Gli Acari sono un gruppo di Aracnidi che popolano i più diversi ambienti naturali, dal suolo all’acqua, fino agli organismi viventi.
Esistono migliaia di specie, alcune molto importanti per l’agricoltura, altre per la medicina umana e veterinaria, poiché possono essere parassiti o veicoli di malattie.
Struttura degli acari
Rispetto agli altri Aracnidi (come ragni e scorpioni), gli Acari hanno subito profonde modifiche: sono molto piccoli e la parte posteriore del corpo è accorciata.
Il corpo, di solito tozzo e tondeggiante, è formato da segmenti fusi tra loro e difficilmente distinguibili. Si possono però riconoscere due regioni principali:
- il proterosoma (parte anteriore), che porta i cheliceri, i pedipalpi e le prime due paia di zampe;
- l’isterosoma (parte posteriore), che comprende le altre due paia di zampe e i segmenti successivi.
Nella parte anteriore si trova lo gnatosoma, che porta i cheliceri e i pedipalpi, organi fondamentali per nutrirsi. I cheliceri possono avere forma di uncino, di pinza oppure di stiletti perforanti, a seconda della specie. Anche i pedipalpi hanno forme diverse e partecipano alla funzione della bocca.
Il corpo e le zampe sono spesso ricoperti di setole o peli, talvolta molto lunghi. Alcuni acari possiedono occhi semplici, mentre altri ne sono privi ma sono comunque sensibili alla luce (senso dermo-ottico).
Gli organi interni sono semplificati a causa delle ridotte dimensioni:
- la respirazione può avvenire tramite trachee o, in assenza di queste, attraverso la superficie del corpo;
- il sistema circolatorio può essere molto ridotto, fino alla scomparsa del cuore e dei vasi.
Il ciclo vitale inizia con una larva a sei zampe, che dopo la prima muta diventa protoninfa, con otto zampe. Seguono altri stadi (deutoninfa, tritoninfa) prima dell’adulto. Alcuni di questi passaggi possono mancare e tra una fase e l’altra possono esserci stadi immobili, durante i quali l’organismo si riorganizza internamente.

Acari e parassitismo
Gli Acari sono presenti ovunque vi sia materiale organico. Alcuni vivono liberamente, altri sono parassiti di piante, insetti o vertebrati. Alcuni convivono con gli ospiti senza arrecare danno (commensali).
Esistono circa 2.500 specie in acqua dolce e un centinaio in ambiente marino.
- In mare: vivono gli Halacaridi, per lo più predatori.
- In acqua dolce: si trovano gli Idracnidi (Hydrachnidia), spesso colorati e capaci di nuotare grazie a fitte setole sulle zampe.
- Nel suolo: gli Oribatei si trovano nell’humus dei boschi e tra i muschi, nutrendosi di alghe, funghi e polline.
- Trombididi: in Italia sono comuni Allothrombidium fuliginosum (4-5 mm, vellutato, rosso scarlatto) e Trombidium holosericeum (colore rosso cinabro), entrambi facilmente visibili.
Parassiti delle piante
Molti Acari sono parassiti pericolosi in agricoltura.
- I Tarsonemidi (genere Tarsonemus) danneggiano numerose piante coltivate.
- Il ragnetto rosso dei fruttiferi (Panonychus ulmi, un tempo chiamato Metatetranychus ulmi) rovina le foglie di melo, vite e altre piante.
- Tetranychus urticae (ragnetto rosso comune, già Tetranychus althaeae) provoca disseccamenti su molte colture.
- Nei cereali e nelle farine è molto diffuso l'Acaro della farina (Acarus siro), appartenente agli Sarcoptiformi.
L’acariasi del grano
Nei testi più antichi venivano citati due acari legati ai cereali:
- Pediculoides graminum, oggi riconosciuto con il nome aggiornato di Siteroptes cerealium, che vive su graminacee e cereali.
- Pediculoides ventricosus, noto per provocare acariasi del grano, una dermatite pruriginosa che colpiva i lavoratori a contatto con sacchi di cereali infestati.
👉 Nota per studenti: questi nomi riflettono la classificazione usata in passato. Oggi si preferisce parlare di Siteroptes cerealium, ma è utile ricordare le vecchie denominazioni per comprendere testi e manuali meno recenti.
Parassiti dei vertebrati
- Sulle penne degli uccelli vivono numerosi piccoli acari (Sarcoptiformi) che si nutrono di frammenti di piume, cellule morte e grasso della pelle.
- Il pidocchio del pollo (Dermanyssus gallinae) succhia il sangue degli uccelli di notte e si nasconde nelle fessure di giorno.
- La zecca dei colombi (Argas reflexus) raggiunge fino a 8 mm e può pungere anche l’uomo.
- La zecca comune (Ixodes ricinus) infesta molti mammiferi, compreso l’uomo, ed è frequente nei cani. Può trasmettere malattie come la malattia di Lyme.
- Altre zecche diffuse in Italia sono Rhipicephalus sanguineus (zecca del cane) e Hyalomma aegyptium, la cui femmina può raggiungere i 2 cm.
Parassiti dell’uomo
- Il Demodex folliculorum, lungo 0,3-0,4 mm, vive nei follicoli piliferi e nelle ghiandole sebacee del volto (specialmente vicino al naso). È presente nella maggior parte della popolazione umana, di solito senza causare problemi.
- Ben più pericoloso è il Sarcoptes scabiei, l’acaro della scabbia, che scava gallerie nella pelle provocando la malattia detta scabbia.
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