passato (<i>Avere imparato</i>)</li><li>Gerundio (2 tempi)<br />- Presente (<i>Imparando</i>)<br />- Passato (<i>Avendo imparato</i>).</li></ul><div>Come potete notare, tra gli esempi dei due modi sopra riportati, i tempi composti, al passato, spesso sono aiutati da un verbo ausiliare, "essere" e "avere".<br /><br /></div></div><div>Adesso che avete letto le varie distinzioni avrete sicuramente un po' di confusione in testa. Per questo motivo passiamo alla pratica, con qualche esercizio.</div><div><br /></div><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Grammatica scuola primaria, coniugazione dei verbi" border="0" data-original-height="322" data-original-width="500" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitO5dBbH9KBnl0XbF9fn_rMzG3IIwJLhcGposBAoKP4CTeEzoqSyd-lH8p2rx_P0trlFGCa_1u05HwKhorf7U7SFI3AK6GmFAgxNlhm-Dd6dViWA_UED48kJPjx4fqgjG3Zx4g8Mcge5CaSaI83uEITakzKYv850GiarRBPpguNvmLATbk_U0_txgZVyg/w400-h258/Grammatica_Coniugazione_Verbi_Modi_finiti_e_indefiniti.webp" title="Verbi. Modi finiti e indefiniti" width="400" /></div><div><br /></div><div><br /></div><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Esercizi sulla coniugazione dei verbi</span></h2><div><br /></div><div><b>Esercizio 1</b></div><div>Per ogni forma verbale prova ad abbinare un modo finito (quindi Indicativo, Congiuntivo, Condizionale o Imperativo).</div><div><ul style="text-align: left;"><li>Tu leggi<br />Bisogna che tu legga<br />Tu leggerai<br />Leggi!</li><li>Egli correrebbe<br />Egli corse<br />Corri!<br />Bisogna che tu corra</li><li>Bisognava che noi studiassimo<br />Noi studiavamo<br />Studiate voi!<br />Noi studieremmo</li><li>Voi mangereste<br />Bisogna che voi mangiaste<br />Mangiamo!<br />Voi mangiate</li></ul><div><b>Esercizio 2</b></div></div><div>Essere e avere, ausiliare o no? Nelle seguenti frasi indica in quali i verbi essere e avere sono ausiliari e in quali no (cioè quando hanno un significato proprio). <br />Per facilitare il compito, troverai le forme verbali sottolineate.</div><div><ul style="text-align: left;"><li>Io <u>ho</u> dieci matite</li><li>A Natale <u>ho mangiato</u> il panettone</li><li>Quando avevo nove anni <u>sono andato</u> in Francia</li><li>Io <u>sono</u> uno studente</li><li>Per terra ci <u>sono</u> i pattini a rotelle che devo mettere</li><li>Il maestro mi <u>ha prestato</u> il libro</li></ul><div><b>Esercizio 3</b></div></div><div>Distingui ogni voce verbale tra modi finti e modi indefiniti</div><div><ul style="text-align: left;"><li>Io andrò<br />Andrete<br />Andando<br />Che egli vada<br />Andare<br />Egli andrebbe<br />Andato</li><li>Ritornerai<br />Ritornando<br />Ritornate!<br />Ritornato<br />Egli è ritornato<br />Che egli ritorni<br />Ritornare</li></ul><div><b>Esercizio 4</b><br />Scrivi il participio passato dei verbi che seguono. Dopodiché distingui quelli che terminano in -ato, -ito, -uto dagli altri.</div></div><div><ul style="text-align: left;"><li>Saltare, sporcare, guidare, aprire, chiudere, venire, dormire, mettere, posare, correre, piangere, ridere.</li></ul><div><span style="color: #cc0000;">Argomenti simili</span></div></div><div><ul style="text-align: left;"><li>Capitolo precedente: <a href="https://www.impararefacile.com/2023/09/funzioni-del-che-spiegazione-e-frasi.html">Funzioni del "CHE", spiegazione e frasi</a>.</li></ul></div><div>Se non riesci a fare gli esercizi prova a rileggere il testo sopra. Nel caso qualcosa non sia chiaro, scrivi pure qui sotto nei commenti.</div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-28925357143714969572024-01-16T15:58:00.001+01:002024-03-12T11:17:16.498+01:00Logaritmi, come si calcolano? Definizione, proprietà ed eserciziVediamo di spiegare in modo semplice la <b>definizione di Logaritmo</b> e <b>come si calcola</b>.<br />
<br />
Il<b> logaritmo</b>, in matematica, ci permette di trovare il valore dell'<b>esponente</b> necessario ad un determinato numero, di <b>base</b>, per avere come risultato un dato valore.<br />
<br />
In pratica, se noi conosciamo la base, ad esempio 10, e il risultato finale, ad esempio 100, il logaritmo in base di 10 di 100 sarà pari a 2, ossia l'esponente che permette al nostro 10 di arrivare a 100 (10², cioè 10 per 10).<div><br /><span><a name='more'></a></span><div>Ancora un esempio pratico, un po' più complicato. Se la nostra base è 5, quale sarà il logaritmo di 125? Quale esponente permette al nostro 5 di arrivare al numero 125? Vediamo subito che 125 non è altro che il prodotto di 5 moltiplicato per 5 moltiplicato per 5, ossia 5 elevato alla terza potenza (5³).<br /><br />
[<i>Se non ricordi le potenze, prova a leggere "<a href="https://www.impararefacile.com/2015/10/matematica-come-si-calcolano-le-potenze.html">Come si calcolano le potenze</a>"</i>]<br />
<br />
Quindi l'obiettivo del logaritmo è appunto trovare l'esponente giusto. Di seguito proviamo a spiegarlo in <b>formule</b>, con la classica <b>definizione</b>:<br />
<blockquote class="tr_bq">
Dati a e b appartenenti a R (a, b ∈ R), ossia l'insieme dei "numeri reali", ponendo:</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>a > 0 ; a ≠ 1</li>
<li>b > 0</li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
Se aˣ = b, viene definito logaritmo di "b" in base "a", il numero "x" da dare come esponente ad "a" per ottenere "b".</blockquote>
<div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Come calcolare i logaritmi" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzAw16guv0fyauNeg7VM8SWgXd3R8cZMTqYlJu7hDbinFztsqyrPEhemfyR-nk9MUy_fJLJj6BqxAK9vUkQvgkb6GVAwBnI3ZTzQYpr66KeX9I6wnAto5RFYetNYieelvg1fW3flGSj9o/w320-h152/logaritmi_formula.gif" title="Formula del logaritmo" width="320" /></div></div>
<div style="text-align: center;">
[ x = log<sub>a</sub> (b) ]</div>
<br />
dove,<br />
<ul>
<li>a è la <b>base del logaritmo</b></li>
<li>b è l'<b>argomento del logaritmo</b></li>
<li>x è il <b>logaritmo in base a di b</b></li>
</ul>
Il valore "a", ossia la base del logaritmo, dev'essere necessariamente maggiore di zero e diverso da uno, questo perché, nel primo caso, se avessimo "a=0", non potremmo trovare un esponente per lo zero, perché zero moltiplicato per se stesso dà sempre zero.<br />
<br />
Se anche "b" fosse pari a zero, non avrebbe senso calcolare il logaritmo (anche se diversi testi riportano come risultato di zero elevato a zero l'uno, ma a noi in questo momento non interessa, quindi diamo per scontato che b>0).<br />
<br />
Se invece avessimo una <b>base negativa</b>, ad esempio "-2", quale sarebbe il logaritmo di 3?</div><div> <br />Dovremmo risolvere log <sub>-2</sub> (3) = x, ossia trovare un numero che permetta al "-2" di dare come risultato il "3": non è possibile all'interno dei numeri reali, e come abbiamo scritto all'inizio, a e b appartengono ad R, l'insieme dei numeri reali. Sui numeri reali è possibile elevare a potenza solo con base positiva.<br />
<br />
[<i>Potrebbe interessarti leggere "<a href="http://www.impararefacile.com/2014/12/numeri-reali-numeri-interi-e-razionali.html">Numeri reali, interi e razionali</a>"</i>]<br />
<br />
<b><span style="color: #cc0000;">Esempi, esercizi sui logaritmi</span></b><br />
<ul>
<li>log<sub>3</sub> 27 = 3 -- > (infatti, 3³ = 27)</li>
<li>log<sub>2</sub> 8 = 3 -- > (infatti, 2³ = 8)</li>
<li>log<sub>10</sub> 100 = 2 -- > (infatti, 10² = 100)</li>
<li>log<sub>5</sub> 625 = 4 -- > (infatti, 5<sup>4</sup> = 625)</li>
</ul><div>Si deve sempre trovare quell'esponente che permetta alla nostra base di dare come risultato il nostro argomento.</div><div><br /></div><div><u>Curiosità sui logaritmi</u></div><div>In una puntata di Superquark, il noto programma di divulgazione scientifica condotto da Piero Angela, si è parlato di una nuova formula per calcolare l'età dei cani. <br />Non più moltiplicando per 7 gli anni "umani" trascorsi dalla nascita del cucciolo, ma risolvendo la formula:</div><div><ul style="text-align: left;"><li>[Ln (età del cane)] x 16 + 31<br />Se il cane ha 3 anni (nostri), si fa il logaritmo naturale di 3 che fa circa 1,1, poi si moltiplica per 16 ottenendo 17,6, quindi si somma 31 e si ottiene l'età reale, in questo caso: 48 e mezzo circa.</li></ul></div>
<div>
<h2>
<span style="color: #cc0000;">Proprietà dei logaritmi, con esercizi</span></h2>
</div>
<div>
<ul>
<li><span style="color: #cc0000;">log<sub>a</sub> 1 = 0 (infatti, aº = 1) </span><br />
----> <i>logaritmo in base a di uno è uguale a zero</i><br />
<br />
ESEMPI:<br />
1) log<sub>12</sub> 1 = 0 (infatti, 12º = 1)<br />
2) log<sub>5</sub> 1 = 0 (infatti, 5º = 1)</li>
<li><span style="color: #cc0000;">log<sub>a</sub> a = 1 (infatti, a¹ = a)</span><br />
----> <i>logaritmo in base a di a è uguale a uno, questo vale tutte le volte che base=argomento</i><br />
<br />
ESEMPI:<br />
1) log<sub>3</sub> 3 = 1 (infatti, 3<sup>1</sup> = 3)<br />
2) log<sub>5</sub> 5 = 1 (infatti, 5<sup>1</sup> = 5)</li>
</ul>
</div>
Cerchiamo di capire una regola particolarmente utile:<br />
<div>
<ul>
<li><span style="color: #cc0000;">log<sub>a</sub> (b·c) = log<sub>a</sub> b + log<sub>a</sub> c</span><br />
----> <i>logaritmo in base "a" di un prodotto (tra "b" e "c") è uguale alla somma dei logaritmi in base "a" dei due fattori "b" e "c"</i><br />
<br />
ESEMPIO:<br />
log<sub>2</sub> (32)<br />
lo possiamo scrivere come log<sub>2</sub> (4·8) poiché 4 per 8 è uguale a 32<br />
log<sub>2</sub> (4·8) = <br />
(log<sub>2</sub> 4) + (log<sub>2</sub> 8) = <br />
2 + 3 = 5<br />
(infatti, 2<sup>2</sup> = 4 e 2<sup>3</sup> = 8)<br />
<br />
E tornando al nostro primo logaritmo log<sub>2</sub> (32) vediamo subito che il risultato (l'esponente che cercavamo) è proprio 5, poiché 2<sup>5</sup> = 32</li>
</ul>
</div>
<div>
Questa <b>proprietà</b> sarà di aiuto quando avremo bisogno di scomporre l'argomento per semplificare il logaritmo. Quindi, ricordare che il <b>logaritmo di un prodotto</b> (moltiplicazione) è uguale alla somma dei logaritmi di ogni fattore presente nell'argomento del logaritmo. Anche con più fattori:<br />
<ul></ul>
</div>
<div>
<ul>
<li>log<sub>a</sub> (b·c·d ...) = log<sub>a</sub> b + log<sub>a</sub> c + log<sub>a</sub> d ....</li>
</ul>
<div>
Proviamo con altre <b>proprietà</b>, le <b>frazioni nei logaritmi</b></div>
</div>
<div>
<div>
<ul>
<li><span style="color: #cc0000;">log<sub>a</sub> (b/c) = log<sub>a</sub> b - log<sub>a</sub> c</span><br />
----> <i>logaritmo in base "a" di una frazione (tra "b" e "c") è uguale alla differenza tra il logaritmo in base "a" del numeratore ("b") e il logaritmo in base "a" del denominatore ("c") </i><br />
<i> </i><br />
ESEMPIO:<br />
log<sub>2</sub> (4)<br />
lo possiamo scrivere come log<sub>2</sub> (8/2) poiché 8 diviso 2 è uguale a 4<br />
log<sub>2</sub> (8/2) =<br />
(log<sub>2</sub> 8) - (log<sub>2</sub> 2) =<br />
3 - 1 = 2<br />
(infatti, 2<sup>3</sup> = 8 e 2<sup>1</sup> = 2)<br />
<br />
Anche qui, tornando al primo logaritmo log<sub>2</sub> (4), vediamo che il risultato giusto (l'esponente che cercavamo) è 2, poiché 2<sup>2</sup> = 2.</li>
</ul>
</div>
<div>
Ora, procedendo sempre nei casi più difficili, affrontiamo un'altra <b>proprietà</b>.</div>
<div>
