Pubblicato il 25/03/19e aggiornato il

Gli o Le? Pronomi, confusione tra femminile e maschile

Oggi ci occupiamo di un errore molto comune, commesso anche da chi ha studiato per diversi anni, universitari inclusi. Uno sbaglio che vien fuori soprattutto nelle conversazioni, a voce; meno nello scritto.

L'argomento riguarda i pronomi: si dice "gli" o "le", qual è la forma grammaticalmente corretta?

Attenzione, non intendiamo "gli" e "le" come articoli determinativi (esempi: gli animali, le automobili, eccetera) ma come pronomi, appunto, cioè quando utilizzando "gli" vogliamo dire "a lui".

Un primo aiuto arriva dal vocabolario
  • GLI
    Pronome personale, caso dativo, equivalente al singolare maschile "A LUI". Terza persona.
    Può anche essere unito ad un articolo determinativo (lo, li, la, le, ne), diventando glielo, glieli, gliela, gliele, gliene.
  • LE
    Pronome personale, caso dativo, equivalente al singolare femminile "A LEI". Terza persona.
Come potete subito notare, la differenza è chiara.
"Gli" lo si utilizza al maschile, mentre "Le" al femminile
Per ricordarsi la forma corretta, basta sostituire i pronomi con i corrispondenti:  al posto di "Gli" proviamo a dire "A lui", e invece di "Le" proviamo con "A lei". Se la frase ha un senso, allora abbiamo scelto il termine giusto.
Per capirci, non possiamo dire "Gli ho dato da mangiare" riferendoci ad una sorella, una figlia, un'amica; così, non potremo dire "Cosa le hai fatto?" riferendoci ad un ragazzo, ad un uomo, un fratello, eccetera.
Tutto sarà ancora più facile da capire con delle frasi di esempio.

Esempi di frasi con GLI
  • Cosa devo dirgli? (dire a lui)
  • Quale gioco gli diede? (diede a lui)
  • Gli anticipo io i soldi (a lui anticipo)
  • Ora gli facciamo uno scherzo (a lui)
Esempi di frasi con GLI+Articolo determinativo
  • Gliela do domani
  • Quante gliene hai date?
  • Glieli ho chiesti l'altro giorno
  • Come glielo dico?
  • Glielo ho (gliel'ho) regalato per il compleanno
Nel caso di "Gli più articolo", si può utilizzare la forma "glielo", "gliela", anche al femminile (esempio: Lucia, alla fine hai portato il pallone a Sofia, glielo hai dato?).

Esempi di frasi con LE
  • Queste esatte parole le ho detto (a lei)
  • Le do subito il libro richiesto (a lei)
  • A San Valentino le ho cantato una canzone (a lei)
  • Incontrai Arianna e le dissi tutto (a lei)
    Esempi di frasi con LE al plurale (inteso come "loro")
    • Le sto guardando in televisione (sto guardando loro)
    • Credo che le comprerò (comprerò loro)
    • Incontrai Arianna e Lucia e le salutai (salutai loro)
    Attenzione, la forma "LE" la si può utilizzare anche quando si dà "del lei" ad un soggetto maschile, quindi, in prima persona, potremmo dire "Le faccio i compimenti" parlando con un uomo.

    Dunque, è sbagliato dire GLI rivolgendosi ad un soggetto femminile?
    Storicamente potrebbe anche essere corretto, infatti "Gli" deriva dal latino "Illi", utilizzato sia per "a lui" che per "a lei". Nel corso dei secoli, però, "gli" si è legato sempre più alla forma maschile "a lui", mentre "le" a quella femminile "a lei".

