Pubblicato il 19/12/24e aggiornato il

Chi era Plinio il Vecchio? Vita, opere ed eredità

Plinio il Vecchio, il cui nome completo era Gaio Plinio Secondo (23-79 d.C.), è stato uno scrittore, naturalista, filosofo, comandante militare e governatore romano. 

Nato a Como (secondo alcune fonti, Verona), proveniva da una famiglia benestante e si trasferì a Roma giovanissimo, intraprendendo una brillante carriera militare e civile. Suo nipote era Plinio il Giovane (circa 61-113 d.C..).

Servì sotto l'imperatore Vespasiano e ricoprì importanti incarichi amministrativi, tra cui quello di procuratore in diverse province.

Sommario

La "Naturalis Historia"

Plinio è celebre soprattutto per la sua opera enciclopedica, la "Naturalis Historia", una delle prime enciclopedie della storia e una delle principali fonti di conoscenza del mondo naturale e scientifico nell'antichità. Quest'opera monumentale, composta da 37 libri, è una raccolta di conoscenze che spazia su numerosi argomenti.

  • Astronomia, geografia e antropologia:
    Approfondimenti su fenomeni naturali e descrizioni di luoghi e popolazioni.
  • Zoologia e botanica:
    Analisi dettagliate del regno animale e vegetale.
  • Medicina e mineralogia:
    Raccolta di rimedi e studi sui materiali naturali.
  • Arte e tecnologia:
    Discussione su tecniche artistiche e innovazioni tecnologiche.

L'obiettivo di Plinio era raccogliere tutto il sapere disponibile del suo tempo, basandosi su fonti greche, latine e osservazioni personali. L'opera è considerata fondamentale per comprendere la visione del mondo nell'antichità e ha avuto un'influenza duratura, contribuendo alla trasmissione del sapere nel Medioevo e nel Rinascimento.

L’insaziabile curiosità di Plinio

Plinio è ricordato come un intellettuale instancabile, dotato di una sete di conoscenza straordinaria. Era noto per leggere e prendere appunti senza sosta, accumulando un’enorme quantità di informazioni che ha riversato nella sua opera. Questo approccio lo ha reso un modello di intellettuale curioso e dedito alla ricerca del sapere.

La morte durante l'eruzione del Vesuvio

Plinio il Vecchio morì tragicamente durante l'eruzione del Vesuvio, il 24 agosto del 79 d.C. (anche se gli ultimi studi hanno spostato la data al 24 ottobre, del medesimo anno), evento che distrusse Pompei ed Ercolano. All'epoca era ammiraglio della flotta romana a Capo Miseno. 

Secondo il racconto del nipote Plinio il Giovane, presente quel giorno, Plinio si avvicinò al vulcano per osservare da vicino il fenomeno e portare soccorso alle popolazioni colpite. In particolare accolse la richiesta di aiuto di Rectina, vedova del suo collega Sesto Licinio Basso.
Cercò anche di salvare, con le sue imbarcazioni, i cittadini accorsi fino alla zona marina. Probabilmente il primo grande salvataggio di persone con mezzi militari. 

La sua morte fu probabilmente causata da asfissia o dal crollo di materiali vulcanici. Plinio aveva 56 anni e una grossa corporatura. Il suo corpo venne trovato tre giorni dopo.

L’eredità di Plinio il Vecchio

Plinio il Vecchio è ricordato come uno dei più grandi studiosi dell'antichità. La sua opera è una fonte inestimabile per comprendere la cultura e le conoscenze scientifiche del mondo romano, e il suo esempio di intellettuale curioso e instancabile continua a ispirare studiosi e appassionati di storia.

Un personaggio storico singolare, come è stata singolare la sua dipartita, legata ad uno degli eventi catastrofici più famosi della storia.

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