Cosa succede quando troviamo una <b>potenza</b> (un numero con esponente) già <b>nell'argomento del logaritmo</b>?</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Niente paura, iniziamo con la regola:<br />
<ul>
<li><span style="color: #cc0000;">log<sub>a</sub> b<sup>n</sup> = n·log<sub>a</sub> b</span><br />
<i>----> Il logaritmo di un numero ("b") elevato ad "n" sarà uguale a "n" logaritmi di quel numero ("b")<br />
Cioè, "n" moltiplicato per il logaritmo in base "a" di "b"</i><br />
<br />
ESEMPI:</li>
</ul>
</div>
<div>
<ol>
<li>log<sub>2</sub> (2)<sup>3</sup> = <br />
3·log<sub>2</sub> (2) <br />
come sappiamo, il logaritmo con base=argomento dà come risultato "1", quindi risolvendo avremo:<br />
= 3·1 = 3<br />
<br />
e lo si poteva vedere anche dal primo passaggio, cioè log<sub>2</sub> (2)<sup>3</sup>, che è uguale a log<sub>2</sub> (8), cioè uguale a 3 (l'esponente da dare al 2 per aver l'8).</li>
<li>log<sub>3</sub> (27)<sup>4</sup> = <br />
4·log<sub>3</sub> (27)<br />
= 4·3 = 12<br />
quindi "12" è l'esponente che serve alla base "3" per arrivare a (27)<sup>4 </sup><br />
<br />
riprendendo questo ultimo esempio, dal punto in cui avevamo 4·log<sub>3</sub> (27), potevamo ancora semplificare il logaritmo, sapendo che 27 = 3<sup>3</sup>, ottenendo così questa forma:<br />
<br />
4·log<sub>3</sub> (3)<sup>3 </sup><br />
Da qui, ripetendo la proprietà appena vista sulle potenze, possiamo spostare l'esponente "3" fuori dal logaritmo e utilizzarlo come moltiplicatore, insieme al 4, giungendo alla forma:<br />
<br />
(3·4)·log<sub>3</sub> (3) =<br />
= 12·log<sub>3</sub> (3) = <br />
= 12·1 = 12<br />
lo stesso risultato di prima.</li>
</ol>
</div>
<div>
Ultima <b>proprietà </b>che possiamo imparare ad utilizzare riguarda la <b>radice quadrata</b> all'interno di un <b>logaritmo</b>:<br />
<br />
[<i>Se non conosci le potenze, prova a leggere "<a href="https://www.impararefacile.com/2015/04/come-si-calcola-la-radice-quadrata-di.html">Come si calcola la radice quadrata di un numero</a>"</i>]<br />
<ol>
<li><span style="color: #cc0000;">log<sub>a</sub> (<sup>n</sup>√b) = (1/n)·log<sub>a</sub> (b) </span><br />
<br />
ESEMPIO:<br />
log<sub>2</sub> (<sup>3</sup>√8) = <br />
(1/3)·log<sub>2</sub> (8) =<br />
(1/3)·(3) = 1</li>
<li><span style="color: #cc0000;">log<sub>a</sub> (<sup>n</sup>√b<sup>m</sup>) = (m/n)·log<sub>a</sub> (b) </span><br />
<br />
ESEMPIO:<br />
log<sub>2</sub> (<sup>2</sup>√8<sup>4</sup>) =<br />
(4/3)·log<sub>2</sub> (8) =<br />
(4/3)·(3) = 12/3 = 4</li>
</ol>
1. Nel primo caso l'indice del radicale ("n") viene spostato al di fuori del logaritmo e messo come denominatore in una frazione con numeratore pari a "1". L'argomento del logaritmo, in questo modo, perde la radice, lasciando solo il radicando ("b").</div><div>
<br />2. Nel secondo si procede esattamente come nel primo caso, con la sola differenza che, al posto del numeratore "1" mettiamo l'esponente ("m") del radicando ("b").
<br /></div></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-9601752633400175592024-01-15T14:20:00.003+01:002024-03-12T11:17:24.720+01:00Cos'è la retorica? Cosa vuol dire far domande retoriche?Non è raro sentir parlare di retorica, soprattutto nel mondo politico, e trovare persone che pongono delle <b><span style="color: #cc0000;">domande retoriche</span></b>. Ma cosa sono? E <b><span style="color: #cc0000;">cos'è la retorica?</span></b><br />
<br />
<span style="color: #cc0000;">La retorica</span> ha radici lontane, veniva utilizzata nella cultura della Grecia antica e fu trattata anche da Aristotele.<br />
<br />
L'obiettivo della retorica è quello di persuadere l'interlocutore attraverso un discorso (il termine significa appunto "arte del dire").<br /><br /><span><a name='more'></a></span>Convincere un'altra persona utilizzando alcune particolari forme nel discorso, porre una domanda e subito dare una risposta, rendere ovvia l'argomentazione che l'oratore (colui che parla) vuole trasmettere a chi ascolta.<br />
<br />Aristotele scriveva che la retorica è "<i>la facoltà di scoprire il possibile mezzo di persuasione riguardo a ciascun soggetto</i>". Un'arte, uno studio, un metodo, per poter far passare la propria idea come giusta, come inconfutabile.<br />
<br />
Storicamente la retorica era costituita da cinque parti:<ul style="text-align: left;"><li>Inventio (cosa dire), </li><li>Dispositio (mettere in ordine cosa dire), </li><li>Elocutio ("abbellire" il discorso con figure retoriche, aggiungere frasi, argomenti che rafforzano ciò che si vuole dire), </li><li>Actio (comunicare il discorso come se fossimo sul palcoscenico di un teatro, recitando), </li><li>Memoria (come utilizzare la memoria).</li></ul>Nel tempo, però, furono tralasciate quasi tutte le parti, tenendo per buona solo la Elocutio, a tal punto da identificare la retorica esclusivamente con la Elocutio, e non con tutte le cinque parti, come inizialmente deciso.<br />
<br />
In pratica, la retorica aiuta a rendere più efficace quello che si vuole dire o scrivere.<div><br /></div><div>Ora, veniamo al secondo punto:<br />
<br />
<h3><span style="color: #cc0000;">Che cos'è la domanda retorica?</span></h3><br />
Quando qualcuno pone una domanda retorica (che è una delle figure retoriche), in realtà non cerca una risposta, perché questa è già implicita oppure è talmente ovvia che non serve aggiungere altro.<br />
<br />
Leggiamo <b><span style="color: #cc0000;">qualche esempio di frase, domanda retorica</span></b><br />
<ul>
<li><i>Stai giocando a calcio?</i> <br />(una persona chiede ad un'altra mentre questa si trova in un campo di calcio con il pallone tra i piedi)</li>
<li><i>Ti sei tagliata i capelli?</i> <br />(chiesto ad una donna con i capelli rasati)</li>
<li><i>Sei a casa?</i> <br />(telefonando ad una persona, sul suo numero di casa)</li>
<li><i>Hai sete?</i> <br />(chiesto ad una persona che sta bevendo)</li>
<li><i>Sei arrivato?</i> <br />(chiesto ad una persona che bussa alla nostra porta)</li>
</ul>
E così via. Gli esempi sarebbero tantissimi, e leggendoli ci accorgiamo di quante domande retoriche caratterizzano le nostre giornate, gli incontri di tutti i giorni, le telefonate con amici e parenti.<div>
<br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="La facciata del Partenone sulla sommità dell'Acropoli ad Atene, Grecia" border="0" data-original-height="225" data-original-width="426" height="70%" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguQpUcYSsltzYxaRpYn2NbotiaiL40BriwAUZolXgm0L_DovurrHChg-ZVsuGUBxq_yLkb1E1kvKndZV5dw83sztUwMqXx0PhdnkitOAmYs-oeuVx0_LfC3il8hxujfx-xy5VwZgg_M6inAH_JF1csiVYvRcHe1DOTv9PZPPaccl185w/s1600/storia_acropoli_atene_oriz426x225.webp" title="Partenone, Acropoli di Atene" width="70%" /></div><br /><br />Potrebbe interessarti anche la rubrica: <a href="https://www.impararefacile.com/search/label/Cosa%20vuol%20dire"><b>Cosa vuol dire?</b></a> .</div><div><br /></div></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-14984965129837530602024-01-15T14:13:00.003+01:002024-03-12T11:17:32.138+01:00Antica Grecia, breve storia degli dèi. RiassuntoEssendo un appassionato di storie antiche e leggende, sono sempre rimasto affascinato dagli <b>dèi dell'Antica Grecia</b> e, in seguito, dalle <b>divinità </b>dell'Impero Romano.<br />
<br />
Alcuni nomi di questi personaggi sovrannaturali, spiriti superiori con poteri speciali che i terrestri possono solo sognare, li conosciamo bene per averli sentiti nominare in film o nelle serie televisive, oppure per averne letto le gesta nei racconti scritti nei libri. Magari anche in qualche cartone animato.<br />
<br />
<a name='more'></a>In questa pagina vorrei scrivere una veloce sintesi che parte dall'inizio, dalla notte dei tempi (sempre secondo le credenze degli antichi Greci). Una storiella molto breve, quasi un gioco, che spero possa esservi utile. Iniziamo, dunque!<br />
<br />
<h2><span style="color: #cc0000;">Divinità, dèi dell'Antica Grecia</span></h2>
<br />
In principio fu il <b>Caos</b>.<div><br />
Poi sorse Gea (la Terra), che generò Urano (il Cielo stellato), al quale si congiunse, generando i <b>Titani</b>: Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Teia, Rea, Temi, Mnemosine, Febe, Teti e Crono (kronos, il Tempo).<br />
<br />
Crono sposò la sorella Rea e dai due nacquero Demetra, Era, Estia, Ade e Poseidone, tutti divorati dal padre Crono. Poi nacque <b>Zeus</b> che avvelenò il padre Crono e liberò i fratelli e le sorelle da lui ingoiati. Crono fu rinchiuso per l'eternità, mentre Zeus liberò i Ciclopi, dai quali ebbe in dono i fulmini.<br />
<br />
<b>I figli di Zeus</b><br /><br /></div><div>
Zeus scelse poi la sua dimora, l'<b>Olimpo</b>, in Grecia. <br />Dalla sorella Era (dea dei matrimoni e del parto) ebbe i figli Ares, Ebe, Efesto e Ilizia.<br />
Dagli altri suoi numerosi incontri amorosi ebbe Apollo, Artemide, Hermes, Persefone, Dioniso, Perseo, Eracle, Elena, Minosse e le Muse.<br />
<br />
Demetra era la dea legata alla maternità della terra e alla vegetazione. Sua figlia si chiamava Persefone.<br />
Estia ebbe da Zeus l'eterna virginità ed era la dea del focolare domestico e del focolare pubblico.<br /><br /></div><div>
Ade era il dio dei morti, dell'oltretomba.<br /><br /></div><div>
Poseidone, il dio del mare. La sua sposa era Anfitrite. La sua immagine tipica è quella raffigurata con l'impugnatura del tridente.<div><br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Resti dell'Antica Grecia" border="0" data-original-height="225" data-original-width="426" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir4XavwaKu9MeYHE4soYnfFlPKt4u_tzHx7y1-F3Dp4EqUZd5M9mTfHOpSDxh5WAPhNMCD7LaoJloi_Ij006fDzInjBYSL5KeTXcuV1C-6dPhmVgZ1mqhyphenhyphenihSRn5DGXHLEJzY5b25cOdW0W4fCqDfD3rwad4Q4xHwHtAbchNl4RermkBXhwBYOVZKSEpI/w400-h211/storia_acropoli_atene_oriz426x225.webp" title="Partenone, Acropoli di Atene (Grecia)" width="400" /></div><div style="text-align: center;"><br /></div>
<h2><span style="color: #cc0000;">Dèi Greci e dèi Romani</span></h2>
<br />
Diverse divinità greche erano state importate anche nell'Impero Romano con il cambiamento, però, del nome relativo. Ad esempio Crono diventava Saturno, Rea era la Magna Mater deorum Idaea (Opi), Demetra era Cerere, Era diventava Giunone, Estia si trasformava in Vesta, Poseidone in Nettuno, Ade in Plutone.<br />
<br />
Lo Zeus greco a Roma si chiamava Giove. Ares era il dio Marte, Efesto il dio Vulcano, Ilizia era Lucina e, infine, Ebe era Iuventas.<br />
<br />
Vuoi approfondire?</div><div><br /></div><div>Prova a leggere <a href="http://storiagenerale.blogspot.it/2016/03/storia-lantica-grecia-popoli-e-leggende.html">Eroi e leggende dell'Antica Grecia</a> <br />(da Ercole a Teseo, da Perseo a Giasone, Edipo).<br />
