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Poesia Alla Sera di Ugo Foscolo. Spiegazione e traduzione

Spiegazione della poesia.
I primi anni dell'ottocento rappresentano un periodo cruciale per il poeta. Il suicidio del fratello Giovanni (nel 1801) per il disonore derivato dai debiti del gioco, il dolore scaturito da tale gesto e i continui tormenti, lo portano ad una densa attività letteraria.

Nel sonetto "Alla Sera", scritto nel 1803, troviamo un tema caro a Ugo Foscolo, presente in altri suoi scritti come "Ortis" e "In morte del fratello Giovanni": la meditazione sulla morte, che mette fine a sofferenze, affanni. Per descrivere questo stato d'animo il poeta paragona la morte alla sera.

Tormentato durante il giorno da passioni e dolori, vede nel giungere della sera una via d'uscita dal suo irrequieto stato d'animo. La calma, la quiete dell'imbrunire portano in lui la pace, quasi come quella che si raggiunge solo con la morte.

La poesia, infatti, è stata composta pensando alle analogie tra sera e morte, drammatica caratteristica tipica del Romanticismo. Il poeta considera questa parte della giornata come il momento della serenità, del riposo.

Il trascorrere della giornata, con la luce, potrebbe rappresentare la vita, quindi in questo caso un'esistenza travagliata, tormentata. Il giungere della sera, invece, l'avvicinarsi alla morte, ad un momento di pace e serenità.

Un sonetto davvero originale. Da un lato la capacità di descrivere irrequietezza con grande sobrietà, compostezza; dall'altro, la struttura dell'opera, divisa in due blocchi: prima due quartine non proprio separate (alla fine della prima si capisce che non vi è una pausa, ma si continua come se fosse un unico verso), e poi le due terzine.

Caratteristica del Foscolo, gli "enjambement": cioè, la creazione di un collegamento metrico sintattico tra il significato di un verso e quello successivo, una dilatazione del ritmo (pensiamo alla parte che va dal terzo al sesto verso, con il ritmo che non si interrompe). Non vi è quindi quel distacco che ci si aspetterebbe. Nelle quartine troviamo un legame aggettivo-sostantivo, nelle terzine un legame verbo-complemento.

Metro e rime, Alla Sera.
Come abbiamo scritto prima, il sonetto è composto da due quartine e due terzine, per un totale di quattordici versi. Per quanto riguarda il metro si tratta di un sonetto di endecasillabi (versi di undici sillabe con accento sulla decima), mentre la rima è di tipo ABAB ABAB CDC DCD.

Testo e traduzione/parafrasi Poesia "ALLA SERA" di UGO FOSCOLO


Testo del Sonetto Alla Sera

Forse perché della fatal quiete*
tu sei l'imago* a me sì cara vieni
o sera! E* quando ti corteggian* liete
le nubi estive e i zeffiri sereni*,

  • *fatal quiete: morte, l'estremo riposo
  • *imago: immagine
  • *E: sia
  • *corteggian: stanno intorno
  • *zeffiri sereni: venti tiepidi di primavera che portano bel tempo

e* quando dal nevoso aere* inquiete
tenebre e lunghe all'universo meni*
sempre scendi invocata*, e le secrete*
vie del mio cor soavemente tieni*.

  • *e: sia
  • *nevoso aere: cielo carico di neve
  • *meni: porti sulla terra
  • *invocata: invocata da me
  • *le secrete: le più intime, nascoste
  • *tieni: occupi

Vagar mi fai* co' miei pensier su l'orme*
che vanno al nulla eterno*; e intanto fugge
questo reo* tempo, e van con lui le torme

  • *vagar mi fai.. : la contemplazione della sera guida la mente verso pensieri che portano all'annullamento
  • *l'orme: le tracce
  • *al nulla eterno: verso la morte, il momenti in cui tutto diventa nulla
  • *reo: tormentoso e doloroso

delle cure onde meco egli si strugge*;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier* ch'entro mi rugge.

  • *delle cure onde meco egli si strugge: l'insieme degli affanni, delle preoccupazioni che coinvolgono il Foscolo.
  • *spirto guerrier: spirito ribelle, battagliero che porta agitazione.

La vita di Ugo Foscolo (riassunto)

Ugo Foscolo è nato il 6 febbraio 1778 a Zacinto (Zante), un'isola greca che all'epoca era di dominio della Repubblica di Venezia, ed è morto il 10 settembre 1827 a Turnham Green, sobborgo di Londra, all'età di 49 anni.

Il poeta inizia da ragazzo a sentire quella seduzione dell'amore che lo accompagnerà per il resto della sua vita e nelle sue opere. Anche lui, come il Manzoni, viene toccato emotivamente dalle gesta di Napoleone. Inizialmente lo elogia, per le idee politiche che porta in Italia. Tuttavia, dopo la cessione di Venezia agli austriaci da parte del condottiero francese, si infrange l'immagine del "salvatore" e cresce il sentimento antinapoleonico.

Dai primi anni dell'ottocento assistiamo alla maturazione del poeta, con importanti opere. Pensiamo alle "Ultime lettere di Jacopo Ortis", i Sonetti e i Sepolcri.

Nel 1808 ottiene la cattedra d'eloquenza presso l'Università di Pavia. Esaltava la libertà dell'uomo, la verità e la felicità. Purtroppo verrà soppressa il medesimo anno; la sua opera tragica del 1811, "Aiace", viene stroncata dopo una sola rappresentazione alla Scala di Milano. Il Foscolo inizia così a veder crescere il numero dei suoi nemici, decidendo infine di lasciare la Lombardia.

Dopo un periodo di permanenza sui colli fiorentini si trasferisce in Svizzera, e da qui, nel 1816, in Inghilterra. In Gran Bretagna passerà successo e fama alla miseria. Morirà tra povertà e malattia. Nel 1871 i suoi resti vennero trasferiti a Firenze.

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