    La distinzione è utile nel caso in cui l'interlocutore (la persona con cui parliamo) non conosca il soggetto della nostra frase.
    Ad esempio, se dicessimo ad un amico "Ho conosciuto Andrea, gli ho dato il mio numero di telefono", chi ci ascolta non riuscirà a sapere se stiamo parlando di una donna o di un uomo (questo è un caso lampante, poiché Andrea è un nome usato sia per maschi che per femmine).
    Tuttavia, se la frase fosse "Ho conosciuto Andrea, le ho dato il mio numero di telefono", il nostro amico capirebbe subito che si tratta di una donna.

    La regola vale anche per forme composte "Digli" (dire a lui), "Dille" (dire a lei), "Fagli" (fare a lui), "Falle" (fare a lei), eccetera.



    Prova a leggere altri: Dubbi grammaticali

    Nota bene
    Differenza tra glielo e gliel'ho
    Il primo può essere utilizzato al futuro: glielo darò domani.
    Il secondo è al passato: gliel'ho dato ieri.

    6 commenti:

    1. Molto chiaro!!!

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      1. Piacere di essere stato utile. Grazie per il commento!

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    2. E il plurale del femminile LE? Soltanto LORO? È un po' pesante, nel linguaggio di tutti i giorni...
      Esempio: "Ho sentito le mie figlie al telefono: ho detto loro di stare attente". Ve lo immaginate in un discorso qualsiasi di tutti i giorni?
      Allora è meglio GLI o LE?

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      1. Salve, corretto "ho detto (a) loro di stare attente". In questo caso non andrebbe bene "le" o "gli". Poteva andare bene "le" se la frase fosse stata "le ho avvisate di stare attente". Buon proseguimento.

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    3. Francamente mi sembra un'amenità prescrittivista che cozza con l'uso vivo della lingua, inclusa quella di parlanti colti.
      GLI significa anche A LEI. Col traino di GLIELO/A/E/I, sostenere il contrario è battaglia persa. Del resto, se "prendi la lettera e, quando vedi Maria, dagliela" è corretto, perché non dovrebbe essere corretto "DAGLI" riferito ad un sostantivo femminile?

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      1. Ha ragione sul fatto che l'uso vivo della lingua va in una direzione diversa dalla regola scolastica, e il suo esempio su "dagliela" è perfetto per dimostrarlo.
        La grammatica ha già accettato "gli" come forma valida anche per il femminile nel caso di pronomi combinati (glielo/gliela) proprio per ragioni di suono e praticità.
        La resistenza rimane sulla forma singola ("gli" vs "le"), dove la distinzione, pur indebolendosi nel parlato, è ancora considerata lo standard nei contesti formali e scritti. In pratica, stiamo assistendo a un'evoluzione in corso: una semplificazione che si è già completata in un settore della lingua (i pronomi doppi) e che è in piena espansione nell'altro.

        Il caso particolare di "Glielo / Gliela"
        Qui tocca un punto fondamentale e molto interessante. La forma glielo (o gliela, glieli, gliele) è la fusione di due pronomi:
        GLI (a lui/a lei) + LO/LA/LI/LE (complemento oggetto).
        La regola grammaticale storica dice che quando il pronome indiretto "gli" o "le" incontra un pronome oggetto (lo, la, li, le), si trasforma in una forma unica.
        "Dai a lui il libro" -> "Glielo dai"
        "Dai a lei il libro" -> La forma corretta sarebbe stata "Le lo dai", ma questa combinazione suona male (cacofonia) e non è scorrevole.
        Per evitare questa difficoltà, l'italiano ha compiuto una scelta pratica secoli fa: ha esteso l'uso della forma maschile "gli" anche al femminile in questa specifica combinazione. Pertanto, "glielo", "gliela", ecc., sono diventati corretti e standard sia per il maschile che per il femminile.
        "Prendi la lettera e, quando vedi Marco, dagliela" (dà a lui essa).
        "Prendi la lettera e, quando vedi Maria, dagliela" (dà a lei essa).
        La grammatica stessa ha accettato l'uso "unificato" di "gli" in questo contesto per ragioni eufoniche e pratiche.

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