<br /></div></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-14525996583495286272023-12-24T17:39:00.001+01:002024-03-12T11:17:39.675+01:00Cilindro: come calcolare volume e superficie. Formule<div class="separator"><div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">Dopo aver imparato definizioni e formule delle più importanti figure di <b>geometria</b> piana (come ad esempio il rettangolo, il triangolo, il cerchio..), passiamo ora ad un livello più difficile, cercando di capire cosa sia un <b>Cilindro</b> e come <b>calcolarne il volume</b> o la <b>superficie</b>.<br /><br />Entriamo nella "geometria solida", perché il cilindro è appunto un solido.<span><br /><br /><a name='more'></a></span>Per definizione un cilindro si forma con la rotazione di un rettangolo attorno ad uno dei suoi lati.<div><br /></div><div>Immaginate di avere un rettangolo, ad esempio un foglio A4, quelli che si usano anche per la stampante. Provate ad appoggiarlo sul tavolo, sulla scrivania, in verticale. Ora, tenendo fermo uno dei suoi lati verticali, fate ruotare l'altro lato di 360° (cioè un giro completo).<br /><br />Un disegno vi aiuterà a capire meglio di cosa stiamo parlando:<br /><br /><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Geometria solida. Raffigurazione del cilindro" border="0" data-original-height="268" data-original-width="378" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9d3R-8Bww1oSjxOpMoSoqooH02Zv_AbQ7k0zmvUDOU0iRx8-ZzjKEZwJzwnWC4fEMUnME6MSr8jOtNZoxgNmrWBYjxo1yEUGfb7Tnx1QUv76OCWFZeDr3SDZUwiTQZFRBb09EzULpc_q98_uBp5mUGicDsgp-XVM19o2w2KkDd5mioGB1WRWF6Rehj2M/w320-h227/Geometria_cilindro_definizione.webp" title="Definizione di cilindro" width="320" /></div></div><div><br /></div><div>
Come potete vedere, il rettangolo blu corrisponde al nostro foglio A4. La sua rotazione forma un cilindro (come un tubo, una specie di bicchiere).<br />
<br />
Alla base abbiamo un cerchio, così come lungo tutto il cilindro. Il primo cerchio in basso e l'ultimo in alto sono ovviamente uguali, della stessa misura. Infatti, potremmo pensare al cilindro anche come ad una pila di cerchi.<br />
Per capire meglio, provate a prendere una decina di CD (del computer o musicali), poi metteteli uno sopra l'altro in modo che stiano perfettamente in linea. Alla fine vedrete proprio la forma di un cilindro.<br />
<br />
Come si calcola il volume del cilindro? E la sua superficie?<br />
<br />
Abbiamo visto che alla base c'è un cerchio (vi ricordate l'<a href="https://www.impararefacile.com/2016/05/area-e-perimetro-del-cerchio-formule-ed.html">area del cerchio? Leggi qui</a>), quindi avremo anche un "raggio" r. Poi, nella figura vediamo un rettangolo che ruota attorno ad un lato (quello al centro); bene, questo lato è l'altezza (h) del cilindro. Guarda qui sotto:</div><div><br /></div><div><br /></div><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Raggio e altezza del cilindro" border="0" data-original-height="230" data-original-width="355" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxHxykCrq-E4hpbThr8AM9Wx-vuQRmZsqbJt5G8RdhQiMzcN3nE0qFCW0ZuyaoMxInGCyja_P14yVzsKDAsKgM2jBJfAkbVB0O6S8kv_JRA9-ldiHhuwZS7Wi7LfrUCDUkWrokte7Mjdxv7d4zyki8L8-JyEAWRBwwCZHlXT2UuwTpV_I0OJe6DOd2NlI/w320-h207/Geometria_cilindro_hr.webp" title="Cilindro, geometria solida" width="320" /></div><div><br />
<br />Conoscendo il raggio r e l'altezza h, possiamo usare delle formule per calcolare il volume e la superficie della nostra figura solida.<br />
<br />
<h1 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Formule del cilindro</span></h1><br /></div><div>
Iniziamo dalla base<br />
<ul>
<li><b>Superficie di base (Sb)</b><br />
in pratica, l'area del cerchio che si trova proprio alla base del cilindro<br />
<b>Sb = πr²</b><br />
cioè, Pi greco moltiplicato per il raggio al quadrato</li>
<li><b>Superficie laterale (Sl)</b><br />
l'area laterale, tutta la superficie che "ricopre" il cilindro di lato<br />
<b>Sl = 2 πrh</b><br />
cioè, il perimetro del cerchio alla base (2<span face=""helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif" style="background-color: white; color: #26282a; font-size: 15px;">π</span>r) moltiplicato per l'altezza (h) del cilindro</li>
<li><b>Superficie totale (St)</b><br />
l'area esterna di tutto il cilindro, comprese le basi<br />
<b>St = Sl + 2Sb</b><br />
cioè, la superficie laterale sommata alle superfici dei due cerchi (quello in basso e quello in alto), quindi il doppio della superficie di base (2Sb)</li>
<li><b>Volume del cilindro (V)</b><br />
non solo la superficie esterna ma tutto il volume del solido, compresa l'area interna<br />
<b>V = πr²h</b><br />
oppure si potrebbe scrivere come V = (Sb) · h<br />
la Superficie di base (Sb) moltiplicata per l'altezza (h)</li>
</ul>
<blockquote class="tr_bq">
<i>NOTA BENE</i> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<i>Il simbolo "·", un puntino a mezza altezza, viene di solito usato al posto del simbolo "x". Hanno lo stesso significato, la moltiplicazione. Si preferisce il primo perché il secondo si confonde con la lettera "x" molto utilizzata in matematica, algebra, nel calcolo letterale e nelle equazioni, ad esempio</i>.</blockquote>
Non sono poi così complicate, soprattutto se si pensa al cerchio come base.</div><div><br /></div><div><h1 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Geometria. Esercizi svolti con il cilindro</span></h1>
<br />
Facciamo qualche <b>esercizio</b>, <b>esempio</b><br />
<br />
<span style="color: #cc0000;">1)</span> Dato un cilindro con raggio r uguale a 10 e altezza h uguale a 5, calcolare la Superficie totale e il volume. Dalle formule abbiamo:<br />
<br />
<ul>
<li><u>Superficie totale</u><br />
St = Sl + 2Sb<br />
<i>Sapendo che Sl=2πrh e Sb=πr², abbiamo:</i><br />
St = 2πrh + 2πr²<br />
<i>Sostituendo, ricordando che π = 3,14</i><br />
St = 2·(3,14)·(10)·(5) + 2·(3,14)·(10)²<br />
St = 6,28·50 + 6,28·100<br />
St = 314 + 628 = 942</li>
<li><u>Volume</u><br />
V = πr²h<br />
sostituendo,<br />
V = (3,14)·(10)²·(5)<br />
V = 3,14 · 500 = 1570</li>
</ul>
<span style="color: #cc0000;">2)</span> Con diametro della base pari a 16 e altezza uguale a 7, calcolare il volume.<br />
<br />
Sappiamo che il diametro corrisponde al doppio del raggio, quindi per trovare "r", basterà dividere il diametro per 2.<br />
Raggio r = (diametro) / 2 = 16 / 2 = 8<br />
<br />
Ora che abbiamo sia r che h:<br />
<ul>
<li><u>Volume</u><br />
V = πr²h<br />
sostituendo,<br />
V = (3,14)·(8)²·(7)<br />
V = 3,14 · 64 · 7 = 1406,72</li>
</ul>
Prima di passare al prossimo esercizio, scopriamo anche le <b>formule inverse del cilindro</b>:<br />
<ul>
<li>r = √(V / πh)<br />
<i>il raggio è uguale alla radice quadrata del (volume) fratto (Pi greco moltiplicato per l'altezza)</i></li>
<li>h = V / (πr²)<br />
<i>l'altezza è uguale al (volume) fratto (Pi greco moltiplicato per il quadrato del raggio)</i></li>
</ul>
<span style="color: #cc0000;">3)</span> Esercizio con formule inverse<br />
Data l'altezza (h=10) e il volume (V=1400), calcolare il raggio r<br />
<ul>
<li>r = √(V / πh)<br />
dato che πh = 3,14·10, cioè 31,4<br />
r = √(1400 / 31,4) <br />
= √44,58 <br />
= 6,67</li>
</ul>
<span style="color: #cc0000;">4)</span> Esercizio con formule inverse<br />
Dato il raggio (r = 5) e il volume (V=1000), calcolare l'altezza<br />
<ul>
<li>h = V / (πr²)<br />
il raggio al quadrato è pari a 25 (cioè 5·5)<br />
h = 1000 / (3,14·25)<br />
= 1000 / 78,5<br />
= 12,74</li>
</ul>
Provate altri esercizi, cambiando i dati.<br />
<br /></div></div></div><br /><div>
</div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-26520367932911047412023-12-11T15:40:00.003+01:002024-03-12T11:17:46.888+01:00Obiettivo o obbiettivo, come si scrive in modo corretto?Esistono alcune parole o regole, che nonostante siano spesso utilizzate, creano sempre qualche dubbio, incertezza. Uno dei casi più frequenti riguarda il dilemma: "<b>obiettivo</b>"<b> o </b>"<b>obbiettivo</b>"?<br />
<br />
Magari, scrivendo di getto, viene automatica la forma corretta. Tuttavia, se ci si sofferma un attimo, quel momento di esitazione si trasformerà in un labirinto senza via d'uscita, finché non si alzerà bandiera bianca per la resa incondizionata. Più si pensa e più si allontana la soluzione.<br />
<br />
<a name='more'></a>Per fortuna abbiamo a disposizione i vocabolari, che tutti i dubbi portano via.<div><br /></div><div>Se, invece, non ne siamo forniti oppure ci troviamo lontano da casa e la biblioteca più vicina è a venti chilometri, ecco che salta fuori dalle nostre tasche lo smartphone, e via a digitare la domanda sui motori di ricerca: "<b>Come si scrive?</b>".<br />
<br />
Iniziamo con definire il<b> significato</b> del termine, utilizzando alcuni <b>sinonimi</b>.<div><br />
Può assumere diversi significati, in quanto potrebbe essere utilizzato per riferirsi ad uno scopo, ad un traguardo da raggiungere, ad un bersaglio da colpire; oppure ad un modo di pensare e comportarsi, cercare di essere imparziale. Infine, è anche il nome usato per alcuni strumenti tecnologici come la macchina fotografica, il cannocchiale.<br />
<br />
Ora, facendo un passo indietro (<b>si scrive obiettivo o obbiettivo</b>?), e seguendo le indicazioni dei dizionari di lingua italiana, possiamo affermare che sono giuste entrambe le forme, anche se con due "b" è meno comune nella lingua italiana.<br />
<br />
<b> La forma corretta è</b> "<b>obiettivo</b>" (etimologia: deriva dal latino obiectivum).<br />
Tuttavia, è possibile scrivere anche "<b>obbiettivo</b>" (trasformazione popolare ormai divenuta corretta).<br />
<br />
Ecco alcuni <b>esempi</b>:<br />
<ul>
<li><i>L'<u>obiettivo</u> della mia vita è diventare famoso</i></li>
<li><i>L'arbitro, nel decidere, dev'essere </i><u style="font-style: italic;">obiettivo</u> (imparziale, non di parte)</li>
<li><i>Si è rotto l'<u>obiettivo</u> del cannocchiale</i></li>
<li><i>Il centro del bersaglio è l'<u>obiettivo</u> da colpire</i></li>
</ul><div><br /></div><div style="clear: both; text-align: center;"><img alt="Obiettivo o obbiettivo" border="0" data-original-height="322" data-original-width="500" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU_aQq2uc5ZMT3FxZ89ZkD6GD9GAcNJbnkUAHHkOhsEsGb_AEAfNURawTv34WwQsmniaStyonDrKUemzlM6PpSMnQchPmyscBxyUR8ES5GlaFnkgnTQA8eNMbxHW-iMGW0goH0KFT7ThPY8rSWC1jOya9sd1wazFD_xmP9137SIq_tSgEEj5dqqmglXh8/w400-h258/Grammatica_obiettivi_o_obbiettivi.webp" title="Obiettivo o obbiettivo, come si scrive" width="400" /></div><br /><br />
<u>
Conclusione</u><br /><br /></div><div>Si preferisce scrivere con una "b" (obiettivo), ma la forma con due "b" non è sbagliata. Avete quindi modo di decidere quale forma vi attiri di più. La prima, però, vi permetterà sicuramente di fare bella figura.<br />
<br />
Ora potrebbe interessarti l'argomento: <a href="https://www.impararefacile.com/2014/03/quegli-o-quei-quale-la-forma-corretta.html">quando si usa "quei" e quando "quegli"?</a>. Un altro bel grattacapo che spesso blocca chi scrive.<br />
<br /></div></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-1062899921168395952023-12-05T10:27:00.002+01:002024-03-12T11:17:55.748+01:00Quegli o quei? Qual è la forma corretta. Ecco la regolaI dubbi grammaticali, in una lingua complessa e articolata come è l'italiano, sembrano non avere limiti, nonostante anni di studio a scuola, e diverso tempo impiegato a leggere, può capitare che ci si soffermi un attimo su alcune regole dimenticate o mai conosciute.<br />
<br />
Questa volta parliamo della <b>differenza tra "Quegli" (da "quelli") e "Quei"</b>, ossia del modo più corretto per utilizzarli in una frase, a seconda della parola che segue.<br />
<br />
<a name='more'></a>Molto semplicemente esiste un metodo chiaro per non sbagliare forma. Basta isolare un attimo la parola che segue e verificare quale articolo determinativo richiede, se "Lo" oppure "Il".<br /><ul style="text-align: left;"><li>
Con <b>"Lo"</b> si deve utilizzare la forma <b>"Quegli"</b></li><li>
Con<b> "Il"</b> è necessario scrivere o dire <b>"Quei"</b></li></ul>
<br />
<b><span style="color: #cc0000;">Esempi, frasi con quei e quegli</span></b><br /><ul style="text-align: left;"><li>Dobbiamo decidere quale delle due forme adottare per la parola "<u>strumenti</u>". <br />Primo passo, verifichiamo l'articolo determinativo che meglio si presta al singolare, cioè "Lo", "Lo strumento" (non certo "Il strumento"..). <br />Di conseguenza, rispettando la regola precedentemente segnalata, avremo "Quegli strumenti".</li><li>Al contrario, se la nostra parola è "<u>bambini</u>", che richiede al singolare l'articolo "Il", allora la forma corretta sarà "Quei bambini".</li><li>Ancora, quale forma utilizzare per la parola "<u>anni</u>"? Al singolare diventa "anno", quindi l'articolo determinativo dev'essere "Lo", "Lo anno", ossia "L'anno". Perciò, dato che con "Lo" ci vuole "Quegli", avremo "Quegli anni".</li><li>Vediamo cosa accade con "<u>occhi</u>". Occhio, al singolare, vuole l'articolo "lo", cioè "l'occhio". Dunque, al plurale, scriveremo e diremo "quegli occhi".</li></ul>
<img align="right" alt="Ragazza che legge" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGtDjXtpDLRi6wbSRE8-digaLUOdsnmmyL5_LKlw-3wbNQ3pdRKyX2h-Z5fxLDh6nKAeF03-SIhidlubkpiOYb_7BH-FgA_5gJoWNX1AZGYMdTV9Pjw7K7MSTrOa3YGx8aF_c3e07ihqs/s16000/italiano_libro_lettura_donna_fumetto.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" title="Imparare la grammatica" />Una <b>regola</b> per non sbagliare<div><br /></div><div>Semplice, basta ricordarsi l'abbinamento "<b>Quegli-Lo</b>" e "<b>Quei-Il</b>", magari pensando al fatto che "<u>Quegli" deriva da "Quelli", "Quello", "Quel-lo</u>".<br />
<br />
Altri esempi<br /></div><div><ul style="text-align: left;"><li>Pneumatici (lo pneumatico) = quegli pneumatici (si tratta di un esempio particolare: questa è la forma corretta; tuttavia, nel linguaggio comune viene maggiormente utilizzato l'articolo "il";<br />l'Accademia della Crusca ritiene corretti entrambi, precisando che "lo" è comunque da preferire, soprattutto nella forma scritta).</li><li>Pantaloni (il pantalone) = quei pantaloni</li><li>Stivali (lo stivale) = quegli stivali.</li><li>Articoli (lo articolo) = quegli articoli</li><li>Fiori (il fiore) = quei fiori</li></ul>
Prova a leggere altri: <a href="https://www.impararefacile.com/search/label/Dubbi%20grammaticali">Dubbi grammaticali</a>.<br />
<br />
Risolto questo dubbio, sapresti rispondere alla domanda: si scrive <a href="https://www.impararefacile.com/2015/01/di-fronte-o-difronte-come-si-scrive.html">"difronte" o "di fronte"</a>? Segui il collegamento blu per conoscere la soluzione.<br />
<br /></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-18199414029347183692023-11-03T15:40:00.005+01:002023-11-04T14:10:25.012+01:00Napoleone: dalle conquiste e l'impero all'esilio<p> Nel precedente capitolo abbiamo assistito al passaggio <a href="https://www.impararefacile.com/2016/11/storia-dalla-rivoluzione-francese.html">dalla Rivoluzione francese all'ascesa di Napoleone</a>. Il nostro percorso di storia moderna, per la scuola media (o scuola secondaria di primo grado), continua con le grandi conquiste del condottiero francese e la disfatta finale, conclusasi con l'esilio.</p><p>Eravamo rimasti alle vittorie di Napoleone in nord Italia e contro l'Austria. Vediamo cosa accade dopo.</p><span><a name='more'></a></span><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Il generale Bonaparte in Egitto</span></h2><p>Dopo la Pace di Campoformio (1797) con gli austriaci, i francesi decidono di contrastare l'Inghilterra. Non direttamente, ma bloccando i flussi commerciali con l'India (sfruttando le ribellioni in atto) e l'Egitto. Il Direttorio lo lascia fare, anche per allontanare il generale dalla Francia, poiché considerato troppo audace e ambizioso, un pericolo per la stabilità politica interna.</p><p>Nel maggio del 1798 salpa da Tolone con 40.000 soldati e procede con la sua prima conquista: Malta. Dopodiché approda ad Alessandria, in Egitto. Qui viene attaccato dai Mammelucchi, che erano alla guida del paese, nella nota Battaglia delle Piramidi (21 luglio, 1798). I francesi vincono e occupano Il Cairo.</p><p>L'entusiasmo per la grande conquista durerà poco. Infatti, nel frattempo, l'ammiraglio Nelson, alla guida della flotta inglese nel Mediterraneo, trova e distrugge le navi francesi rimaste sulle coste egiziane. Napoleone, dunque, rimane bloccato in Egitto.</p><p>Il giovane generale, tuttavia, non si perde d'animo, e con i suoi uomini attacca i Turchi in Palestina e li sconfigge (assedio di San Giovanni d'Acri). Arriva però la peste e i francesi sono costretti a tornare in Egitto.</p><p>Dalla Francia giungono brutte notizie: tutte le conquiste sono perdute, il Direttorio non riesce più a governare. Napoleone capisce che non è più tempo di restare in Egitto, affida la guida al generale Kléber e torna in Francia con una nave di fortuna (ottobre 1799).</p><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">La Francia, tra successi (1798) e sconfitte (1799)</span></h2><p>Mentre il condottiero corso era in Egitto, il Direttorio aveva continuato il piano di espansione in Europa, conquistando territori in Olanda, Svizzera e Italia. Piemonte e Granducato di Toscana erano stati annessi alla Francia; istituita la Repubblica Ligure sotto il controllo francese; Papa Pio VI imprigionato e istituita la Repubblica Romana (democratica e anticlericale); Ferdinando IV di Borbone era fuggito da Napoli in Sicilia e i campani proclamarono la Repubblica Partenopea, guidata da Mario Pagano e Domenico Cirillo.</p><p>Insomma, un successo dietro l'altro, che però non durò molto.</p><p>Inghilterra, Austria e Russia decidono di unirsi in alleanza contro i francesi. Arrivano le sconfitte sul Reno e in Italia. Austriaci e russi occupano la Repubblica Cisalpina, si sgretola la neonata Repubblica Romana e Ferdinando IV riesce a tornare al potere a Napoli. La Genova "francese" invece resiste. </p><p>Le disfatte su più fronti mettono in dubbio le capacità del Direttorio.</p><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Napoleone prende in mano le sorti della Francia</span></h2><p>Il generale Bonaparte torna in patria e decide di risolvere la situazione:</p><p></p><ul style="text-align: left;"><li><b>Colpo di Stato del 18 Brumaio (9 novembre 1799).</b><br />Cavalcando l'onda del malcontento popolare, alla guida del suo fedele esercito, destituisce il Direttorio e, al suo posto, crea il Consolato, guidato da tre consoli. Napoleone diviene Primo Console, gli altri due non sono che semplici comparse. Nasce in pratica una vera e propria dittatura.</li><li><b>Seconda campagna d'Italia (1800)</b><br />Il prestigio della Francia dev'essere ristabilito. Così, il Console Bonaparte pensa all'Italia e alla Repubblica di Genova che ancora resiste, grazie al generale francese Andrea Massena (di origini italiane). Napoleone, con 60.000 uomini, passa dal Gran San Bernardo, invadendo il Piemonte. Entra in Lombardia e a Milano riporta in vita la Repubblica Cisalpina.<br />Intanto gli austriaci, guidati dal generale Melas, conquistano Genova e si spostano in massa ad Alessandria. La battaglia decisiva avviene a <u>Marengo</u>, il 14 giugno 1800. Vincono i francesi, grazia all'arrivo dei rinforzi del generale Desaix.<br />L'Austria viene sconfitta anche sul fronte del Reno ed è costretta alla resa, firmando la <u>Pace di Lunéville</u>, in Lorena (1801). In pratica si ritorna ai patti stabiliti a Campoformio quattro anni prima. Anche gli inglesi optano per la pace, ad <u>Amiens</u> (1802).<br />La Francia ha riconquistato il proprio primato in Europa.</li><li><b>Dal Consolato a vita (1802) all'Impero (1804)</b><br />Napoleone è il vero vincitore, l'artefice della rinascita francese. Esaltato dal successo, ambisce ora a qualcosa di più grande. Inizia a governare come un sovrano assoluto, si fa nominare <u>Console a vita</u>, elimina tutti i possibili nemici politici interni che lo ostacolano. Cura i rapporti con il Papa, grazie ad un Concordato che durerà oltre cento anni.<br />Nel 1804 si fa proclamare <u>Imperatore dei Francesi</u>. Diventa Napoleone I. Il 2 dicembre, nella cattedrale di Notre-Dame, si autoincorona alla presenza di Papa Pio VII e pone la corona imperiale all'imperatrice Giuseppina.<br />Si farà poi anche proclamare Re d'Italia, nel Duomo di Milano (26 maggio 1805). In quell'occasione, facendo riferimento alla corona fèrrea, pronuncerà la famosa frase "<i>Dio me l'ha data, guai a chi la toccherà!</i>".</li></ul><div>Il potere di Napoleone è reso saldo da un fedele esercito e dalla borghesia che trae vantaggi da questa nuova gestione politica ed economica.</div><div>In pochi anni la Francia sembra aver dimenticato gli ideali della rivoluzione, tornando ad essere uno Stato guidato da una monarchia assoluta.<br /></div><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Campagne napoleoniche e dominio francese in Europa (1805-1812)</span></h2><div>Napoleone I avrebbe potuto essere il simbolo della restaurazione francese. Invece, da grande ambizioso e "disturbato" continuamente dagli inglesi, decide di portare il proprio paese in una lunga serie di guerre.</div><div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRTvrWQQoNUpPA2bZKI0BaAuz5icOc3UrhWsVLegDWVSf2lk3UeO6uTuSgVz-6REAFnYHFJbEravqHfulUHg9CpB5KTwIjIEY5HnGm6tiKNIzApL44ZIFw7p3KEFA8qa1EUtf5glnaDktrSBJ1SNGlVQTUPJIpqPEbr8WkHclOp-METO2ff9OEZvXlaN8/s609/Personaggi_Napoleone_Bonaparte_Sussidiario.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="609" data-original-width="396" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRTvrWQQoNUpPA2bZKI0BaAuz5icOc3UrhWsVLegDWVSf2lk3UeO6uTuSgVz-6REAFnYHFJbEravqHfulUHg9CpB5KTwIjIEY5HnGm6tiKNIzApL44ZIFw7p3KEFA8qa1EUtf5glnaDktrSBJ1SNGlVQTUPJIpqPEbr8WkHclOp-METO2ff9OEZvXlaN8/s320/Personaggi_Napoleone_Bonaparte_Sussidiario.jpg" width="208" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Napoleone Bonaparte</i></td></tr></tbody></table>L'Inghilterra, impegnata a coalizzarsi contro la Francia insieme ad Austria, Prussia e Russia, è il suo nemico numero uno.</div><div><br /></div><div>Così, nel corso di dieci anni (dal 1805 al 1815), Napoleone crea il più forte esercito d'Europa.</div><div><br /></div><div>La sua prima guerra la muove contro l'Austria nel 1805. Nello stesso anno l'Inghilterra distrugge la flotta francese dalle parti di Gibilterra (Trafalgar). I francesi continuano comunque il loro piano europeo via terra. Napoleone I vince la battaglia di Austerlitz in Moravia, occupa Vienna, impone all'imperatore la pace e determina la fine del Sacro Romano Impero, creato da Carlo Magno più di 800 anni prima.</div><div><br /></div><div>Nel 1806 sconfigge la Prussia nella battaglia di Jena. Nel 1807, con la battaglia di Eylau, obbliga i Russi al ritiro: lo zar Alessandro I chiede la pace e si allea con Napoleone.</div><div><br /></div><div>L'Inghilterra, però, non demorde e così, i francesi rispondono con il blocco continentale. Ogni paese alleato dei francesi chiude i propri porti alle navi inglesi. Niente da fare, i britannici resistono e aiutano la Spagna che sta per essere invasa dalla Francia. Un duro colpo per Napoleone, che perde 300.000 uomini. </div><div><br /></div><div>Ci riprova l'Austria, ma viene nuovamente sconfitta nella battaglia di Wagram e costretta alla resa, firmando la pace di Vienna (1809).</div><div><br /></div><div>A questo punto siamo giunti alla massima potenza francese sotto la guida napoleonica. Mezza Europa è controllata dalla Francia e il resto è stato o sconfitto (Austria, Prussia) o costretto ad un'alleanza (Russia).</div><div><br /></div><div>Napoleone Bonaparte vuole un erede a cui lasciare il suo impero. Dato che Giuseppina non riesce ad avere figli viene rifiutata e sostituita con Maria Luisa, figlia dell'imperatore austriaco. Nel 1811 nasce il loro figlio, Napoleone (II) al quale darà il titolo di re di Roma. Tuttavia, non andrà molto bene per lui: dopo esser stato fatto prigioniero morirà a soli 21 anni.</div><div><br /></div><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Napoleone: campagna di Russia, sconfitte (Lipsia, Waterloo) ed esilio (d'Elba, Sant'Elena)</span></h2><div><b><br /></b></div><div><b>Campagna di Russia (1812)</b><br />Nel 1812 Napoleone I si accorge che Alessandro I, zar della Russia, non rispetta il blocco continentale; così, decide di interrompere il patto di alleanza e gli dichiara guerra. Avanza con 400.000 uomini, mentre i russi arretrano sempre di più. Le città vengono lasciate senza provviste, risorse. Diversi incendi vennero appiccati. Quando i francesi giungono a Mosca, un grande incendio coinvolge tutta la città, costituita da edifici in legno. </div><div><br /></div><div>Si attende che lo zar chieda la pace, ma questa non arriva. Sta per arrivare il gelido inverno russo e le truppe di Napoleone, stremate e diminuite di numero, non hanno da mangiare, un posto dove dormire e modo di ripararsi dal gelo.</div><div>Inizia quindi la grande ritirata francese, probabilmente il momento più tragico dell'era napoleonica.</div><div>I russi ne approfittano e inseguono i fuggiaschi sterminandoli. Dei 400.000 ne rimarranno appena 25.000.</div><div><br /></div><div><b>Battaglia di Lipsia (1813), esilio all'Elba (1814)</b></div><div>La disfatta francese alimenta la speranza dei suoi nemici. Inghilterra, Prussia, Russia, Austria e Svezia si coalizzano e attaccano Napoleone, il quale, radunati 500.000 uomini, resiste un po' ma poi si deve arrendere durante la battaglia di Lipsia (nell'attuale Germania orientale), la "Battaglia delle Nazioni".</div><div>In patria cerca di salvare il salvabile, cedendo il trono al figlio. I nemici, però, non accettano questo tentativo di inizio dinastia.</div><div>Napoleone Bonaparte viene deposto e costretto all'esilio sull'isola d'Elba. In Francia sale sul trono Luigi XVIII, dei Borbone, fratello di Luigi XVI.</div><div><br /></div><div><b>I "Cento Giorni" e la fine di Napoleone</b></div><div>I francesi non sono contenti del nuovo sovrano. Sembra di essere tornai ai tempi precedenti la <a href="https://www.impararefacile.com/2016/02/storia-la-rivoluzione-francese-riassunto.html">rivoluzione</a>. Napoleone viene a conoscenza del malcontento generale, così decide di scappare dall'isola per tornare in Francia. Qui raduna un esercito e si dirige verso Parigi. Nessuno riesce a fermarlo, anzi, la maggior parte si unisce a lui. A Luigi XVIII non rimane che fuggire in Belgio.</div><div><br /></div><div>Napoleone torna al potere nel 1815 e vi rimarrà per i famosi "Cento Giorni". Il ritorno dell'imperatore, però, non è visto bene dal resto d'Europa. I suoi storici nemici decidono quindi di armare un grande esercito per fermarlo. Dopo qualche vittoria, il condottiero francese viene nuovamente sconfitto, a Waterloo (in Belgio), il 18 giugno 1815. Sarà la fine di un'epoca.</div><div>Catturato dagli inglesi, questa volta si decide di esiliarlo il più lontano possibile, senza dargli alcuna possibilità di scappare di nuovo. La sua ultima dimora sarà infatti sull'isola di Sant'Elena, in mezzo all'Oceano Atlantico. Morirà nel 1821 a 52 anni, lasciando un segno indelebile nella storia europea.</div><div><br /></div><div><span style="color: #cc0000;">Capitoli</span></div><div><ul style="text-align: left;"><li>Precedente: <a href="https://www.impararefacile.com/2016/11/storia-dalla-rivoluzione-francese.html">Dalla Rivoluzione francese a Napoleone Bonaparte in Italia</a></li></ul></div><p></p>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-36058676268509510122023-09-14T14:01:00.006+02:002023-11-03T21:44:58.582+01:00Napoleone Bonaparte, storia per scuola primaria<p> Dopo aver trattato la "<b>Rivoluzione francese</b>" nel precedente capitolo (collegamento in fondo) è giunto il momento di parlare di un grande personaggio storico.</p><p>Come abbiamo visto, il nuovo governo, formato dal Direttorio, ha deciso di rinforzare l'esercito. Una parte di esso viene affidato proprio al generale <b>Napoleone Bonaparte</b>.</p><span><a name='more'></a></span><p>Nato ad Ajaccio (Corsica) nel 1769, morirà sull'isola di Sant'Elena nel 1821.</p><p>Si fece subito notare per le sue abilità militari. Uno dei primi più importanti compiti fu quello dell'invasione in Italia.</p><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Napoleone entra in Italia</span></h2><p>Superate le Alpi con un piccolo esercito, riuscì comunque a sconfiggere Piemontesi e Austriaci.</p><p>All'inizio, gli italiani furono contenti del suo arrivo. Speravano di poter vivere anche loro una rivoluzione come quella francese, contro le monarchie. E Napoleone si dimostrò molto furbo, promettendo al popolo italiano la nascita di repubbliche democratiche, governate dai cittadini.</p><p>Presto, però, gli italiani (delusi) capirono il vero obiettivo del generale corso: conquistare e sfruttare l'Italia, soprattutto portando via importanti opere artistiche.</p><p>Intanto, Napoleone trattò con l'Austria, ottenendo uno scambio di territori: agli austriaci la Repubblica di Venezia e ai francesi la Lombardia.</p><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Napoleone in Egitto, contro l'Inghilterra</span></h2><p>Dopo Piemonte e Austria, mancava il nemico più potente: l'Inghilterra.</p><p>La sua idea fu quello di isolare gli inglesi, bloccando il commercio di risorse e materie prime provenienti da Oriente. Con le sue navi sbarcò in Egitto, per poi dirigersi verso l'India.</p><p>Purtroppo, per lui, non ci riuscì: gli inglesi avevano una potente flotta che distrusse quella francese. Alla fine fu Napoleone ad essere isolato, senza possibilità di ricevere aiuti via mare dalla Francia.</p><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Napoleone si fa nominare imperatore dei Francesi</span></h2><p>L'Austria, approfittando dell'assenza di Napoleone (in Egitto) ritornano ad invadere l'Italia. Il generale francese fu così costretto a tornare sulla penisola per fermare gli Austriaci. Vinse una grande <b>battaglia a Marengo</b>, in provincia di Alessandria (Piemonte).</p><p>Diventando sempre più popolare, nel 1804 (mese di maggio) decise di farsi nominare <b>imperatore dei Francesi</b>.</p><p>A questo punto, la maggior parte dei sovrani europei, preoccupati di una possibile conquista francese di tutte l'Europa, decisero di allearsi contro la Francia. Tuttavia, non ci riuscirono e vennero sconfitti.</p><p>Per dominare gli inglesi, Napoleone decise di bloccare il loro commercio con l'Europa, obbligando tutti i porti principali a non fare attraccare navi anglosassoni. Questo era il nuovo piano dell'imperatore: lasciare l'Inghilterra senza cibo, senza risorse, senza materie prime per l'industria.</p><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Napoleone in Russia, la disfatta di Waterloo</span></h2><p></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUt3R2QjR--7Dvstty65P1FCvIiv_8FFcW1x0WQlWX9Dwop8UkB4wSJcE42PpaSBasgewTikt7MTfVscaY0X3OgPRajk6xSTE89K0z1vhLUZx6YI_Iu1HXO_mzqHS7cjZsa-xRUKlnaMy-tbnPC4T2qhdUWxIHi4wmVUhS8BLq3h0qdjFv3zaVWIKai3c/s609/Personaggi_Napoleone_Bonaparte_Sussidiario.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="609" data-original-width="396" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUt3R2QjR--7Dvstty65P1FCvIiv_8FFcW1x0WQlWX9Dwop8UkB4wSJcE42PpaSBasgewTikt7MTfVscaY0X3OgPRajk6xSTE89K0z1vhLUZx6YI_Iu1HXO_mzqHS7cjZsa-xRUKlnaMy-tbnPC4T2qhdUWxIHi4wmVUhS8BLq3h0qdjFv3zaVWIKai3c/w260-h400/Personaggi_Napoleone_Bonaparte_Sussidiario.jpg" width="260" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Napoleone Bonaparte</i></td></tr></tbody></table>Qualcosa, però, non funzionò. Il progetto di Napoleone fu rovinato dai Russi, che continuavano a disobbedire al francese. Decise così di invadere la grande <b>Russia</b>.<p></p><p>L'aspetto più curioso è che il condottiero, avanzando in territorio russo, non trovò alcuno ostacolo, poca resistenza. Giunse facilmente fino a <b>Mosca</b>.</p><p>Vittoria schiacciante? No, per niente. Qui iniziò il declino del generale Bonaparte.</p><p>I Russi (strategicamente o involontariamente secondo gli ultimi studi storici), incendiarono tutta la città costringendo i francesi a rimanere senza cibo e senza un riparo.<br /></p><p>Per Napoleone c'era il rischio di trovarsi un enorme esercito senza provviste e fortemente indebolito dall'arrivo del freddo inverno. Sotto la controffensiva russa, ordinò quindi ai suoi soldati di ritirarsi.</p><p>L'imperatore non sembrava più invincibile, così gli Stati Europei approfittarono del momento per combattere contro i francesi. Nel 1813 venne battuto a <b>Lipsia</b> (in Germania) ed esiliato nell'<b>isola d'Elba</b> (1814).</p><p>Napoleone, però, non fu ancora completamente sconfitto. </p><p>Nel febbraio del 1815 fuggì dall'isola e tornò in Francia. Qui, con mille uomini, entro a Parigi tra la folla esultante ("<i>Viva l'imperatore!</i>"). Guidò la Francia per altri cento giorni, dopodiché fu definitivamente sconfitto a <b>Waterloo</b>, in Belgio.</p><p>Questa volta venne esiliato in un luogo molto lontano, in mezzo all'Oceano Atlantico: sull'<b>isola di Sant'Elena</b>, dove morì nel 1821, a 52 anni.</p><p><span style="color: #cc0000;">Curiosità</span></p><p>Napoleone venne incoronato, come imperatore dei francesi, il 2 dicembre 1804 presso la cattedrale di Notre-Dame, a Parigi. <br />Per l'occasione venne invitato Papa Pio VII, ma non fu il pontefice a incoronare il francese: Napoleone si mise la corona in testa da solo; dopodiché poggiò un'altra corona sul capo della moglie, Giuseppina, in qualità di imperatrice.</p><p><span style="color: #cc0000;">Capitoli</span></p><p></p><ul style="text-align: left;"><li>Precedente: <a href="https://www.impararefacile.com/2023/06/la-rivoluzione-francese-spiegazione-per.html">La Rivoluzione francese</a>.</li></ul><p></p>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-59440242886136940822023-09-11T15:28:00.002+02:002023-09-11T15:28:24.525+02:00Come calcolare la frazione di un numero e viceversa<p> In passato abbiamo visto "<a href="https://www.impararefacile.com/2015/10/cosa-sono-le-frazioni-come-si.html">Cosa sono le frazioni</a>" e come si semplificano. Oggi dedichiamo il nostro tempo a capire come calcolare la frazione di un numero.</p><p>Iniziamo con qualche facile esercizio.</p><p>Riprendiamo la nostra solita torta di compleanno. Alla festa ci sono 16 bambini, quindi dobbiamo fare in modo di avere 16 fette.</p><a name='more'></a><p><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8HxCaiBi82dXyguLSHqYSvteGPP3iIvhG4wBqtTUsm0kRZ6i1oAWh3udsI0B01A_JiFJCa4j1X5WLtNpbhbpdE7bm6_BoCJ-vH6VXEL4Os4gyqgyXERLd9jHqUDgB6ahTG_-DLB--0ira9rGjcjIxQJqvpeoHLL7y3ZA1iN8N6Fs5e4N4zErFTBYQICk/s500/Percentuali_cerchio_fette2.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="270" data-original-width="500" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8HxCaiBi82dXyguLSHqYSvteGPP3iIvhG4wBqtTUsm0kRZ6i1oAWh3udsI0B01A_JiFJCa4j1X5WLtNpbhbpdE7bm6_BoCJ-vH6VXEL4Os4gyqgyXERLd9jHqUDgB6ahTG_-DLB--0ira9rGjcjIxQJqvpeoHLL7y3ZA1iN8N6Fs5e4N4zErFTBYQICk/s320/Percentuali_cerchio_fette2.png" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Torta divisa in 16 fette</i></td></tr></tbody></table><p></p><p>Ad un certo punto si scopre che solo un quarto (1/4) di loro ha mangiato la propria porzione di torta, mentre gli altri tre quarti (3/4) non ancora, perché stanno ancora giocando a nascondino.</p><p>Problema: quante fette sono state mangiate e quante invece sono rimaste? </p><p>Se metà torta equivale a 8 fette, allora la metà della metà (cioè 1/4) sarà uguale a 4 fette (quelle mangiate). Di conseguenza, sottraendo dalle fette totali (16) le 4 che non ci sono più, rimangono 12 fette (cioè 16-4).<br /><br /></p><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9cbH4zB3Bp_4Bs3bu_dCIcPHQ46FeRN71OQhDPK_Wj2oGHMlGSjIcdOfmDsCoFYEQYoXDuRahUFMehvsvCEQc6vDPspQtTrbMe0O2FYOy2LYw9voSRKU5Jyiw4VYMu1blAZTCtQMfiJMmvVj8oJPGgRyXxFMAiSd4ZdkFSXSo07aXSNlKRfGpFZG0SFk/s500/Percentuali_cerchio_fette3.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="270" data-original-width="500" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9cbH4zB3Bp_4Bs3bu_dCIcPHQ46FeRN71OQhDPK_Wj2oGHMlGSjIcdOfmDsCoFYEQYoXDuRahUFMehvsvCEQc6vDPspQtTrbMe0O2FYOy2LYw9voSRKU5Jyiw4VYMu1blAZTCtQMfiJMmvVj8oJPGgRyXxFMAiSd4ZdkFSXSo07aXSNlKRfGpFZG0SFk/s320/Percentuali_cerchio_fette3.png" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>1/4 di torta mangiato</i></td></tr></tbody></table><br /><p>Chiaro, no? Come possiamo trovare questo risultato, con un calcolo matematico?</p><p>Prima di tutto ripassiamo la struttura della frazione:</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirluMUc5zhq6S--tKSN59N3yZgQyinLwhur1Jb4qy7HiKriyTefupNmVAEVoiqRcyZVzzSVWLsQM-NT99Whx4-rVnB6TDD-b1fy7J_LtAJZYncJbMYDOXGWMYUOSkFGBJ5wLuZeKKD_S88PBKzxzMFJuochs_XsYOcBecYiLzdeIiSe3jjtVFMeQOLj6M/s422/matematica_frazioni.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="235" data-original-width="422" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirluMUc5zhq6S--tKSN59N3yZgQyinLwhur1Jb4qy7HiKriyTefupNmVAEVoiqRcyZVzzSVWLsQM-NT99Whx4-rVnB6TDD-b1fy7J_LtAJZYncJbMYDOXGWMYUOSkFGBJ5wLuZeKKD_S88PBKzxzMFJuochs_XsYOcBecYiLzdeIiSe3jjtVFMeQOLj6M/s320/matematica_frazioni.png" width="320" /></a></div><br /><p>-- > 1/4 di 16 è uguale a 4<br />Infatti, se noi moltiplichiamo il 16 per 1 (numeratore) e poi dividiamo il risultato per 4 (denominatore), otteniamo proprio 4.</p><p>Oppure, calcolando subito le fette rimaste, cioè 3/4:</p><p>-- > 3/4 di 16 è uguale a 12<br />Perché 16 x 3 = 48 e 48 ÷ 4 = 12</p><p><b>Moltiplichiamo per il numeratore e dividiamo per il denominatore</b>.</p><p>Dubbi? Qualche altro esempio aiuterà meglio a comprendere.</p><p><u>Esercizio 2</u><br /><i>La strada è lunga 2.860 metri. Luca ne ha già percorsi i 3/4. Per quanti metri ha camminato?</i></p><p><i>Soluzione<br />Per calcolare i 3/4 di 2.860 si deve moltiplicare il numero per il numeratore e il risultato dividerlo per il denominatore:<br />2.860 x 3 = 8.580<br />8.580 ÷ 4 = 2.145<br /></i></p><p><i>Luca ha percorso 2.145 metri, dei 2.860 totali. Gli rimangono ancora 715 metri da percorrere.</i></p><p><u>Esercizio 3</u><br /><i>La bicicletta costa 200 euro. Marta ha solo i 3/5 di questa cifra. Quanti soldi possiede?</i></p><p><i>Soluzione<br />3/5 di 200:<br />200 x 3 = 600<br />600 ÷ 5 = 120</i></p><p><i>Marta ha 120 euro, perciò le mancano ancora 80 euro per comprare la bicicletta.</i></p><p><u>Esercizi da fare</u> (per le soluzioni chiedi nei commenti in basso):</p><p></p><ol style="text-align: left;"><li><i>Trova i 3/8 di 5.600 euro e 960 euro</i></li><li><i>Trova i 2/9 di 117 km</i></li><li><i>Torva i 4/7 di 161 km</i></li><li><i>Lucia ha speso i 4/5 di 5.000 euro. Quanti soldi le sono rimasti?</i></li><li><i>Un contadino ha coltivato i 3/8 del terreno, il quale misura 5.600 m² (metri quadrati). Quanti m² deve ancora coltivare?</i></li></ol><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Formula inversa. Conoscendo la frazione, calcolare il numero</span></h2><div>Fino ad ora, dato il totale e il valore della frazione, abbiamo calcolato la porzione risultante.<br /></div><div>E se volessimo, invece, calcolare il totale conoscendo il valore della frazione e la porzione?</div><div><br /></div><div>Molto semplice. Si prende il numero (la porzione) e, al contrario rispetto a prima, lo si <b>divide per il numeratore e poi moltiplica per il denominatore</b>.</div><div><p><u>Riprendiamo l'esercizio 2</u> di prima e facciamo finta di non sapere quanto sia lunga la strada.<br /><i>Conosciamo solo la distanza percorsa da Luca (2.145) e che rappresenta i 3/4 del totale.<br /></i></p><p><i>Soluzione<br />Per calcolare la lunghezza totale si deve dividere il numero dato (2.145) per il numeratore e il risultato moltiplicarlo per il denominatore:<br />2.145 ÷ 3 = 715<br />715 x 4 = 2.860 (che era appunto la distanza complessiva del percorso intrapreso da Luca).</i></p><p>Non è difficile, cambia solo il tipo di operazione per numeratore e denominatore.</p><p><u>Esercizio 4<br /></u><i>Ho 20 palline e sono solo 1/4 delle palline che possiede Noemi.<br />Quante palline ha Noemi?</i></p><p><i>Soluzione<br />20 è 1/4 del totale, quindi dividiamo 20 per il numeratore (1) e moltiplichiamo per il denominatore:<br />20 ÷ 1 = 20<br />20 x 4 = 80</i></p><p><i>Quindi, Noemi ha 80 palline.</i></p><p><u>Esercizio 5</u><br /><i>Ho studiato 25 pagine del libro, cioè i 5/7 del totale.<br />Quante pagine ha il libro, in tutto?</i></p><p><i>Soluzione<br />25 è pari a 5/7 del totale<br />25 ÷ 5 = 5<br />5 x 7 = 35</i></p><p><i>Il libro contiene, in totale, 35 pagine.</i></p><p><u>Esercizio 6</u><br /><i>Oggi in classe sono presenti 18 alunni, i 3/5 del totale. Gli altri sono assenti perché malati.<br />Quanti alunni fanno parte della classe?</i></p><p><i>Soluzione<br />18 è pari ai 3/5<br />18 ÷ 3 = 6<br />6 x 5 = 30</i></p><p><i>Questo significa che, quando non ci sono assenti, in classe si possono contare 30 alunni.</i></p><p><u>Esercizi e problemi da fare</u> (per le soluzioni chiedi nei commenti in basso):</p><p></p><ol style="text-align: left;"><li>280 euro sono i 2/7 di quanti euro?</li><li>48 kg sono i 3/8 di quanti kg?</li><li>90 km sono i 4/5 di quanti km?</li><li>Ginevra deve pedalare per 7 km. Si ferma per riposare dopo averne percorsi 2/7.<br />Quanti km le rimangono?</li><li>Nella mia scuola ci sono 60 femmine, che sono i 3/5 del totale.<br />Quanti sono i maschi?</li></ol><div>Provate a risolverli da soli, magari rileggendo il testo sopra e gli esercizi svolti.<br />Se volete conoscere la soluzione di qualche esercizio, scrivete qui sotto.</div><p></p><div><span style="color: #cc0000;">Argomenti simili</span></div><div><ul style="text-align: left;"><li><a href="https://www.impararefacile.com/2015/10/cosa-sono-le-frazioni-come-si.html">Frazioni, spiegazione. Come si semplificano?</a></li><li><a href="https://www.impararefacile.com/2016/04/confronto-tra-frazioni-spiegazione-ed.html">Confronto tra frazioni</a>. Maggiore (più grande) e minore (più piccola).</li><li><a href="https://www.impararefacile.com/2018/08/operazioni-con-frazioni-addizione-e.html">Operazioni con frazioni: addizione e sottrazione</a>.</li></ul></div><p></p><div><br /></div><p></p></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-70582507294603935242023-09-08T16:17:00.002+02:002024-01-22T14:33:23.122+01:00Funzioni del "CHE", spiegazione e frasi (Grammatica)<p> Quanti significati può avere una parola nella lingua italiana? In alcuni casi, tanti e diversi tra loro.<br />Ad esempio, quali sono le <b>funzioni del "CHE"</b>?</p><p>Iniziamo con qualche <b>esercizio</b>, per capire meglio l'argomento di quest'oggi, nel mondo della <b>grammatica elementare</b>, studiata nella <b>scuola primaria</b>.</p><span><a name='more'></a></span><p>Qui sotto trovi un po' di frasi. Il tuo compito sarà quello di indicare <u>in quali di esse il "CHE" è seguito da un aggettivo o da un nome, e in quali da nessuno dei due</u>.</p><p></p><ol style="text-align: left;"><li>Che bella serata</li><li>Che farete domenica?</li><li>Che ti chiese la zia?</li><li>Che fantastico libro!</li><li>Che film guardi?</li><li>Che spiegazione darai?</li><li>Che dovremmo dire, secondo te?</li></ol><div>Fatto? Bene. <br />Secondo me, le frasi in cui il CHE è seguito da un aggettivo (o nome) sono queste: 1 (bella), 4 (fantastico), 5 (film), 6 (spiegazione).</div><div>Negli altri casi troviamo verbi e pronomi.</div><div><br /></div><div>Cerchiamo ora di fare una distinzione:</div><div><ul style="text-align: left;"><li><b>CHE: Aggettivo interrogativo</b><br />Quando, in una frase interrogativa (o esclamativa) è seguito da un aggettivo o da un nome</li><li><b>CHE: Pronome interrogativo</b><br />Quando, in una frase interrogativa (o esclamativa) è seguito da un verbo</li></ul><div>Ora, facciamo un altro passo in avanti. Sempre con delle frasi di esempio.</div></div><div><br /></div><div>Prova a <u>sostituire il "CHE" con i seguenti <a href="https://www.impararefacile.com/2023/03/i-pronomi-relativi-spiegazione-per-la.html">pronomi relativi</a></u>: il quale, la quale, i quali, le quali.</div><div><ol style="text-align: left;"><li>Ho visto Lucia, <u>che</u> mi ha parlato di te.</li><li>Andrò dai miei cugini, <u>che</u> non vedo da tanto tempo.</li><li>Le pesche, <u>che</u> mi hai dato ieri, non erano mature.</li><li>Francesco, <u>che</u> ha già un anno, non cammina ancora.</li><li>Renata e Laura, <u>che</u> sono le mie maestre, sono ancora in classe.</li></ol><div>Fatto la sostituzione? Proviamo insieme:<br /></div></div><div></div><p></p><ol><li>Ho visto Lucia, <u>la quale</u> mi ha parlato di te.</li><li>Andrò dai miei cugini, <u>i quali</u> non vedo da tanto tempo.</li><li>Le pesche, <u>le quali</u> mi hai dato ieri, non erano mature.</li><li>Francesco, <u>il quale</u> ha già un anno, non cammina ancora.</li><li>Renata e Laura, <u>le quali</u> sono le mie maestre, sono ancora in classe.</li></ol><div>Con questo esercizio abbiamo capito che c'è un'altra distinzione.</div><div><ul style="text-align: left;"><li><b>CHE: Pronome relativo</b><br />Quando, in una frase, può essere sostituito da un pronome relativo.</li></ul><div>Andiamo avanti con altre frasi di esempio, per capire meglio questo ultimo caso. <br />Prova a dire<u> in quali il "CHE" può essere sostituito con un pronome relativo</u>:</div></div><div><ol style="text-align: left;"><li>Vorrei che tu tornassi a casa.</li><li>Non desidero che qualcuno mi parli di loro.</li><li>Credo che siate in ritardo.</li><li>È importante che tu parli con noi.</li></ol><div>Niente, vero? <br />Infatti, in nessuna di queste frasi si può inserire un pronome relativo. Non avrebbe senso.</div></div><div><br /></div><div>Quindi, possiamo definire una quarta funzione:</div><div><ul><li><b>CHE: Congiunzione</b><br />Quando, in una frase non interrogativa, non può essere sostituito da un pronome relativo.</li></ul><div>In una frase possiamo trovare anche diverse funzioni del CHE:</div></div><div><ul style="text-align: left;"><li><u>Che</u> mare stupendo! La foto <u>che</u> vedi l'ho scattata io. Voglio <u>che</u> tu la guardi bene.</li></ul><div><b>Riassunto</b><br />Il "CHE" può avere quattro diversi valori grammaticali, diverse funzioni:</div></div><div><ul style="text-align: left;"><li>Aggettivo interrogativo</li><li>Pronome interrogativo</li><li>Pronome relativo</li><li>Congiunzione</li></ul>Infine, concludiamo la spiegazione con un ultimo esercizio, che potrete fare da soli, ormai.</div><div><u>Distinguete, nelle frasi che seguono, la funzione grammaticale del "CHE"</u>:</div><div><ol style="text-align: left;"><li>Che grande sbaglio hai commesso!</li><li>L'auto che preferisco è il fuoristrada.</li><li>Spero che vi facciate un bel bagno in mare.</li><li>Che faremo una volta in treno?</li><li>La donna che ti salutava era mia zia.</li><li>Che bicicletta compreremo?</li></ol><div>Provateci! E se non ci riuscite, scrivete qui sotto.</div></div><div><br /></div><div style="text-align: center;"><img align="center" alt="Grammatica scuola primaria, cosa può significare il "CHE"" border="0" data-original-height="322" data-original-width="500" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg53S-0ZqCoFBOD_rsJFvLGa0_PUSAxKN7yzwOtKPJ7LivTTLMtJG26p7HWjSoR-17FTnjhnd7EfRrN8vzMP2dAUJ98JGjay1d51TuG7ITB-vi8p97sFMYUFGTYYxkjcbAlVq1DaRJ9ySQyBGV40czKoaNr9rUsbS9aUVERUsOyRvqKC-r8u755piX3MF4/w400-h258/Grammatica_funzioni_del_CHE.png" title="Valori grammaticali del "CHE", le sue funzioni" width="400" /></div><br /><span style="color: #cc0000;">Argomenti simili</span><div><ul><li>Capitolo precedente: <a href="https://www.impararefacile.com/2023/03/i-pronomi-relativi-spiegazione-per-la.html">I pronomi relativi</a>.</li><li>Capitolo successivo: <a href="https://www.impararefacile.com/2024/01/coniugazione-dei-verbi-grammatica.html">Coniugazione dei verbi (modi e tempi)</a>.</li></ul></div>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-90904826919994851582023-07-05T15:12:00.001+02:002024-03-12T12:48:34.263+01:00Equazioni, cosa sono e come si risolvono? Definizione ed esempiLe equazioni, in matematica e non solo, sono molto importanti. Impararle bene significa capire poi argomenti più difficili, dove queste vengono spesso utilizzate. Ma <b>cosa sono le equazioni?</b><br />
<br />
Cerchiamo di fornire una spiegazione semplice, facile da comprendere, partendo dalla base.<br />
<br />
Possiamo affermare ad esempio che:<br />
<a name='more'></a><ul>
<li>dire 8 mele è come dire 5 mele più 3 mele</li>
<li>dire 10 panini è come dire 12 panini meno 2 panini</li>
<li>dire 6 gomme è come dire il doppio di tre gomme</li>
</ul>
<div>
e così via. In pratica, nella matematica, potremmo dire:</div>
<div>
<ul>
<li>8 = 5+3</li>
<li>10 = 12-2</li>
<li>6 = 3x2</li>
</ul>
<div>
Ecco, queste sono semplici formule, dette "chiuse", dove il valore a sinistra dell'uguale è identico al valore a destra dell'uguale (uguaglianza). Sono tutte vere, mentre sarebbe falso dire che 9 = 4+1.</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Sono formule con solo numeri, ma sappiamo che in algebra potremmo avere anche delle incognite, come la "X" o la "Y". Bene, queste formule, dette invece "aperte", sono delle equazioni, come ad esempio:</div>
<div>
<ul>
<li>X + 5 = 10</li>
<li>X + Y = 20</li>
<li>3X - 9 = 2X</li>
</ul>
<div>
<b><span style="color: #cc0000;">Definizione di equazione</span></b><br /><br /></div><div>
L'equazione è l'uguaglianza tra due espressioni, chiamate "membri" (a sinistra abbiamo il primo membro e a destra il secondo membro), contenenti variabili (incognite) e costanti (numeri), verificata per particolari valori delle incognite (soluzioni dell'equazione).<br />
<ul>
<li>primo membro = secondo membro</li>
</ul>
</div>
</div>
<div>
(<i>Potrebbe interessarti la nostra pagina sul <a href="http://www.impararefacile.com/2015/01/come-risolvere-le-espressioni.html">Come risolvere le espressioni aritmetiche</a></i>)</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b>Cambio di segno</b>. Ogni volta che un termine (numero o incognita) viene spostato dal primo al secondo membro o viceversa, dal secondo al primo, cambierà di segno: </div>
<div>
<ul>
<li>se era un "+" diventerà "-"</li>
<li>se era un "-" diventerà un "+"</li>
</ul>
</div>
<div>
Esempi di cambio di segno:</div>
<div>
<ul>
<li>X + 2 = 5<br />spostando il "+2" a destra dell'uguale, diventerà "-2"<br />X = 5 - 2, che poi darà X = 3</li>
<li>X = 10 - 2X<br />spostando il "-2X" a sinistra dell'uguale, diventerà "+2X"<br />X + 2X = 10, che poi darà 3X = 10</li>
</ul>
</div>
<div>
L'insieme delle soluzioni (o soluzione dell'equazione) è rappresentato da quei valori che, inseriti al posto delle incognite, ci portano ad avere un'uguaglianza (come quelle viste un attimo fa con solo numeri).</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Per trovare le soluzioni si utilizzano i <b>principi di equivalenza</b>, che sono:</div>
<div>
<ol>
<li><u>Primo principio di equivalenza</u><br />Sommando o sottraendo al primo e al secondo membro uno stesso numero (ad esempio un 5 o un 12 o un 20, ecc...) o una stessa espressione (ad esempio un x+1 o un 2x-3, ecc..) si ha un'equazione equivalente, ossia con la stessa soluzione (o lo stesso insieme si soluzioni).<br />In pratica se sommo "10" al primo membro, devo farlo anche al secondo membro. Stesso discorso per la sottrazione. In questo modo la soluzione non cambierà, sarà la stessa.</li>
<li><u>Secondo principio di equivalenza</u><br />Moltiplicando o dividendo sia il primo che il secondo membro per uno stesso numero o una stessa espressione si ha un'equazione equivalente.</li>
</ol>
<div>
Questi due principi sono molto utili in fase di risoluzione dell'equazione. <br />
Se ad esempio ci trovassimo davanti a questa:</div>
</div>
<div>
<ul>
<li>3x = 6</li>
</ul>
</div>
<div>
grazie al secondo principio, possiamo dividere sia il primo che il secondo membro per il numero 3, in modo tale da isolare la x:</div>
<div>
<ul>
<li>(3/3)x = 6/3<br />1x = 2<br />x = 2</li>
</ul>
</div>
<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVlkE8u6WZ1n9wfyyYfFVAJ6UiDKr6Zf8TdWV1lO9gpn6cakg-leoTYinPDTXczIijtY9G0du1v6lp2ReR8XZmf-96HNI3Kn-lt8-uRQWZYXH-vW95nkwFteYNK2KL2FV1ZOavbkptR9M/s1600/Logo_matematica_mappamondo_smartphone_dipinto_193x250.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="250" data-original-width="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVlkE8u6WZ1n9wfyyYfFVAJ6UiDKr6Zf8TdWV1lO9gpn6cakg-leoTYinPDTXczIijtY9G0du1v6lp2ReR8XZmf-96HNI3Kn-lt8-uRQWZYXH-vW95nkwFteYNK2KL2FV1ZOavbkptR9M/s1600/Logo_matematica_mappamondo_smartphone_dipinto_193x250.png" /></a>Più avanti vedremo un utilizzo pratico dei principi di equivalenza.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Per il momento tratteremo solo <b>equazioni ad un'incognita</b>, rimandando ad un altro giorno quelle a due o più incognite: prima impariamo a camminare e poi a correre.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
E per iniziare, partiamo da <b>equazioni di primo grado</b>, cioè quelle con l'incognita (ad esempio "X") senza esponente (o se vogliamo essere pignoli, con esponente pari a 1). Infatti, se la X fosse elevata al quadrato, avremmo di fronte un'equazione di secondo grado (il grado è determinato dall'esponente più grande).</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Prendiamo ad esempio l'equazione di primo grado, ad un'incognita, vista prima:</div>
<ul>
<li>3X - 9 = 2X</li>
</ul>
<div>
<b><span style="color: #cc0000;">Come si risolve l'equazione? Esercizi svolti</span></b></div>
<div>
<br />
Cerchiamo prima di fare un facile schema, da seguire per trovare la soluzione.</div>
<div>
<ol>
<li>Risolviamo le potenze, le moltiplicazioni, le somme, ecc... che si possono risolvere subito.</li>
<li>Isoliamo, mettiamo da un lato (ad esempio, per semplicità, a sinistra dell'uguale), tutti i termini che sono legati ad un'incognita, mentre a destra tutti gli altri termini, che saranno poi solo numeri.<br />Ricordarsi di cambiare segno ogni volta che si sposta un termine a sinistra o a destra dell'uguale (un +5 diventerà -5, così come un -2x diventerà un +2x)</li>
<li>Facciamo le somme e le sottrazioni che si possono eseguire, sia a sinistra che a destra</li>
<li>Se l'incognita, rimasta a sinistra, è ad esempio moltiplicata o divisa (frazione) per un numero, togliamo anche questo, dividendo (o nel secondo caso moltiplicando) tutti i termini per quel numero</li>
</ol>
</div>
<div>
<u><span style="color: #cc0000;">Esempio 1</span></u><br />
Quindi, riprendendo la nostra equazione 3x - 9 = 2x, e seguendo lo schema, avremmo:</div>
<div>
<ol>
<li>3x - 9 = 2x (qui non ci sono operazioni da poter subito fare, passiamo al secondo punto)</li>
<li>Isoliamo la x, portando il 2x a sinistra e il -9 a destra:<br />3x -2x = + 9</li>
<li>Risolviamo le operazioni di somma e sottrazione, quindi 3x - 2x che ci dà 1x, cioè solo x (l'uno non si mette, è sottinteso):<br />x = 9</li>
<li>La nostra incognita x è già "da sola", non ha numeri che la moltiplicano o la dividono, quindi la soluzione finale sarà proprio x = 9</li>
</ol>
<div>
<u><span style="color: #cc0000;">Esempio 2</span></u><br />
Ora, proviamo un'equazione che invece preveda tutti i punti del nostro schema, come ad esempio:</div>
</div>
<div>
<ul>
<li>4x + 3² = (3 · 2)x - 2²·(8-6)</li>
</ul>
<div>
Per non confondere la "x" con il simbolo della moltiplicazione "x" ("per"), utilizziamo il simbolo "·", un puntino centrale, che indica l'operazione di moltiplicazione.</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ora, procediamo seguendo lo schema:</div>
<div>
<ol>
<li>Risolviamo prima le operazioni di potenza, moltiplicazione, somma, ecc..<br />quindi, da:<br />4x + 3² = (3 · 2)x - 2²·(8-6)<br />abbiamo:<br />4x + 9 = 6x - 4·(2)<br />risolvendo ancora:<br />4x + 9 = 6x - 8</li>
<li>Al punto due, lo schema ci dice di isolare l'incognita x (cambiando sempre di segno i termini che si spostano a destra o a sinistra):<br />4x - 6x = -8 -9</li>
<li>Dal punto tre, risolvere somme e sottrazioni, abbiamo:<br />-2x = -17</li>
<li>Infine, con il quarto punto dello schema, possiamo tranquillamente dividere tutti i membri per "-2", in modo da avere la x "da sola" (per indicare la divisione utilizziamo il simbolo di frazione " / "):<br /><br />-2x / (-2) = -17 / (-2)<br /><br />nel primo membro, (-2)/(-2) è uguale a +1 (un numero diviso per se stesso dà sempre "1"), mentre nel secondo membro -17/(-2) è uguale a +17/2<br />(infatti sappiamo che il segno "-" moltiplicato o diviso per il segno "-", dà sempre il segno "+")<br /><br />quindi,<br /><br />x = 17/2</li>
</ol>
<div>
L'obiettivo finale dell'equazione è infatti isolare completamente l'incognita, portandola da un lato e spostando tutti i numeri dall'altro. Solo così possiamo rivolvere e trovare la soluzione, cioè il valore della "X".</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<u><span style="color: #cc0000;">Esempio 3</span></u></div>
<div>
Proviamo con un'equazione un po' più difficile</div>
<div>
<ul>
<li>4(x-2) + 3x = -4(2+x) + 2³</li>
</ul>
<div>
seguendo sempre lo schema, punto per punto, avremo (questa volta scrivo solo i passaggi, senza descriverli):</div>
</div>
<div>
<ol>
<li>4x - 8 + 3x = -8 - 4x + 8<br />7x - 8 = 0 - 4x</li>
<li>7x + 4x = +8 + 0</li>
<li>11x = 8</li>
<li>x= 8/11</li>
</ol>
</div>
<div>
<div>
Facile, no?</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Provate a fare altri esercizi, prendendo spunto dagli esempi e magari modificando i numeri, i segni e le potenze.<br />
<br />
<u>Considerazioni e approfondimenti</u><br />
Abbiamo visto la soluzione di alcune equazioni.<br />
Possiamo ora notare che, dopo alcuni passaggi e calcoli, arriviamo ad una forma dell'equazione descritta nei punti 3 e 4 del nostro schema, come ad esempio l'ultima risolta:<br />
<ul>
<li>11x = 8</li>
</ul>
<div>
Generalizzando, possiamo pensare al numero "11" (il coefficiente che moltiplica l'incognita) come ad una "a", mentre il valore a destra dell'uguale come ad una "b".<br />
<br />
In tal caso avremo:</div>
<div>
<ul>
<li>ax = b</li>
</ul>
<div>
e può anche essere scritta come</div>
</div>
<div>
<ul>
<li>ax - b = 0</li>
</ul>
<div>
che viene chiamata <b>equazione di primo grado ridotta a forma normale</b>.<br />
La si può anche trovare sotto questa forma: <i>P(x) = 0</i>, ossia un polinomio uguale a zero.<br />
<br />
Ci sono alcuni casi che si possono trovare in questa formula</div>
</div>
<div>
<ul>
<li>se a ≠ 0 (a diverso da zero), allora esiste un'unica soluzione di x, cioè (b/a)</li>
<li>se a = 0 (a uguale a zero), allora possiamo avere due ulteriori casi:<br /><br />1) se b ≠ 0 l'equazione non ammette soluzione <br />(infatti avremmo, da ax = b, che 0 = b con "b" diverso da zero: cioè, impossibile)<br /><br />2) se b = 0 l'equazione può avere infinite soluzioni<br />(infatti, con ax = b che diventa 0x = 0, possiamo far assumere a x qualsiasi valore e il risultato sarà sempre lo stesso; che x sia pari a 1 oppure 9999, l'equazione è sempre valida, perché qualsiasi numero moltiplicato per zero dà zero)</li>
</ul>
</div>
<div>
Dopodiché, se volete passare ad un livello più difficile, leggete la pagina sulle <a href="http://www.impararefacile.com/2015/09/disequazioni-cosa-sono-spiegazione.html">disequazioni</a>, con il segno ">" e "<".</div>
<br /></div>
Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6311396409716802355.post-65726423419919165662023-06-08T20:34:00.004+02:002023-09-14T15:13:37.245+02:00La Rivoluzione francese. Spiegazione per scuola primaria<p>La <a href="https://www.impararefacile.com/2022/01/rivoluzione-americana-coloni-e.html">rivoluzione americana</a> fu accolta dagli europei con grande entusiasmo. Essi vivevano ancora in monarchie, dominati da re e nobili, in una situazione per loro insopportabile.</p><p>Da anni venivano scritti e pubblicati libri e giornali su argomenti importanti: fino a che punto i re potevano imporre il proprio potere sul popolo? Alcuni scrittori si chiesero se i re fossero davvero indispensabili e se, invece, non fosse un diritto del popolo governarsi da solo. </p><p>Iniziarono a diffondersi parole come "libertà", "uguaglianza", "diritti".</p><span><a name='more'></a></span><p>In un paese, in particolare, si sentiva la necessità di limitare i poteri del re: la <b>Francia</b>.<br /><b>Luigi XVI</b> non era considerato un re ma il "padrone della Francia". Era un sovrano assoluto, che poteva decidere su qualsiasi cosa. Poteva mettere nuove tasse, condannare a morte chi voleva senza motivazioni.</p><p><b>Luigi XVI</b> e <b>Maria Antonietta</b>, la moglie, vivevano nella splendida reggia di Versailles, circondati da servitù e nobili nullafacenti. Una vita piena di svaghi, lusso, spreco di denaro, risorse, cibo.</p><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Suddivisione politica e sociale in Francia</span></h2><p>La popolazione francese era suddivisa in <b>tre ordini</b>:</p><p></p><ul style="text-align: left;"><li><b>Nobili</b></li><li><b>Alto clero</b> (vescovi, abati, canonici)</li><li>"<b>Terzo Stato</b>" (contadini, artigiani, lavoratori)</li></ul><div>I primi due ordini, che vivevano nella ricchezza e nell'oziosità, erano formati da circa 400 mila persone, il terzo, più povero, da 24 milioni.</div><div><br /></div><div>Nobili e Alto Clero vivevano sulle spalle del popolo, il quale doveva pagare le tasse e rispettare gli obblighi imposti dall'alto.</div><div><br /></div><div>Nel terzo ordine rientravano anche i <u>borghesi</u> (avvocati, medici, commercianti, scrittori, parroci). Persone istruite, che riuscivano a garantire un discreto tenore di vita alle proprie famiglie. Erano, però, disprezzati dai nobili.</div><div><br /></div><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Assalto alla Bastiglia</span></h2><div><br /></div><div>Siamo nel <b>1789</b>. Il popolo non ce la fa più e protesta. Il re, preoccupato, convoca una grande assemblea, convocando i rappresentanti dei tre ordini. Voleva fare in modo che si risolvessero i problemi.</div><div><br /></div><div>Tuttavia, il popolo era esasperato e non aspettò le dubbie decisioni dell'assemblea. Si ribellò, scendendo in piazza e per le strade, manifestando il proprio malcontento.</div><div><br /></div><div>Il <b>14 luglio</b> del <b>1789</b> trentamila parigini andarono alla Bastiglia, il castello dove erano imprigionati i politici, nemici della monarchia. La grande folla assaltò la fortezza, liberando i prigionieri e prendendo tutte le armi.</div><div><br /></div><div>Un evento importante, una da storica: inizia la <b>rivoluzione francese</b>.</div><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEies_Yu86YOI_cXsJwQ81aV5dlPLObg6NyNDQSyrm1NX3dvSdQ5omSvLNbXuj5a6lUGu-PeXvl-6_KkBRZ6kwyOI-cvLT-9-jrkaxedeTl3hYpecLYB1f4DDhxQRmGeYGYQBonZFg7y-lfAdMP4Vp2QhR3cBPti3H1sbMXGWPtXb5O-_5CYuOYAGT_2/s500/Storia_Presa_della_Bastiglia.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="423" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEies_Yu86YOI_cXsJwQ81aV5dlPLObg6NyNDQSyrm1NX3dvSdQ5omSvLNbXuj5a6lUGu-PeXvl-6_KkBRZ6kwyOI-cvLT-9-jrkaxedeTl3hYpecLYB1f4DDhxQRmGeYGYQBonZFg7y-lfAdMP4Vp2QhR3cBPti3H1sbMXGWPtXb5O-_5CYuOYAGT_2/s16000/Storia_Presa_della_Bastiglia.jpg" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Presa della Bastiglia - Raffigurazione di Charles Thévenin</i></td></tr></tbody></table><br /><div><br /></div><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Dichiarazione dei diritti dell'uomo: Liberi e uguali</span></h2><div><br /></div><div>La ribellione era solo il primo passo. C'erano tante cose da cambiare, a cominciare da quella ingiusta suddivisione nei tre ordini.</div><div><br /></div><div>I rappresentanti del popolo, il mese successivo (<b>26 agosto</b>), approvarono la <b>Dichiarazione dei diritti dell'uomo</b>: tutti gli uomini erano ora liberi e uguali. Fu anche introdotta l'abolizione dei privilegi di nobili e alto clero. Finiva così la schiavitù del terzo stato.</div><div><br /></div><div><b>Fine della monarchia</b></div><div><br /></div><div>Il re, <b>Luigi XVI</b>, non approvò le decisioni dei rivoltosi e decise di scappare all'estero, travestendosi da contadino. Fu inutile, perché venne riconosciuto, arrestato e riportato a Parigi.</div><div><br /></div><div>Gli altri re europei, forse spaventati dalle conseguenze di questa ribellione nei propri regni, vollero aiutare il sovrano francese, dichiarando guerra alla Francia.</div><div><br /></div><div>La spinta rivoluzionaria era troppo grande, nessuno poteva fermarla e così i francesi, nonostante la fame, i disaccordi, si unirono per respingere il nemico straniero. In gioco non c'era solo la terra, ma la libertà da poco conquistata.</div><div><br /></div><div>Il re <b>Luigi XVI</b> venne <b>condannato a morte</b> con la <b>ghigliottina</b>.</div><div><br /></div><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Dopo la rivoluzione arriva il terrore</span></h2><div><br /></div><div>La <b>Francia</b> venne proclamata "<b>repubblica</b>". I soldati stranieri avevano circondato la nazione e i vivere iniziarono a scarseggiare. I capi rivoluzionari iniziarono a litigare tra di loro. Il potere passò in mano ai più violenti. Iniziò il "<b>terrore</b>". Nobili, sacerdoti, monaci.. bastava un sospetto per condannarli a morte ingiustamente.</div><div><br /></div><div>La libertà stava lasciando il posto alla vendetta, ai saccheggi, agli omicidi.</div><div><br /></div><h2 style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000;">Vittoria della borghesia, il Direttorio</span></h2><div><br /></div><div>Si doveva tornare alla normalità e così venne nominato un governo formato da cinque persone, il "<b>Direttorio</b>". Questi erano appoggiati dai borghesi. La borghesia era la vera vincitrice della rivoluzione. Riuscì ad occupare tutti i posti di potere, prendendosi tutti quei privilegi che avevano prima combattuto.</div><div><br /></div><div>Il nuovo governo doveva ora pensare ai paesi che stavano attaccando la Francia, soprattutto Inghilterra e Austria. Il primo passo fu quello di rinforzare l'esercito. Una parte di esso fu affidata ad un generale che diventerà poi fondamentale per la Francia e non solo: <b>Napoleone Bonaparte</b>.</div><div><br /></div><div>Nel prossimo capitolo ci occuperemo proprio di lui.</div><div><br /></div><div><div><span style="color: #cc0000;">Capitoli</span></div><div><ul style="text-align: left;"><li>Precedente: <a href="https://www.impararefacile.com/2022/01/rivoluzione-americana-coloni-e.html">Rivoluzione americana, coloni e indipendenza</a></li><li>Successivo: <a href="https://www.impararefacile.com/2023/09/napoleone-bonaparte-storia-per-scuola.html">Napoleone Bonaparte</a></li><li>Approfondimento: <a href="https://www.impararefacile.com/2016/02/storia-la-rivoluzione-francese-riassunto.html">Rivoluzione francese</a> (per scuola media)</li></ul><div><br /></div></div></div><p></p>Emanuel Silcihttp://www.blogger.com/profile/02101708599281245666noreply@blogger.com0